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Pianta on the road: le distese di calle lungo la Costa della Morte.
Tra fari suggestivi, tranquilli villaggi di pescatori, scogliere rocciose e spiagge selvagge, la Costa della Morte è un tratto di strada affacciato sull’Oceano, ricco di bellezza, storia e leggende. Nel Nord della Spagna, in Galizia, è un coriandolo di terra battuto da onde spumeggianti, teatro di terribili naufragi. Ti suggerisco un itinerario on the road da percorrere in macchina, dall’ariosa città de La Coruña fino a quella che viene chiamata la ‘Fine del Mondo’, il punto più a nord-ovest d’Europa.
Costa della Morte: origine del nome
Solcata dai venti e battuta da onde impetuose, la frastagliata Costa della Morte spagnola è un angolo di mondo di una bellezza struggente.
Lungo questo tratto costiero – che si sviluppa da La Coruña, capoluogo della Galizia, sino a Finisterre, nell’estremo nord-ovest d’Europa – incontrerai pittoreschi paesini sul mare, fari ricchi di storia e splendidi panorami.
È un territorio testimone di numerosi naufragi, complici le potenti onde dell’Atlantico, che si infrangono in modo poderoso sulle scogliere rocciose. Un mare che non perdona e, da qui, il nome: Costa della Morte.
Informazioni pratiche
Per scoprire la Costa della Morte noleggia una macchina a La Coruña, città che puoi raggiungere anche grazie ai voli diretti dall’Italia. Da qui, spingiti fino a Finisterre, il punto più occidentale d’Europa, considerato anticamente la fine del Mondo.
La Coruña e Finisterre distano meno di un’ora e mezza di strada, tagliando per l’interno; l’itinerario che ti consiglio percorre invece una costa frastagliata: calcola una giornata intera molto intensa. In alternativa, puoi dedicare due giorni con una tappa intermedia per la notte.
Questo tratto costiero è la meta finale del Cammino di Santiago e, dalla città di Malpica (pochi chilometri più ad ovest di La Coruña) a Finisterra, si sviluppa anche il Cammino dei Fari (Camiño dos Faros), un percorso escursionistico di 200 chilometri
In questo articolo trovi le tappe suggerite lungo la Costa della Morte.
Laxe, la sua spiaggia e il faro
Partendo da La Coruña, in un’ora scarsa di macchina raggiungi il paesino di Laxe, un tranquillo porticciolo circondato da una campagna verdeggiante, costellata da distese di calle.
Spingiti con il veicolo sulla cima del Monte da Insua per ammirare il faro di Laxe, risalente al 1920. Ai suoi piedi, nel 1972, naufragò la nave mercantile Arnela Beach, urtando contro le rocce: si salvarono solo due membri dell’equipaggio.
Di fianco al faro sorge la scultura in bronzo “A Espera”: una donna che cinge tra le braccia un bambino, scrutando l’orizzonte. È un omaggio a tutti gli uomini di mare e alle rispettivi mogli, che attendono con impazienza il loro ritorno al porto.
Dal faro di Laxe c’è anche un bel percorso fare a piedi lungo la scogliera. È un punto spesso battuto dai venti, porta una giacca a vento per ripararti!
Approfittane poi per fare un aperitivo o un pranzo a Laxe, in uno dei tanti bar e ristoranti affacciati sulla lunga spiaggia del paese di sabbia dorata.
Questo mare è ricco di percebes, crostacei rinomati che vivono attaccati alle rocce: se non li hai mai provati, è il luogo giusto.
La spiaggia di Soesto
Ripresa l’auto, dopo appena 10 minuti di strada, oltre le colline tonde e fiorite, incontri la meravigliosa spiaggia Soesto, Praia de Soesto.
Quando l’ho visitata io, ad aprile, era letteralmente deserta. La spiaggia è formata da sabbia e conchiglie: togliti le scarpe e prenditi il tempo per assaporare l’aria di mare, in questo luogo immerso nella Natura che sembra dimenticato dal mondo.
Il Cimitero degli Inglesi
Da Laxe, in mezz’oretta d’auto raggiungi Punta do Boi e fermarti a rendere omaggio al Cimitero degli Inglesi. Questo sito è dedicato ai marinai britannici che persero la vita durante il naufragio della nave “Serpent” nel 1890.
Durante una violenta burrasca, il Serpent si incagliò tra le rocce e morirono 172 marinai. I galiziani si impegnarono a recuperare i corpi per seppellirli degnamente.
Anche se le salme vennero poi rimpatriate, nel cimitero è rimasta una lapide racchiusa da quattro mura, che ha come tetto il cielo. È un luogo, questo, dove si percepisce un’energia fortissima, pregno di poesia, struggimento e bellezza. Il paesaggio circostante è mozzafiato.
Il faro di Cabo Vilán
In 20 minuti di macchina, da Punta do Boi raggiungi Cabo Vilán, dove si erge il primo faro elettrico installato in Spagna. Di forma ottagonale, alto 25 metri, venne costruito quando naufragò il Serpent ed è ancora oggi uno dei più potenti della costa.
Venne acceso nel 1896. I guardiani della struttura furono obbligati ad indossare occhiali colorati per resistere al bagliore intenso emanato. Oggi puoi visitare il Museo del Faro, per approfondire la sua storia e le vicende che si sono susseguite negli anni.
Muxía e il suo faro
Proseguendo verso Sud, da Cabo Vilán in 40 minuti raggiungi Muxía, piccola cittadina portuale con un quartiere medievale molto grazioso.
Non poteva mancare un faro, poco fuori il centro abitato. Si racconta che sia proprio qui che l’apostolo Santiago (San Giacomo, per noi italiani) sia apparso ai suoi seguaci per incoraggiarli durante il loro viaggio in Terra Santa.
Il faro di Muxía sorge attorno alla Pedra de Abalar, conosciuta come “Pietra del Ballare” o “Pietra del Tremare”, un luogo di culto megalitico. Secondo la tradizione sarebbe stata scagliata da San Martiño, santo leggendario, per difendere la popolazione locale dai diavoli. Si dice che la pietra abbia poteri curativi se toccata o abbracciata e pare che tremi o balli per avvisare della presenza del maligno.
Si trova qui anche il Santuario della Virxe da Barca, su uno sperone di granito a strapiombo sul mare. La veduta panoramica è bellissima.
Capo Finisterre, la fine del mondo
Ci vuole appena mezz’ora da Muxía per approdare a Finisterre (o Finisterra), che costituisce l’ultima tappa del Cammino di Santiago de Compostela. Fino alla scoperta (o meglio conquista) delle Americhe questa era considerata la fine del Mondo, essendo il punto più estremo dell’antica Europa.
Vale la pena spingersi fin qui non tanto per il paesino, ma per il capo Finisterre, sormontato da un faro. Il paesaggio selvaggio e le scogliere che si tuffano nell’Oceano rendono questo luogo ricco di fascino.
Il tramonto, ammirato da questa latitudine, ha un altro sapore: l’ideale è visitare questo sito al calar del sole.
Secondo la leggenda dell’Ara Solis, i Romani trovarono in questo luogo un altare dedicato al sole, che l’apostolo Santiago ordinò di distruggere. Una roccia a forma di tavolo quadrato, situata a pochi metri dal mare sulla punta del promontorio, è chiamata anche Ara Solis, per la sua somiglianza ad una tavola d’altare.
La spiaggia di Langosteira
Merita una tappa l’incantevole spiaggia di Langosteira, con le sue acque turchesi e la sabbia dorata finissima, costellata di meravigliose conchiglie.
E cosa importa se le sue acque sono fredde (siamo sempre sull’Oceano, in fondo), quando si visita un luogo come questo, dove lo sguardo corre lontano?
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