Lavori Consiglio: Intelligenza e Risparmio casa

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(AGENPARL) – Roma, 16 Gennaio 2025

(AGENPARL) – gio 16 gennaio 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 16/01/2025, ore 12:35
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Intelligenza e Risparmio casa
**Mozioni di La civica e SVP. La sessione di gennaio è conclusa. Domani non ci saranno sedute.**
Nella tarda mattinata di oggi, in Consiglio provinciale, Angelo Gennaccaro (La Civica) ha presentato la Strategia per l’intelligenza artificiale (IA) della Provincia Autonoma di Bolzano (presentata dal cons. Gennaccaro il 18/12/2024), con la quale chiedeva di impegnare la Giunta (1) a elaborare una strategia provinciale per l’intelligenza artificiale, definendo obiettivi chiari e misurabili per l’adozione e lo sviluppo dell’IA nei settori prioritari, in linea con le indicazioni europee e tenendo conto delle iniziative già in atto sul territorio; 2. a istituire un comitato consultivo sull’intelligenza artificiale, composto da esperti multidisciplinari provenienti da università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e settore privato, con il compito di monitorare l’impatto delle tecnologie IA, fornire raccomandazioni sulle politiche da adottare e promuovere la collaborazione tra gli attori coinvolti; 3. a promuovere la formazione e lo sviluppo di competenze nel campo dell’IA, potenziando i programmi educativi esistenti e sostenendo nuove iniziative formative a tutti i livelli scolastici e professionali, per preparare la popolazione alle sfide e alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie; 4. a sostenere la ricerca e l’innovazione nell’ambito dell’IA, incentivando la partecipazione a progetti di collaborazione sia a livello nazionale che internazionale, al fine di posizionare la Provincia di Bolzano come centro di eccellenza nel settore dell’intelligenza artificiale. Il vicepresidente del Consiglio Gennaccaro ha ricordato che nel 2024 il Parlamento e la Commissione hanno approvato un Regolamento sull’intelligenza artificiale, quindi un atto legislativo vincolante per tutti gli Stati, con l’obiettivo chiaro di governare il cambiamento, tutelando al contempo i diritti delle cittadine e dei cittadini europei, ed evidenziato  che l’impatto dell’intelligenza artificiale rischia di essere dirompente, in particolare sui posti di lavoro. Tuttavia, se da un lato l’intelligenza artificiale può rappresentare una minaccia, dall’altro può rivoluzionare il modo di lavorare nella pubblica amministrazione, rendendo gli uffici pubblici attrattivi per i giovani. La Provincia di Bolzano non può farsi trovare impreparata di fronte a questa rivoluzione copernicana. L’invito è quello di utilizzare questi strumenti per governare la rivoluzione che è in atto, diventando un punto di riferimento, a livello nazionale, nell’implementazione dell’intelligenza artificiale all’interno della PA.
Secondo Sandro Repetto (Partito Democratico), la mozione dice cose giuste, tuttavia è di cornice, dovrebbe essere più incisiva in modo da prevedere investimenti. Ha quindi fatto riferimento ai video generati con intelligenza artificiale, che rendono difficile riconoscere la verità dall’artificio, e ricordato la rinuncia di META al fact checking. La Provincia dovrebbe attivarsi per introdurre la AI nella pubblica amministrazione, e costruire asset strategici che consentano di non essere ostaggi delle principali organizzazioni di mercato, sviluppando un nucleo di intelligenza artificiale con proprio data center in collaborazione con NOI Techpark e un centro di competenze che fornisca anche supporto alle aziende ed enti. Come si è realizzato un centro di ricerca sull’agricoltura a Laimburg, bisogna realizzare un analogo Centro riguardante l’A.I. Egli approverà la mozione.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che l’A.I. offre tantissime opportunità: il timore è che venga sostituita l’intelligenza umana. Ci vuole un equilibrio, senza abbandonare le competenze base di lettura e scrittura. Non bisogna concentrarsi solo sull’intelligenza artificiale. Questo è da considerare soprattutto in ambito formativo, dove attualmente la decisione sull’utilizzo o meno dell’AI è lasciata agli insegnanti. L’AI offre anche grande potenziale di abuso.
Paul Köllensperger (Team K) ha chiarito che il tema è ricorrente nei media, e l’Europa è in ritardo, mentre le piccole imprese sono sopraffatte dalla burocrazia. Di contro, gli Stati Uniti, con aziende arricchitesi con i dati europei, stanno investendo cifre altissime, e fiorisce il capitalismo di dati. Ci vorrebbe una legge che tutela dall’utilizzo dei dati europei da parte di aziende americane o cinesi, tuttavia i politici eletti in Europa sono quelli per così dire “messi da parte” dagli Stati, e accanto ci sono i veri decisori. L’economia privata è molto più veloce di quella pubblica, essa va sostenuta, piuttosto che introdurre un nuovo comitato.
Waltraud Deeg (SVP) ha chiarito che non si può frenare lo sviluppo dell’AI, ma bisogna sfruttarne al meglio le potenzialità. Quando arriva la tempesta, si preparano le vele, e questo è ciò che fa la mozione di Gennaccaro. L’AI non è altro che un PC molto potente che si rifà ai dati disponibili. La UE in quest’ambito sta assumendo un ruolo pioneristico: ha sviluppato una strategia con l’AI Act, per considerare misure e rischi; bene è che anche la Provincia si attivi. In campo medico, l’AI ha evidenziato delle problematiche, per esempio nell’ambito di esami dermatologici su persone con la pelle scura.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha sostenuto che l’Europa è, al contrario di quanto detto da Köllensperger, un esempio positivo di intervento, in quanto come primo continente ha cercato con l’AI Act e il Digital Services Act di dare delle linee guida precise, anche dal punto di vista etico. Per l’Alto Adige potrebbe essere interessante l’applicazione dell’articolo 53 dell’AI Act, che prevede i regulatory sandboxes, ambienti dove imprese e start up possono testare i propri sistemi di intelligenza artificiale, al fine di avere sistemi sicuri.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha messo in guardia da quanto previsto al punto 3, evidenziando che è invece più importante che i bambini si muovano e sviluppino i muscoli.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha annunciato accoglimento della mozione, evidenziando che alcune cose vengono già fatte, altre rappresentano un ampliamento. A Wirth Anderlan ha risposto che la modalità di introduzione di questa materia dipende dal grado scolastico, ma bisogna insegnare ai bambini che esiste un mondo reale con determinate regole: ci vuole un’offerta adeguata a ogni fascia d’età. Gli stessi creatori dell’A.I. hanno messo in guardia dai relativi rischi, pertanto ci vogliono strategie comuni a livello globale: la UE è stata più veloce di altri con l’AI ACT. Dal 2024 la Ripartizione informatica sta elaborando una strategia provinciale per l’intelligenza artificiale, rispettando le direttive europee; in quanto al proposto Comitato, è importantissimo, a quanto dicono i collaboratori del settore: composto da esperti multidisciplinari, potrebbe essere parte integrante del Centro di competenza che si sta elaborando a livello provinciale. L’AI è sempre più utilizzata nell’amministrazione pubblico, e l’Ufficio Sviluppo Personale ha già realizzato un programma di formazione insieme a SIAG, che ha anche ottenuto un premio a livello nazionale. L’Ufficio ricerca e innovazione cerca di posizionare l’Alto Adige a livello internazionale anche nel campo dell’intelligenza artificiale. Angelo Gennaccaro ha ringraziato il presidente e i colleghi, evidenziando che lo stimolo della mozione è per non subire il cambiamento ma gestirlo, con attività di coordinamento. Tutti i dubbi emersi sono leciti, ma non si può ignorare che questa rivoluzione è ormai presente nelle vite di tutti. Messa in votazione, la mozione è stata approvata con 29 sì, 1 no e 1 astensione.
Waltraud Deeg (AVP) ha quindi presentato la “Risparmio casa +” per giovani, donne e famiglie (presentata dai conss. Deeg e Stauder il 19/12/2024); al fine di incaricare la Giunta di verificare l’opportunità di introdurre il modello di risparmio edilizio “risparmio casa+” che in aggiunta deve offrire le seguenti possibilità: (1) nel caso di coppie sposate va creata la possibilità di utilizzare il fondo pensione complementare di entrambi, anche quando solo una delle due persone corrisponde al requisito richiesto di aver versato contributi in un fondo pensione per almeno otto anni; (2)  i/le richiedenti che hanno tra i 25 e i 35 anni devono avere la possibilità di contrarre un mutuo di risparmio edilizio anche se non hanno ancora versato contributi in un fondo pensione per otto anni; in cambio devono impegnarsi a versare annualmente una determinata somma aggiuntiva per un certo numero di anni nel fondo pensione complementare; (3) va trovato il modo per far sì che una persona che ha già richiesto un mutuo edilizio prima di aver compiuto 30 anni, possa richiederne un altro, nel caso in cui intenda costruire, acquistare o ristrutturare una prima casa più grande per la famiglia; (4)  va trovato il modo di aumentare l’ammontare del mutuo edilizio di 30.000 euro nel caso in cui una coppia abbia figli e la donna si impegni a continuare a versare mensilmente almeno 250 euro per cinque anni nel fondo pensione complementare. Il risparmio edilizio è un modello di successo, ma alcuni aspetti devono essere migliorati, ha spiegato Deeg, aggiungendo che i dati mostrano che i ⅔ degli utenti del risparmio casa sono uomini, anche perché la quota di proprietarie donne è minima. I dati mostrano anche che le donne hanno meno capitale nel loro fondo pensione complementare. Un altro problema è rappresentato dalle somme relativamente basse gestite attraverso il risparmio casa. La maggior parte dei giovani acquista una casa intorno ai 30 anni: a questa età, però, di solito non hanno risparmiato molto e quindi non hanno versato un fondo pensione integrativo. Quando poi, più tardi, creano una famiglia, serve una casa più grande, e quindi un secondo finanziamento a condizioni favorevoli. Il modello di risparmio edilizio può essere utilizzato solo se si è versato per otto anni in un fondo pensione integrativo: anche questo ostacolo è difficile da superare per i giovani.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha ringraziato per la proposta, essendo ogni riflessione in merito importante. Si continua a parlare di acquisto della casa, ha però aggiunto, mentre dopo tanti anni di mutui provinciali sarebbe ora di invertire il trend, collegando l’iniziativa solo ad appartamenti in affitto, magari con abbassamento dell’IMI. Non è ben chiara la questione del fondo pensione e il ruolo di Laborfonds, ovvero se sono richiesti versamenti aggiuntivi in caso di apertura di un mutuo. La mozione, inoltre, serve soprattutto a chi è in periferia e ha un terreno e una vecchia casa, e non è utile a chi abita nei grandi centri come Bolzano, Merano e Bressanone.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha ricordato le molte proposte fatte nelle scorse legislature, tutte silurate, “in quanto si era sordi a qualsiasi proposta”, ed evidenziato che per i giovani il modello risparmio edilizio non è adeguato. Inoltre, con l’aumento dei tassi d’interesse molte famiglie si sono trovate in difficoltà. Anche del vincolo ventennale si era discusso tanto; il modello risparmio casa non è tutto negativo, ma bisogna valutare necessarie modifiche. Al termine del primo anno di legislatura, ha invitato a evitare gli errori fatti in passato.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha rilevato che si continua a puntare molto sull’acquisto e meno sull’affitto, ciononostante si sostiene la mozione. Per quanto riguarda il punto (1), va modificato ai sensi di tenere conto non solo delle coppie sposate, ma anche di quelle di fatto. In merito al punto (4), ha chiesto inoltre se, in caso di separazione, la donna deve continuare a versare l’importo previsto, e invitato a considerare un coinvolgimento di entrambi i partner.
Anche Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha ricordato che il tema era stato affrontato più volte nell’ultima legislatura, e la maggioranza aveva detto che il mutuo a tasso zero avrebbe comportato l’abolizione del risparmio casa, perché le due cose si escludevano. Le proposte sono sempre state respinte con l’obiezione “stiamo giá lavorando”, ma ora Deeg la vede diversamente. Anche lei ha contestato il riferimento alle coppie sposate al punto (1); ha poi aggiunto che i giovani già fanno molta fatica a versare una quota del proprio stipendio in un fondo complementare, pertanto l’obbligo previsto  al punto (4) è un po’ difficile. I giovani vogliono maggiore flessibilità, e bisogna occuparsi di più dell’affitto.
L’ass. Ulli Mair ha chiarito che il tavolo di lavoro istituito si è già occupato del tema ed è già più avanti; la parte deliberante è troppo complicata soprattutto per le banche che devono seguire queste pratiche. Vero è che l’idea è partita dallo Jugendring, ma si tratta di piccole modifiche al modello di risparmio edilizio attuale. Ha dato ragione a Oberkofler e Rieder in merito alle “coppie sposate”, elemento discriminante per tutte le altre coppie, e aggiunto che è sicuramente utile una certa flessibilità nel conteggio degli anni previsti, ma bisogna stare attenti affinché questo sgravio non vada poi a danneggiare le donne. Il tavolo di lavoro si è occupato del tema, evidenziando che è importante essere precisi nelle modifiche. I punti 2, 3 e 4 danno maggiore flessibilità forse, ma complicano ulteriormente lo strumento, che ha il grande vantaggio di essere una proposta semplice. Poiché i requisiti vanno verificati regolarmente, questo comporta un alto onere per le banche, che aumenterebbero i costi. I richiedenti sotto i 30 anni sono meno del 9%, poiché a questa età è raro che si creino posizioni di risparmio rilevanti, soprattutto con il capitale dei genitori. Mair ha aggiunto di non aver mai comunicato un termine per la legge sul tema, che ha bisogno del suo tempo, e che una mozione del genere da parte dell’opposizione sarebbe respinta, a fronte del fatto che la Giunta sta già facendo i suoi passi. Si è augurata di trovare una soluzione diversa, perché non passare il messaggio sbagliato, e ha quindi chiesto a Deeg di sospendere la mozione e attendere le proposte della Giunta che arriveranno a fine marzo, altrimenti con dispiacere dovrà votare contro. Waltraud Deeg ha ringraziato per la risposta, aggiungendo che mutuo a tasso zero e risparmio edilizio non si escludono; ha accolto poi la proposta di Oberkofler e spiegato che in caso di separazione la presenza di immobili e relativi debiti è sempre un problema, ma la disciplina è fatta nella sentenza di separazione o divorzio. In quanto all’esistenza di un tavolo di lavoro, lei stessa l’aveva comunicato ai media, ma c’è stato un malinteso. La sua richiesta è di verificare, ed è disponibile a modificare la mozione, procedendo quindi a sospenderla fino alla prossima seduta: non si tratta infatti di una questione personale. L’ass. Mair ha chiarito che la mozione non servirà più quando la maggioranza avrà raggiunto più dei punti del dispositivo. Deeg ha chiesto allora di passare alla votazione, che su richiesta di Oberkofler è avvenuta per punti separati. La mozione è stata respinta: le premesse con 8 sì, 17 no e 7 astensioni, il punto (1) con il riferimento aggiuntivo alle coppie conviventi, con   17 sì, 14 no e 1 astensione, il (2) con 17 no, 8 sì e 7 astensioni, il (3) con 17 no, 14 sì e 1 astensione, il (4) con 17 no, 5 sì e 10 astensioni.
La seduta, e con essa la sessione di lavori di gennaio, è stata quindi dichiarata conclusa dal presidente Arnold Schuler.
**MC**
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