Effettua la tua ricerca
More results...
Riceviamo e pubblichiamo:
Il Ministro della protezione Civile Musumeci ha fatto deliberare al Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per la durata di dodici mesi in relazione alla situazione di criticità in atto concernente il sistema ospedaliero della regione Calabria.
Ciò vuol dire che il piano di rientro sanitario cui è sottoposta la Calabria dal 2009, il commissariamento dal 2011 e i commissariamenti di tutte la ASP e i tre maggiori ospedali regionali da 6 anni non sono serviti a niente. Sembra che la Calabria ha bisogno adesso anche della Protezione Civile, ci manca solo la militarizzazione anche se come commissari abbiamo avuto colonnelli, generali e prefetti.
Come si può pensare che in un anno l’ulteriore “commissario” può risolvere ciò che tantissimi commissari in tantissimi anni non sono riusciti a risolvere visto che si tratta anche di ospedali deliberati nel 2004 (si 2004) e 2007 (si 2007)?. Il dubbio per questa delibera nasce dal fatto che stranamente la Medicina Ospedaliera è l’unica in Calabria che aveva una sufficienza per il punteggio LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) di 69 (la sufficienza per i punteggi LEA si ha con 60 punti e l’optimum a 100 punti). Sarebbe stato più giustificato un provvedimento per la Medicina del Territorio che ha punteggio LEA 40 e la Medicina Preventiva con punteggio 41, entrambi quindi nettamente insufficienti.
Forse una attenzione maggiore sarebbe stata più giusta verso questi ultimi due settori della medicina calabrese anche per il fatto che dovrebbero essere migliorati dal PNNR che però sembra essere applicato aldisotto del 10% con il rischio quasi certo di non fare le 57 case di Comunità, i 15 Ospedali di Comunità e i 19 Centrali Operative Territoriali.
Questi si che interverrebbero sui reali bisogni dei malati calabresi specialmente quelli nelle zone interne. L’altra cosa che non quadra è che la richiesta, per la emergenza Ospedaliera e non per quelle Territoriale e Preventiva, sembra sia stata fatta al governo dal Governatore-Commissario alla sanità Occhiuto che sarebbe, in qualità di commissario, responsabile, come i commissari precedenti, della mancata attuazione di quanto richiesto.
Il nostro Governatore-Commissario nel mese di Febbraio ci ha anche informati che intende ricandidarsi al governo della regione Calabria e che entro Marzo sarebbe terminato il commissariamento della sanità calabrese (nota bene il commissariamento non il piano di rientro).
Il nostro Governatore-Commissario con la richiesta dell’intervento della Protezione Civile coglie due piccioni con una fava perché si fa campagna elettorale con questa richiesta, può chiedere di non essere più commissario alla sanità calabrese e si può candidare di nuovo alla guida della regione Calabria visto che da commissario non avrebbe potuto fare la campagna elettorale in quanto se così fosse potrebbe essere ineleggibile per l’art. 2 legge 2/7/2004 n. 165.
Infine questo ulteriore commissariamento della Protezione Civile non risolverà i problemi della sanità calabrese perché essi sono dovuti ad un ultraventennale suo sottofinanziamento dovuto ad una scorretta applicazione della legge 662 del 23/12/1996 da parte della Conferenza Stato Regioni che in pratica è diretta con atteggiamenti paramafiosi alcune regioni (del nord) da sempre privilegiate nel riparto dei fondi sanitari.
Che un riparto dei fondi sanitari che va incontro ai reali bisogni delle popolazioni deve essere fatto in base alla presenza del numero delle malattie nelle varie regioni lo aveva detto nientememo che un Ministro della Sanità on. Fazio nel lontano 2011 quando pubblicamente in un comizio aveva annunciato che ““entro due anni ripartiremo i fondi sanitari in base alle malattie perché questo attuale (leggi demografico) penalizza alcune regioni (leggi Calabria)….”. e che in Calabria ci sono molti più malati cronici delle altre regioni è certificato da un decreto del commissario alla sanità Scura il n. 103 del 30/09/2015 e vidimato sia dal Ministero dell’Economia che da quello della Salute, nel quale decreto, con tanto di specifiche tabelle, si calcolano in 287.000 i malati cronici in più nei circa due milioni di calabresi che non in altri due milioni di italiani, oggi sono sicuramente molti di più. Quindi il Governatore Commissario Occhiuto invece di “programmare” la sua campagna elettorale sulle spalle dei malati calabresi dovrebbe andare alla Conferenza Stato-Regioni battere i pugni sul tavolo e far si che venga fatto un riparto dei fondi che soddisfa i reali bisogni delle popolazioni.
Se non riesce in questo il Governatore-Commissario dovrebbe chiedere al suo governo di centralizzare la sanità visto che questo tipo di regionalizzazione crea forti disparità. Abbiamo una legge sanitaria tra le migliori al mondo e quando era centralizzata avevamo sempre una sanità migliore al mondo e per tutti gli italiani.
Dott. Giacinto Nanci, medico ricercatore Health Search e medico di famiglia
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link