“La politica deve occuparsi di tutti i viventi”

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Il Consiglio regionale della Lombardia martedì 11 marzo ha approvato una mozione, a prima firma di Luca Paladini (Patto Civico), per vietare la presenza di animali nei circhi.

La mozione ha ottenuto grande consenso sia dentro che fuori dall’Aula e ha ricevuto il sostegno anche dei partiti della maggioranza Lega e Forza Italia, unica contraria Fratelli d’Italia, un segnale che qualcosa forse sta cambiando anche nella sensibilità anche dei politici. Raggiunto da Fanpage.it Paladini spiega: “Chi fa politica si deve occupare della società nel suo complesso, dei diritti degli esseri umani e di tutti gli esseri viventi”.

Adesso che la mozione è stata approvata sarà la Giunta a elaborare una proposta per attuare quanto previsto. Cosa succederà?

Nel dispositivo della mozione abbiamo chiesto alla Regione Lombardia di disporre  tutte le azioni necessarie per vietare gli animali nei circhi, quindi di predisporre un regolamento che possa diventare un testo guida per tutto ciò che riguarda i circhi nella nostra Regione, compreso il divieto di animali.

Nella pratica si chiede alla Regione di attivarsi per redigere un regolamento regionale e io, in quanto proponente della mozione, ho il compito di monitorare che questo avvenga. Tutto questo in attesa che vengano firmati i decreti attuativi che a livello nazionale vanno già nella direzione del superamento della presenza degli animali nei circhi, e anche questo aspetto è inserito nella mozione.

Infatti esiste già una legge nazionale approvata nel 2022 che sancisce la dismissione dell’uso degli animali nei circhi. La legge però è rimasta lettera morta perché non sono mai stati emanati i decreti attuativi. Non è paradossale che le Regioni debbano provvedere per conto proprio?

Si, è paradossale e un po’ racconta questo paese che a volte fa fatica a rispettare le regole. Tra l’altro non siamo neanche di fronte a una lobby potente che può condizionare il consenso da un punto di vista elettorale, quindi probabilmente i rinvii sono il frutto di una scarsa attenzione da parte della politica, e del dolo di non voler legiferare in maniera ancora più restrittiva. Noi però dobbiamo sanare questa situazione e possiamo farlo attraverso atti come quello di ieri.

Ovviamente non abbiamo vinto in modo decisivo la battaglia sul tema, però comunque la mozione ha un valore politico e culturale importante. Ci si può fare forti di quello che ha deciso il Consiglio regionale.

Cosa l’ha spinta a proporre una mozione per vietare l’impiego di animali nei circhi?

Ho una sensibilità personale rispetto al benessere animale, quindi mi interesso dei circhi, degli allevamenti intensivi, e della caccia. Anzi proprio l’essere riuscito a far approvare una mozione simile in una regione come Lombardia dove il tema della caccia è molto sentito mi fa pensare che abbia ancora più valore. Purtroppo qui si parla di animali solo quando c’è da ammazzarli.

Ha influito molto su questa scelta anche un dialogo che ho avuto con la Lav che mi ha fornito delle chiavi di lettura interessanti, ad esempio rispetto al valore pedagogico in negativo di portare i bambini a vedere degli animali umiliati, al tema della sicurezza nel momento in cui gli animali scappano dai circhi, e al tema della salute pubblica. Quindi partendo dal benessere animale ho capito quanto in realtà questa mozione parlasse anche di tanto altro.

Detto questo, sono un consigliere di minoranza, non avrei avuto i numeri per farla passare senza l’appoggio di un pezzo della maggioranza.

Cosa pensa di questo appoggio trasversale? Può essere un segnale che qualcosa sta cambiando?

Anche alcuni consiglieri leghisti hanno votato a favore, questo perché ci sono delle amministrazioni comunali in Lombardia con sindaci della Lega che non vogliono circhi con animali nei loro territori.

Inoltre, hanno avuto un peso anche alcune dinamiche d’Aaula, era evidente che ci fosse una spaccatura tra i gruppi di maggioranza e questa divisione è stata favorita anche dalla votazione segreta che io ho richiesto. Il risultato è che, numeri alla mano, un pezzo di Lega e un pezzo di Forza Italia hanno votato a favore, complice anche la libertà di voto. Al contrario da Fratelli d’Italia è arrivato un intervento abbastanza surreale, l’unico che ha richiamato alla tradizione e ai valori.

Prima ha citato la Lav, tra le associazioni animaliste più attive in Italia. Secondo lei quanto è importante il ruolo delle associazioni per portare nel dibattito pubblico un tema che la politica sembra sottovalutare?

Molto, basti pensare all’indagine DOXA, commissionata proprio da Lav, da cui è emerso che il 79% degli italiani è contrario alla presenza degli animali nei circhi. Questi dati mi fanno pensare che esistono dei temi che hanno un riscontro elevatissimo nella società civile e un bassissimo riscontro da parte della politica. Succede quando si parla di animali, ma anche di fine vita.

Magari non sono i primi problemi del paese, ma chi fa politica se ne deve occupare e io voglio occuparmi dei diritti di tutti gli esseri viventi. Questo non dovrebbe essere in discussione.





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