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Un fondo pensione (o fondo previdenziale) è uno strumento che permette di accantonare un piccolo capitale per avere una pensione più alta in futuro, pensione che può anche essere destinata a qualcuno prescelto (come il coniuge). Le somme messe da parte nel fondo pensione dovrebbero idealmente essere prese all’atto del pensionamento ma è possibile chiedere delle anticipazioni o riscatti per far fronte a spese importanti come comprare o ristrutturare casa, affrontare periodi di difficoltà lavorativa o spese mediche.
Come funziona un fondo pensione
Il fondo pensione si basa sul sistema di capitalizzazione: i contributi versati vengono accumulati in un conto individuale intestato all’aderente, su cui si aggiungono i rendimenti maturati nel tempo. Ogni persona che aderisce versa una parte dei propri soldi in questo fondo, che possiamo immaginare come un contenitore in cui vengono raccolte azioni e obbligazioni. La composizione di questi investimenti sarà più o meno prudente a seconda di quanti anni mancano alla pensione, momento in cui si potranno prelevare le somme accumulate.
Inoltre, ogni anno è possibile dedurre dal reddito imponibile fino a 5 164,57 euro dei contributi versati, riducendo così l’Irpef da pagare e ottenendo un risparmio fiscale. Chiunque può decidere di aderire ad un fondo pensione e scegliere se farlo in formula PAC, quindi versandoci un importo prestabilito ogni mese/trimestre/semestre, oppure in formula PIC, mettendo un importo sempre differenti a scadenze irregolari.
Infine, se si lavora in un’azienda è possibile far confluire all’interno del proprio fondo pensione anche il TFR. Spesso sono le aziende stesse a proporre un fondo pensione per i dipendenti, ma l’adesione è libera, e si può scegliere anche un fondo diverso da quello proposto. Scegliere un fondo previdenziale non è irreversibile: già dopo due anni si può anche decidere di spostare il capitale accantonato in un altro fondo pensionistico.
Le anticipazioni sul fondo pensionistico
Vediamo schematicamente in che modo si possono richiedere delle anticipazioni sul fondo pensionistico, per cosa e pagando quante tasse sulla somma richiesta:
Anticipazioni:
Spese sanitarie straordinarie (per sé, il coniuge o i figli):
Quando: in qualsiasi momento;
Quanto: fino al 75% del capitale accumulato;
Tassazione: tra il 15% e il 9% (a seconda degli anni di partecipazione).
Acquisto e ristrutturazione prima casa (per sé o i figli):
Quando: dopo 8 anni di adesione;
Quanto: fino al 75% del capitale accumulato;
Tassazione: 23%.
Motivi personali e familiari:
Quando: dopo 8 anni di adesione;
Quanto: fino al 30% del capitale accumulato;
Tassazione: 23%.
Le anticipazioni possono essere ripetute nel corso degli anni, ma senza superare il limite massimo erogabile. Esiste anche la possibilità di chiedere il “riscatto”, cioè l’intero ammontare accumulato nel fondo pensione, solitamente per motivi legati al pensionamento anticipato o a circostanze particolari.
Riscatti:
Invalidità permanente, inoccupazione superiore a 48 mesi, dimissioni, licenziamento, decesso dell’aderente:
Quando: in qualsiasi momento;
Quanto: tutta la somma accumulata;
Tassazione: 23% per dimissioni e licenziamento; 15% – 9% per gli altri casi (in base agli anni di partecipazione).
Inoccupazione tra 12 e 48 mesi, cassa integrazione:
Quando: in qualsiasi momento;
Quanto: fino al 50% della somma accumulata;
Tassazione: 15% – 9% (a seconda degli anni di partecipazione).
In alternativa al riscatto si può richiedere una rendita integrativa temporanea anticipata, “RITA”, che permette di prelevare il capitale accumulato nel fondo tramite rendite scaglionate fino al raggiungimento dell’età pensionabile, per ovviare all’assenza di uno stipendio nel tempo che manca al raggiungimento dei requisiti per avere la pensione dello Stato. Si può fruire della RITA a patto che manchino meno di 5 anni alla pensione, che si abbia un fondo pensione da almeno 5 anni e che ci sia una cessazione dell’attività lavorativa.
I vantaggi fiscali
Quando arriva il momento della pensione, è possibile scegliere di ricevere la somma accantonata nel fondo pensione in un’unica soluzione (capitale) o a rate (rendita). Il fatto di aver fruito di un fondo previdenziale comporta il diritto di pagare meno tasse ogni anno, e i guadagni del fondo sono tassati meno rispetto ad altri investimenti. I vantaggi fiscali sono significativi: i contributi versati sono deducibili dalle tasse fino a 5.164,57 euro all’anno, quindi si riduce la base imponibile per il calcolo delle tasse (in pratica la somma su cui si pagano le tasse è più bassa), e inoltre il capitale accumulato all’interno del fondo sarà tassato con un’aliquota agevolata che varia tra il 15% e il 9%, in base agli anni di adesione al fondo pensione (infatti viene tassata solo la parte relativa ai contributi che sono stati dedotti ogni anno e le quote di TFR versate).
Facciamo un esempio del vantaggio fiscale, tenendo conto di una certa approssimazione nei calcoli dovuta alla mancanza di informazioni come l’addizionale comunale e la regione di riferimento: Marco guadagna 30.000 euro all’anno e versa ogni mese 200 euro nel suo fondo pensione, per un totale di 2.400 euro all’anno. Questo importo è deducibile, cioè viene sottratto dal reddito prima di calcolare le tasse. Senza il fondo pensione, il suo reddito imponibile è 30 000 euro, con una tassazione media del 18,3%, quindi pagherebbe 5 490 euro di tasse. Con il fondo pensione, il reddito imponibile si riduce a 27 600 euro (30 000 – 2 400). Di conseguenza, la sua tassazione media scende al 16,8%, e pagherà 4 630 euro di tasse. Quindi Marco ha risparmiato 860 euro di tasse e, allo stesso tempo, ha messo da parte 2 400 euro per la pensione.
Il fondo pensione è una buona soluzione per risparmiare per il futuro, avere una pensione più alta e affrontare imprevisti economici, il tutto coronato dai vantaggi fiscali unici; tuttavia resta importante consultare la “Scheda dei costi” nel documento “Informazioni chiave per l’aderente” che viene consegnato al momento dell’adesione ad ogni fondo pensionistico, per valutare bene i costi che vengono sostenuti per la gestione. Sicuramente farsi consigliare da professionisti finanziari sarebbe la soluzione più indicata per valutare la propria situazione e quantificare il vantaggio che si può ottenere.
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