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I mutui green sono convenienti e fanno risparmiare sulla rata mensile. Sono una soluzione per ristrutturare casa e migliorarne l’efficienza energetica. Con la Direttiva Europea che impone di abbattere le emissioni inquinanti degli edifici, si stimano interventi per 24 milioni di case in Italia nei prossimi anni.
Ci sono 21 milioni e 937mila abitazioni (comprendenti 88,6 milioni di stanze, per una media di 4 stanze per casa) in Italia che risalgono a prima del 1981, come riferisce il censimento ISTAT di quell’anno.
Quarant’anni dopo (censimento 2021), sempre l’Istituto di statistica, afferma che ci sono 35 milioni e 271mila abitazioni lungo la Penisola. La differenza sono 13 milioni e 334mila alloggi.
Ancora qualche numero aiuta a fotografare il problema: dati ISTAT spiegano che, analizzando le case censite nel 2021, risulta che il 56,3% del totale (oltre la metà, più di una su due) è stato costruito tra il 1961 e il 2000. Più nel dettaglio: nei vent’anni tra il 1960 e il 1980, sono state costruite oltre 12,5 milioni di abitazioni.
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Rilevazione del 11/03/2025 ore 09:00.
Nuove regole europee e parco immobiliare obsoleto
Queste cifre mostrano quanto sia obsoleto il patrimonio immobiliare italiano, con case edificate in anni nei quali parole ed espressioni come “green”, “sostenibilità”, “emissioni inquinanti”, “decarbonizzazione”, “efficienza energetica”, “abbattimento dei consumi energetici”, “risparmi di luce e gas” “classe A” erano praticamente, a differenza di oggi, o sconosciute o un’eccezione e una rarità.
Parecchia strada è stata percorsa dal 2021 in avanti, grazie agli incentivi statali: Superbonus (110, 90 e 70 per cento), Bonus ristrutturazione, Ecobonus, Bonus barriere architettoniche, Sismabonus, Bonus mobili hanno impresso un’accelerazione nella riqualificazione del parco immobiliare da nord a sud del Paese, con le detrazioni fiscali che si sono tradotte in interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
Ma, di fronte ai nuovi target stabiliti dalla Direttiva Case Green dell’Unione Europea, che prevedono un abbattimento delle emissioni inquinanti da parte degli edifici privati e pubblici, i cantieri che nei prossimi anni sarà necessario aprire in Italia saranno una miriade. Si stima, anche alla luce dei dati ISTAT già menzionati, che siano 24 milioni le case che avrebbero bisogno di lavori per adeguarsi agli standard europei.
Cambio di passo su bonus edilizi e Superbonus
C’è poi da considerare che il Governo, per contenere il debito pubblico, ha dovuto imprimere un giro di vite ai bonus edilizi, con una riduzione delle agevolazioni per i lavori dalla seconda casa in poi e fissando un “tetto” sugli sconti fiscali per i contribuenti con un reddito imponibile superiore a 75mila euro l’anno, oltre ad aver già annunciato l’eliminazione del Superbonus dal 2026.
Questa panoramica fornisce una serie di spunti per considerare le sfide che i proprietari di case dovranno affrontare in un futuro prossimo, giacché le nuove regole europee che l’Italia deve inglobare nel suo ordinamento legislativo impongono una serie di interventi per decarbonizzare gli immobili secondo le scadenze decise dall’UE.
Tuttavia, più che le compravendite di nuove case ecosostenibili, l’architrave su cui poggiarsi per centrare i target europei carbon free saranno le ristrutturazioni delle abitazioni esistenti.
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Mutui green per migliorare l’efficienza energetica
Si può facilmente comprendere che, senza una nuova stagione di bonus edilizi (difficile al momento da ipotizzare), i mutui green per ristrutturazione casa, con i loro tassi più convenienti rispetto ai mutui tradizionali, diventeranno la leva a cui affidarsi per innalzare l’efficienza energetica delle abitazioni permettendo così di soddisfare i requisiti dettati dalla Direttiva Case Green.
Come per l’acquisto, così per il restyling energetico di una casa, i mutui “verdi”, con gli istituti di credito che stanno progressivamente modificando i requisiti “green” andando oltre la semplice classe energetica B o superiore dell’immobile, consentono di risparmiare sulla rata mensile.
Sia scegliendo un tasso fisso o variabile, le banche applicano interessi più convenienti su questi prestiti green anche fino a 30 punti base a confronto dei mutui standard, ritenendo la svalutazione dell’immobile minore e più solida l’ipoteca.
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