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PADOVA – Una squadra pronta a gestire l’adrenalina h24, 7 giorni su 7, con l’obiettivo di «fare solo quello che serve, nel momento in cui serve». Non è un motto, ma una vera e propria strategia che appartiene a tutto il personale della Centrale Operativa del Suem 118 (Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica) dell’Azienda Ospedale Università di Padova. «Il mantra è aiutateci ad aiutarvi», spiega il direttore Andrea Paoli, mentre fa il bilancio dell’attività svolta. Nel 2024 il Suem ha risposto a una media di 530 chiamate al giorno, complessivamente sono state gestite 193.291 richieste di aiuto, in crescita del 5% rispetto al 2023. «I motivi principali sono malore, dolore toracico, sincopi e piccoli traumi – specifica il dottor Paoli -. Registriamo circa due o tre pazienti al mese con traumi gravi, per lo più incidenti nelle strade in provincia dove si aumenta la velocità, in genere interveniamo con l’elisoccorso». Oltre al direttore del Suem, la squadra è composta da un coordinatore infermieristico, dieci medici, 29 infermieri e due amministrativi. La Centrale operativa al policlinico si trova nel lato dell’ex Macello, ed è stata rinnovata due anni fa attraverso un investimento di 1,5 milioni di euro. Il Suem 118 ha attivato, inoltre, il DiRE: sistema unificato di dispatch per le centrali operative del Servizio Urgenza Emergenza Medica. «La risposta telefonica è il cuore della nostra attività ed è in mano a infermieri addestrati ad hoc – racconta il dottor Paoli – inoltre dall’ottobre 2023 la Regione ha acquistato un nuovo software che ci supporta nel lavoro. Tra le possibilità introdotte, c’è la video chiamata tra operatore e cittadino per aiutare ad eseguire le manovre rianimazione cardiopolmonare ad una persona non cosciente, prima dell’arrivo dell’ambulanza». Ma il Suem non è solo raccogliere informazioni al telefono e far partire i mezzi di soccorso.
Il quadro
Nel 2024 sono state gestite 101.721 missioni su tutto il territorio provinciale, in collaborazione con l’Ulss 6, Croce Verde e Croce Rossa. Solo su Padova sono state portate a termine 3.824 missioni con le auto mediche. Entrambi i dati sono in aumento rispetto il 2023. Sempre lo scorso anno sono stati individuati 1.067 posti letto di cure intensive per collocare i pazienti in condizioni critiche. Sono stati seguiti con piani sanitari specifici 197 grandi eventi, come i concerti all’Euganeo e il Giro d’Italia. Molteplici sono state le attività formative promosse nei dodici mesi del 2024 nelle piazze, nelle scuole e non solo. L’elicottero “Leonardo AW169” con base operativa all’areoporto Allegri ha portato a termine 437 missioni in città e nei comuni della provincia. Non manca il contributo del Suem anche nell’attività trapiantologica: sono stati fatti 41 voli, i trapianti correlati sono stati 396, le équipe coinvolte sono state 207.
L’intervento
Durante la conferenza stampa, è stato riprodotto un video con una chiamata simulata al 118. Protagonista una donna in difficoltà, accanto allo zio 68enne in arresto cardiaco. Evento con cui spesso si confrontano gli operatori del Suem. «Oltre l’80% degli arresti cardiaci avviene tra le mura domestiche. Prima si interviene, meglio è – fa presente Paoli -. L’operatore del Suem al telefono segue passo passo l’utente per aiutarlo non solo nelle manovre salvavita, ma anche nell’eventuale reperimento di un defibrillatore. Grazie a un semplice messaggio possiamo geolocalizzare chi ci chiama, inviare un link per iniziare una videochiamata di supporto e, grazie alla mappatura Dae, indichiamo l’eventuale presenza di un defibrillatore nelle vicinanze. Con la guida dell’infermiere, il defibrillatore è usato con successo nel 95% dei casi da chi ci chiama». Il tasso di sopravvivenza a seguito di arresto cardiaco raggiunge l’11% nel Padovano, dato sopra la media europea che si ferma al 9%. Sono 786 i defibrillatori registrati in tutta la provincia di Padova. «Il problema, sentito in tutt’Italia, è la manutenzione – sottolinea il medico -. Quando i defibrillatori vengono messi a caso, noi non abbiamo gestione diretta».
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