Questi buoni fruttiferi verranno interrotti dal 2 febbraio. C’è l’avviso di Poste

Ancora novità sul fronte buoni fruttiferi: Poste italiane sta per interrompere anche questo. C’è la comunicazione ufficiale. Ecco di quali si tratta

Parlare di Poste Italiane significa entrare nel cuore della tradizione finanziaria italiana. Poi in particolare i buoni fruttiferi postali, da generazioni, rappresentano un pilastro per chi cerca un investimento sicuro, semplice e privo di complicazioni. Non è un caso se milioni di famiglie, giovani risparmiatori e anziani si sono affidati a questi strumenti per mettere da parte un capitale con la certezza di un ritorno futuro.

La forza dei buoni fruttiferi sta proprio nella loro immediatezza: sono accessibili a tutti, senza necessità di grandi conoscenze finanziarie o di un capitale iniziale elevato. Inoltre offrono una caratteristica unica e preziosa, la flessibilità: è possibile riscattarli in qualsiasi momento senza perdere gli interessi maturati fino a quel momento, un aspetto che li distingue nettamente da altre forme di investimento.

Questa semplicità, unita alla garanzia dello Stato italiano, ha fatto dei buoni postali un riferimento insostituibile per gli italiani, anche in un contesto in cui le alternative d’investimento continuano a moltiplicarsi. Tra conti deposito, ETF e azioni, i buoni mantengono il loro fascino, offrendo una sicurezza che pochi altri strumenti possono vantare. Ma la storia dei buoni postali non è fatta solo di stabilità. Nel corso degli anni, Poste Italiane ha introdotto diverse tipologie di buoni per soddisfare le esigenze di una platea sempre più diversificata. Tra queste opzioni, il Buono Prenota e Rinnova ha rappresentato una soluzione interessante per chi desiderava prolungare o rinnovare l’investimento.

Poste interrompe un altro buono fruttifero: l’avviso

Tuttavia è durato è poco. In una comunicazione sul sito ufficiale, infatti, si legge quanto segue: “A decorrere dal 3 gennaio 2025, vengono interrotte le prenotazioni dei Buoni fruttiferi postali denominati “Buono Prenota e Rinnova”, contraddistinti dalla sigla “TF804A241205”. Tutti i Buoni Prenota e Rinnova prenotati fino al 2 gennaio 2025 verranno emessi fino al 2 febbraio 2025, fatte salve eventuali cause di decadenza indicate nella Scheda di Sintesi e nel Foglio Informativo disponibili nella pagina Storico del Buono Rinnova Prima.

Dunque, come noto, chi ha già effettuato una prenotazione non deve preoccuparsi: il proprio investimento è garantito secondo le condizioni stabilite al momento della richiesta. Tuttavia, per chi stava valutando l’opportunità di sottoscrivere questa tipologia di buono, il tempo purtroppo è scaduto. Si trattava di un buono, esclusivamente in forma dematerializzata, dedicata a chi aveva un qualsiasi buono fruttifero digitale in scadenza. Era così possibile reinvestire la somma in maniera agevolata con un tasso fisso del 2%.

Cosa fare se eri interessato al Buono Prenota e Rinnova

Se stavi pensando di investire in un Buono Prenota e Rinnova, purtroppo non vi è più modo a meno che tale opzione non ritorni in futuro.

Le alternative da 4 anni ora sono:

• Buono 4 anni plus con rendimento annuo lordo a scadenza da 1,25%
• Buono rinnova 4 anni con rendimento annuo lordo a scadenza da 1,50%
• Buoni 4 anni risparmio semplice con rendimento annuo lordo a scadenza da 1,50%
• Buono Rinnovo Prima con rendimento annuo lordo a scadenza da 1,75%

Buoni Poste: perché oggi conviene farli dematerializzati e non cartacei

I buoni fruttiferi dematerializzati si stanno affermando sempre di più come una scelta intelligente per chi desidera coniugare sicurezza e praticità nei propri investimenti. A differenza dei tradizionali buoni cartacei, che comportano rischi legati alla perdita del documento fisico, alla dimenticanza delle scadenze o a eventuali problematiche in caso di successione, la versione dematerializzata offre una soluzione che semplifica la vita del risparmiatore. Il capitale e gli interessi maturati vengono infatti accreditati automaticamente sul conto corrente associato alla scadenza, eliminando ogni rischio di prescrizione.

Questo aspetto è particolarmente rilevante, poiché con i buoni cartacei, il mancato riscatto entro i termini previsti può comportare la perdita definitiva delle somme investite. La dematerializzazione dei buoni, oltre a garantire maggiore sicurezza, elimina anche le complicazioni legate alla gestione fisica del titolo. Non è più necessario conservare con attenzione un documento che, nel tempo, potrebbe deteriorarsi o andare smarrito. In caso di imprevisti come la morte dell’intestatario, i buoni dematerializzati semplificano le pratiche di recupero per gli eredi, assicurando che le somme investite siano facilmente accessibili. Insomma, si tratta di una soluzione moderna che guarda al futuro, mettendo al centro non solo la sicurezza del capitale, ma anche la tranquillità del risparmiatore e dei suoi familiari.