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Fortuna e “naso”. Un pensionato trova in un campo un prezioso anello medievale. Sarà messo all’asta nei prossimi giorni. Sai quanto vale? Quanto guadagnerà l’uomo? Cosa simbolizzano le pietre? A chi apparteneva? Rispondono gli esperti

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#finsubito


Un filo d’oro emerge dal blocco compatto di terreno. L’ex vigile del fuoco ripulisce l’oggetto e vede occhieggiare, su di esso, cinque piccole pietre preziose. L’oro e la montatura appaiono subito molto antichi. Lo zaffiro esagonale ha il colore intenso del cielo e del mare, di sera. Gli smeraldi vibrano come foglie. I rubini sono due piccoli frutti di fuoco, carichi di seduzione. Bisogna attenersi alle prescrizioni di legge, segnalando il bene all’autorità giudiziaria locale. Operazione compiuta.

Cosi quello che gli esperti definiscono “un raro anello episcopale medievale, datato tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo”, sarà messo all’asta da Noonans Mayfair il prossimo 26 marzo 2025. Il prezioso gioiello con gemme, è stato scoperto da un appassionato di metal detecting, Mark Sell, nei pressi di King Row, Shipdham, nel Norfolk. L’anello potrebbe raggiungere una cifra compresa tra circa 17.500 e 21.000 euro, rendendolo uno dei ritrovamenti più significativi degli ultimi anni in questo ambito.

“Il linguaggio simbolico delle pietre, che abbiamo studiato tra reperti archeologici romani e dipinti rinascimentali per stabilire, soprattutto, segnali di legame nei ritratti e dedurre un determinato stato civile gli effigiati – dicono gli studiosi di Stile arte – porta ad identificare, nell’anello, quello che sembra un preciso messaggio. Le cinque pietre sono disposte secondo lo schema della croce latina. Al centro, lo zaffiro, che alluderebbe al Cielo. Le altre pietre sono smeraldi e rubini. Lo smeraldo era legato alla promessa e, nel mondo laico, al fidanzamento. Il rubino alla perfezione del coronamento matrimoniale. La combinazione delle pietre verdi e rosse indicava una persona sposata o una condizione sacerdotale. I papi del Rinascimento, nei dipinti, appaiono sovente con anelli che recano, come per le persone sposate, rubini e smeraldi”.

Una scoperta straordinaria

Mark Sell, 63 anni, residente a Swaffham, ex vigile del fuoco, ha individuato l’anello in un pomeriggio di novembre, freddo ma soleggiato. Dopo diverse ore di ricerca sul campo con il suo fidato metal detector XP Deus, ha percepito un segnale debole poco prima del tramonto. Scavando fino a circa 23 centimetri di profondità, ha estratto un oggetto che sarebbe presto diventato la scoperta più importante della sua carriera da appassionato di tesori.

Sell racconta l’emozione del momento: “Quando ho visto una sottile linea d’oro emergere dal fango, ho capito subito di avere tra le mani qualcosa di eccezionale. Pulendo delicatamente la terra, ho ammirato la lunetta di un anello medievale, intatto e con tutte le sue gemme originali ancora al loro posto. Era in condizioni perfette”.

Dopo il ritrovamento, Sell ha immediatamente avvisato il proprietario del terreno, mostrando l’anello a lui e alla sua famiglia. Successivamente, il gioiello è stato consegnato al Finds Liaison Officer locale e sottoposto al processo di valutazione previsto dal Treasure Act. Il British Museum ha temporaneamente esposto il reperto, mentre il Norwich Castle Museum ha manifestato interesse ad acquisirlo per la propria collezione permanente.

Un gioiello di importanza storica

Gli esperti di Noonans hanno analizzato l’anello, confermandone la straordinaria rarità e l’importanza storica. Questo tipo di anello episcopale si distingue per la pietra centrale cabochon, solitamente uno zaffiro, circondata da gemme più piccole incastonate a castone, come granati, rubini e smeraldi. La tipologia – secondo gli studiosi inglesi – permette di datare il gioiello alla fine del XII o all’inizio del XIII secolo, rendendolo un pezzo straordinario della gioielleria medievale inglese.

Esempi simili di anelli episcopali sono conservati in prestigiose collezioni, tra cui l’anello appartenuto a Walter de Gray, potente arcivescovo di York (1215-1255), esposto alla cattedrale di York, oltre a quello del vescovo di Chichester e alla cattedrale di Whithorn.

Il contesto storico di Shipdham

 Come ha spiegato Laura Smith, esperta di gioielli presso Noonans, ” il villaggio di Shipdham, nel Norfolk centrale, era ben consolidato al tempo della conquista normanna, ampiamente descritto nel Domesday Book del 1086, e all’epoca registrato come uno dei più grandi insediamenti del 20% in Inghilterra. Durante il regno di Enrico III (1207-1272) il vescovo di Ely costruì una casa padronale a Shipdham, il fossato è evidente nelle mappe del XIX secolo. Inoltre, di importanza durante il periodo medievale, questa zona conteneva un parco reale di cervi, di proprietà della sede di Ely. Il parco, composto da Little Haw e West Haw, esisteva già nel 1277, ma passò nelle mani della famiglia Wodehouse tra il 1561 e il 1584. La chiesa di All Saints, Shipdham, risale al XII secolo”.

Il destino dell’anello

Il ricavato della vendita dell’anello sarà equamente diviso tra Mark Sell e il proprietario terriero, come previsto dalla legge britannica. L’ex vigile del fuoco, tuttavia, non ha ancora deciso come impiegare la sua parte della somma. L’asta di Noonans attirerà certamente collezionisti e istituzioni museali, tutti desiderosi di aggiudicarsi un pezzo di storia inglese.



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