azienda vara bando sul servizio rimozione

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Da quella riunione di fine ottobre tenuta a Palazzo Palagonia sono passati quasi cinque mesi. Ma l’Amministrazione Comunale di Palermo non ha ancora approvato il piano industriale di Amat. Un via libera che era atteso nella giornata di lunedì. Ciò dopo una lunga sequela di rinvii dettati dai continui rimpalli burocratici fra gli uffici. Sembrava la volta buona. Tutti erano convinti del successo dell’atto in Giunta, sindacati compresi. E invece l’esecutivo del sindaco Roberto Lagalla ha deciso di rinviare ancora una volta l’approvazione dell’atto. Fatto che fa scendere, di nuovo, l’alone di mistero sulla delibera.

Il motivo? Secondo quanto filtra da fonti di Radio Palazzo, l’esecutivo comunale avrebbe voluto fare un’ulteriore riflessione sui cosiddetti servizi in perdita. In particolare sull’attività di rimozione mezzi. Un settore che, se rimodulato, potrebbe trasformarsi in una fonte di utili. A tal proposito, il Consiglio d’Amministrazione di Amat ha deliberato ieri pomeriggio la determina con la quale dà il via libera al bando di gara per affidare i servizi di bike sharing, car sharing e la sopracitata rimozione mezzi. Da capire come deciderà di muoversi la politica. Il tempo infatti stringe. Il nuovo termine ultimo fissato al 31 marzo si avvicina. In caso di mancata approvazione dell’atto, si rischia l’ennesimo rinvio su una questione che appare ormai improcrastinabile.

Cosa succede se il bando va a vuoto?

Il piano industriale di Amat, almeno nella sua sostanza, sembra essere definito. Gli uffici hanno dato il loro lasciapassare. Anche quello del Controllo Analogo. Insomma, sembra tutto pronto. Ma un punto interrogativo sembra aver attraversato la mente della politica palermitana. Ma qualora il bando di gara varato da Amat andasse a vuoto, chi gestirà i servizi in questione?

Il problema non sembra riguardare principalmente i servizi di bike e car sharing, bensì la rimozione mezzi. Uno di quei settori nevralgici per la viabilità e per l’ordine pubblico. Dal 1 aprile Amat non se ne dovrebbe occupare più. Bisognerebbe coinvolgere quindi i privati, così come chiesto da tutte le parti interessate. Ma senza un’offerta al passo con il mercato, il rischio di un flop ci potrebbe essere. E quindi? Meglio rifletterci sopra qualche giorno in più in modo da avere risposte certe. Anche perchè, ad oggi, non ci sarebbe un’alternativa a disposizione del Comune vista la carenza di risorse presenti nelle casse di Palazzo delle Aquile e il “no” che avrebbe espresso l’area della polizia municipale sulla questione.

Il Consiglio d’Amministrazione di Amat

Intanto, il Consiglio d’Amministrazione di Amat si è riunito ieri pomeriggio. A partecipare alla seduta sono stati il presidente Giuseppe Mistretta e i due dirigenti Rosario Mingoia ed Alessandra Sinatra (quest’ultimi collegati in modalità telematica). Una riunione durante la quale è stato varato il bando di gara per affidare i sopracitati servizi in perdita. Un’unica procedura. Chi si prende un settore, deve accollarsi tutto il pacchetto. Non rientra invece nel faldone dei servizi da dismettere l’area del tram che, nonostante i risultati economici negativi degli ultimi anni, viene ritenuta comunque essenziale per la vita dell’azienda. Ciò nell’ottica di un completamento dell’anello tramviario e delle relative diramazioni. A cominciare dal prossimo avvio del cantiere per realizzare la linea C (il quale era atteso a febbraio), la linea B e le successive linee della fase due. Tratte dalle quali si ci aspetta un’inversione di tendenza sul fronte degli incassi.

C’è tempo fino al 31 marzo

Tornando al presente, sul piano industriale si rimane in attesa di sviluppi. Tuttavia, il tempo inizia a stringere. Dal piano industriale dipende il destino di un altro atto fondamentale per il futuro di Amat, ovvero il contratto di servizio. Documento, quest’ultimo, a cui si lega il rinnovo degli accordi di secondo livello con i lavoratori (diritti che fanno riferimento a bonus produzione, buoni pasto, straordinari, ecc.) ma anche il buon esito della transazione tributaria condotta fra la società di via Roccazzo e il Comune di Palermo. Un problema segnalato nell’ultima seduta di Consiglio Comunale dal presidente della II Commissione Antonio Rini. Termine ultimo per chiudere la partita è il 31 marzo. Altrimenti, ancora una volta, si rischia l’ennesimo rinvio sul futuro di un’azienda strategica come Amat.



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