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L’aumento dell’aspettativa di vita è una delle grandi conquiste della modernità, ma comporta anche nuove sfide. Tra di esse c’è quella dell’invecchiamento, che non è più approcciabile come un fenomeno uniforme ma, essendo sempre più complesso e articolato richiede un approccio differenziato in base alle diverse fasi della vita anziana.
Come sostiene il Rapporto di Secondo Welfare Abitare e anziani (fragili): evidenze e spunti per coprogettare nuove forme di housing – curato da Chiara Lodi Rizzini, Manuela Verdino e Franca Maino per la Fondazione Filippo Turati Onlus – è infatti necessario ripensare le politiche abitative e assistenziali affinché rispondano in modo più efficace alle esigenze di una popolazione sempre più longeva e diversificata.
In Italia, l’assistenza verso gli anziani è stata storicamente focalizzata sulla non autosufficienza, con un’impronta prevalentemente sanitaria. Tuttavia, questo approccio si rivela sempre meno adeguato a fronte della complessità dell’invecchiamento attuale. Come ha recentemente spiegato anche Franca Maino, è quindi fondamentale agire in anticipo, quando le persone hanno ancora la capacità di pianificare il proprio futuro e di adattarsi ai cambiamenti, promuovendo soluzioni integrali e integrate. Un campo in cui questo è prioritario è quello dell’abitare, in cui è necessario sviluppare politiche che favoriscano l’autonomia e la qualità della vita.
Un esempio in tal senso è quello del Condominio Solidale Debouchè a Nichelino, alle porte di Torino: un progetto innovativo che integra social housing, senior housing e Portierato Sociale.
Un progetto innovativo di social housing
Il Condominio Solidale Debouchè vuole offrire una risposta concreta alle esigenze abitative e sociali delle persone più vulnerabili, con particolare attenzione agli anziani, promuovendo l’invecchiamento attivo e l’integrazione tra generazioni.
Inaugurato a maggio 2023, il complesso è stato realizzato dalla Cooperativa Giuseppe Di Vittorio in collaborazione con Crescere Insieme, grazie al supporto del Fondo Piemonte C.A.S.E., gestito da REAM SGR S.p.A., e con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT.
Le diverse realtà coinvolte hanno lavorato con l’obiettivo di creare un modello di abitare collaborativo, sostenibile e replicabile in altri contesti. Il complesso residenziale comprende 88 unità abitative, di cui 70 destinate all’affitto a canoni agevolati, 10 gestite dal Comune di Torino e dai Servizi Sociali e 8 appartamenti inseriti nel Progetto Gold (vedi infra), dedicati agli anziani autosufficienti.
Poiché il progetto intende offrire una soluzione abitativa alla fascia di popolazione con reddito medio-basso, gli affittuari possono contare su contratti di locazione a canoni fissi e agevolati per vent’anni, con un affitto proporzionato al reddito e l’accesso a un fondo di solidarietà per chi affronta difficoltà economiche.
Il Progetto Gold
All’interno del Condominio Debouchè si è sviluppato il Progetto Gold, un’iniziativa sperimentale di senior housing della durata di tre anni pensata per anziani autosufficienti che necessitano di un ambiente sicuro e di servizi di supporto per mantenere la propria autonomia.
L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che la terza età non è un’esperienza uniforme: le persone anziane hanno bisogni diversi e richiedono soluzioni abitative su misura. Per questo, si rivolge a chi è ancora autosufficiente ma fatica a trovare risposte nei tradizionali servizi per anziani, spesso percepiti come isolanti rispetto al contesto sociale, permettendo loro di invecchiare nelle migliori condizioni, continuando a vivere in un ambiente stimolante.
Oltre a disporre di un appartamento moderno ed efficiente, i residenti possono usufruire di una serie di servizi offerti dalla Cooperativa Crescere Insieme, tra cui: aiuto domestico e preparazione pasti, accompagnamenti sanitari, affiancamento nell’uso dei servizi territoriali, piccole manutenzioni, supporto alle procedure digitali, vigilanza e sicurezza (ad esempio telesoccorso e gestione delle terapie farmacologiche).
L’avvio del progetto non è stato privo di ostacoli. Inizialmente, la diffidenza e la scarsa informazione hanno reso difficile il coinvolgimento degli anziani, molti dei quali esitavano a trasferirsi in un contesto abitativo innovativo. Tuttavia, grazie a una campagna di sensibilizzazione e comunicazione, la situazione è cambiata. Oggi il progetto ospita 14 persone e ha persino una lista d’attesa.
Questo perché il condominio è oggi percepito come un un luogo sicuro e inclusivo, dove gli anziani possono mantenere la propria autonomia e sperimentare un invecchiamento attivo in un ambiente che evita l’isolamento e in un’ottica intergenerazionale. Il condominio, infatti, non ospita solo anziani, ma anche coppie, famiglie con persone affette da malattie degenerative come l’Alzheimer e altri nuclei con esigenze abitative diverse, creando una vera e propria comunità che socializza e vive insieme. Anche grazie ad alcuni accorgimenti.
Il Portierato Sociale CasaInsieme: il cuore della socialità del condominio
All’interno del complesso residenziale si trova il Portierato Sociale CasaInsieme, situato al piano terra della prima palazzina del condominio. Questo spazio polifunzionale rappresenta un punto di riferimento per gli inquilini offrendo servizi e occasioni di incontro che favoriscono la socialità e il supporto reciproco. Al suo interno sono presenti una lavanderia e un salone, disponibile anche per l’affitto in occasione di feste private.
CasaInsieme promuove poi numerose attività dedicate al benessere, alla formazione e all’assistenza. Tra le iniziative già avviate vi sono ginnastica dolce, pilates, laboratori di lettura, baby parking (0-6 anni), assistenza amministrativa, corsi per adulti e supporto ai compiti per i più giovani.
Queste iniziative sono nate inizialmente per rispondere alle esigenze della popolazione anziana, ma progressivamente sono state estese all’intero condominio e, infine, all’intera comunità del quartiere (solo alcune attività – come il supporto psicologico – sono oggi riservate solo agli inquilini anziani del Progetto Gold). E grazie a un sistema di costi calmierati, il Portierato Sociale è diventato un punto di aggregazione, favorendo la creazione di un ambiente solidale e di mutuo aiuto.
Un modello di social housing replicabile?
Il Condominio Debouchè non è solo un progetto di social housing, ma un’iniziativa innovativa che unisce sostenibilità economica, coesione sociale e nuove soluzioni abitative.
L’obiettivo dei promotori è rendere questo modello replicabile in altre città, dimostrando che il social housing può diventare un pilastro del welfare locale, offrendo soluzioni abitative dignitose e sostenibili per le fasce più vulnerabili della popolazione. In particolare, il Progetto Gold è sottoposto a un monitoraggio costante dell’impatto sociale ed economico, basato sulla raccolta di dati e sulle testimonianze dirette degli abitanti, raccolte attraverso interviste e il contributo degli operatori socio-sanitari coinvolti, al fine di garantirne efficacia e sostenibilità.
La vera sfida è garantire la sostenibilità economica del modello nel lungo periodo. Da un lato, ciò significa attingere a finanziamenti pubblici, come il bando per l’invecchiamento attivo della Regione Piemonte; dall’altro, costruire una rete di sostegno locale attraverso partnership con realtà del territorio. Collaborazioni con il Banco Alimentare, panetterie, pastifici e altre attività locali permettono di fornire beni di prima necessità ai residenti, mentre il coinvolgimento di volontari e progetti di alternanza scuola-lavoro rafforza il legame con la comunità.
Il Condominio Debouchè rappresenta un modello innovativo e ambizioso per ripensare il ruolo delle comunità nel supporto agli anziani e alle persone più fragili, mettendo al centro la solidarietà intergenerazionale e la cittadinanza attiva.
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