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La Svizzera è sempre più leader al mondo nel settore del trasporto marittimo di container. A diffondere gli ultimi dati è l’Associazione degli armatori tedeschi (Verband Deutscher Reeder), nella consueta conferenza annuale.
Nonostante non abbia uno sbocco sul mare, il Paese alpino è ora la nazione con il più alto numero di portacontainer di proprietà. In termini di stazza lorda, la flotta esprime una capacità complessiva di 34,7 mln dwt. La Cina è al secondo posto con un totale di 31 milioni di tonnellate dwt. Terza la Germania, con 30,2 mln dwt.
L’impennata della Svizzera nel ranking mondiale stilato dalla German Shipowoners’ Association è chiaramente dovuta al ruolo giocato da MSC nel panorama internazionale dello shipping e alle numerose portacontainer ricevute in consegna dal vettore negli ultimi 12 mesi.
In base alla classifica stilata da Alphaliner, il gruppo di Gianluigi Aponte dispone di una flotta di 785 navi portacontainer con una capacità totale di 6.424.549 TEU e un market share di oltre il 20%. I nuovi ordini raggiungono un totale di 2 mln di TEU e mirano a rafforzare ulteriormente il primato della compagnia di navigazione ginevrina.
Un primato che il campione nazionale della Germania difficilmente riuscirà mai ad eguagliare. Hapag Lloyd è infatti in quinta posizione nella top100 di Alphaliner, con 300 navi e una capacità di 2.355.834 TEU. Anche l’orderbook complessivo si attesta su dimensioni nettamente inferiori a quelle del competitor ginevrino: le navi ordinate sono 35 per un totale di 442.728 TEU.
E’ però un dato di fatto che l’economia marittima riveste una importanza crescente per la Germania. L’Associazione armatoriale tedesca ricorda infatti che il 62% delle esportazioni e il 60% delle importazioni tedesche viene gestito via mare.
Nel Paese sono basate 290 compagnie di navigazione, con una flotta complessiva di 1764 navi e un tonnellaggio lordo globale di 47.4 mln. A livello complessivo, il Paese figura in settima posizione nella classifica delle principali nazioni marittime. La Grecia continua a dominare lo shipping mondiale con 6.494 navi e una capacità di 393 milioni di dwt. In seconda e terza posizione la Cina e il Giappone con una capacità rispettivamente di 392 e 238 milioni di dwt.
La maggior parte delle compagnie di navigazione tedesche sono aziende di medie dimensioni. L’ottanta percento di esse gestisce meno di dieci navi. Una nave su due nella flotta mercantile tedesca naviga sotto la bandiera di un paese dell’UE, in particolare Germania e Portogallo. Il settore marittimo in Germania dà lavoro a 500.000 persone.
“Senza una flotta mercantile forte e indipendente, non c’è né stabilità economica né sicurezza nazionale, soprattutto in tempi in cui i rischi geopolitici e di politica commerciale sono in costante aumento” afferma il presidente della VDR, Gaby Bornheim.
A detta dell’Associazione, le crescenti tensioni lungo le principali rotte commerciali marittime internazionali, dal Mar Cinese Meridionale e dallo Stretto di Taiwan alle acque che circondano il Mar Nero e il Mar Rosso, stanno interrompendo il commercio marittimo globale, con ricadute negative anche per le importazioni e le esportazioni tedesche.
L’Associazione esprime una certa preoccupazione per le crescenti tendenze protezionistiche nella politica commerciale globale. Per la VDR, l’introduzione di tariffe del 25% sulle merci europee e il piano degli Stati Uniti di imporre tariffe multimilionarie alle navi costruite in Cina sono fattori che stanno causando una notevole incertezza nel contesto internazionale.
“Tariffe più elevate e misure restrittive volte a proteggere i mercati nazionali determinano interruzioni nelle catene di fornitura e un aumento dei costi di trasporto” afferma la VDR. “Per le compagnie di navigazione, ciò si traduce non solo in rotte commerciali potenzialmente più lunghe e in maggiori spese operative, ma anche in una notevole incertezza nella pianificazione del trasporto globale di merci”.
Secondo la German Shipwoners’ Association, il prossimo governo tedesco dovrà quindi attuare “misure mirate e a lungo termine per rafforzare la competitività delle compagnie di navigazione tedesche e della Germania”.
Dati postivi arrivano invece dalla formazione. Nel 2024 sono stati firmati in Germania 499 nuovi contratti di formazione in mare e 214 a terra, con un incremento complessivo del 14% sull’anno precedente.
“Il settore delle spedizioni ha bisogno di giovani professionisti visionari e motivati che non solo vogliano plasmare attivamente il futuro del settore, ma anche compiere il passo decisivo verso un’era di neutralità climatica con noi. È incredibilmente incoraggiante vedere sempre più giovani talenti riconoscere le enormi opportunità nel settore delle spedizioni e affrontare con entusiasmo questa sfida” afferma Bornheim.
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