Denunce di infortuni e malattie professionali, i dati Inail di gennaio

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ROMA – Le denunce mensili di infortunio sul lavoro, in complesso e con esito mortale, sono analizzate separatamente per modalità di accadimento – in occasione di lavoro e in itinere – con esclusione dei casi occorsi agli studenti, a cui è dedicata un’apposita sezione. A seguito dell’estensione della tutela Inail agli studenti delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, si è ritenuto infatti opportuno dedicare un focus specifico all’analisi degli infortuni avvenuti in questo ambito.

Allo stesso modo la distinzione tra gli infortuni occorsi in occasione di lavoro, ovvero nello svolgimento dell’attività lavorativa, e quelli avvenuti in itinere, nel tragitto di andata e ritorno casa-lavoro, pur nella provvisorietà dei numeri, consente di valorizzare le diverse circostanze in cui si sono verificati gli infortuni e la tipologia di rischio interessata, nel primo caso connessa all’attività lavorativa e nel secondo ai pericoli della circolazione stradale. L’ultima parte riservata alle malattie professionali denunciate rimane invece invariata rispetto ai comunicati precedenti.

I dati esposti di seguito non sono quindi immediatamente confrontabili con quelli presenti nella sezione Open data, che continuerà a rendere disponibili dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto e le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (gennaio 2024 vs gennaio 2025) che, pur comprendendo i casi occorsi agli studenti, non ne rendono fruibili le informazioni di dettaglio.

I dati mensili diffusi sono provvisori e il loro confronto richiede cautele nelle analisi periodiche di dettaglio, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di picchi occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Il confronto effettuato su un singolo mese, inoltre, potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto alla tendenza che si delineerà nei prossimi mesi. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2025, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Nel numero complessivo delle denunce di infortunio sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie, effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.

DENUNCE DI INFORTUNI IN OCCASIONE DI LAVORO

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro (al netto degli studenti) presentate all’Inail entro il mese di gennaio 2025 sono state 30.090, in diminuzione dell’1,2% rispetto alle 30.454 del primo mese del 2024, del 41,4% rispetto a gennaio 2022, del 12,6% rispetto a gennaio 2021, dell’11,2% sul 2020 e del 15,3% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica. Rispetto a gennaio 2023 si registra un aumento del 2,4%.

Tenuto conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall’Istat nei vari anni, con ultimo aggiornamento gennaio 2025, e rapportato il numero degli infortuni denunciati in occasione di lavoro (al netto degli studenti) a quello degli occupati (dati provvisori), si evidenzia un’incidenza infortunistica che passa dalle 155 denunce di infortunio in occasione di lavoro ogni 100mila occupati Istat del gennaio 2019 alle 124 del 2025, con un calo del 19,6%. Rispetto a gennaio 2024 la riduzione è del 3,3% (da 128 a 124).

L’incidenza delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (al netto degli studenti) sul totale delle denunce presentate è passata dall’85,0% del 2019 all’84,7% del 2025.

A gennaio di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un -1,3% nella gestione Industria e servizi (dai 27.179 casi del 2024 ai 26.837 del 2025), un -4,3% in Agricoltura (da 1.617 a 1.548) e un +2,8% nel Conto Stato (da 1.658 a 1.705).

Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per gli incrementi il Commercio (+4,3%), la Sanità e assistenza sociale (+3,0%) e il Trasporto e magazzinaggio (+2,2%), e per i decrementi il comparto manifatturiero (-9,3%), le Costruzioni (-7,3%) e il Noleggio e servizi di supporto alle imprese (-2,2%).

L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce nelle Isole (+2,1%), nel Nord-Est (+1,2%) e al Sud (+0,4%) e un calo nel Nord-Ovest (-3,8%) e al Centro (-3,3%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano la Calabria (+10,9%), le province autonome di Bolzano (+7,5%) e Trento (+4,2%), la Sardegna (+7,0%) e la Puglia (+4,4%), mentre quelle con i decrementi maggiori sono il Molise (-8,9%), la Campania (-8,1%), la Valle d’Aosta (-7,0%), la Liguria (-6,9%) e la Toscana (-5,7%).

La diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto del 2024 e del 2025 è legata solo alla componente maschile, che registra un -3,6% (da 20.278 a 19.550 casi), mentre quella femminile aumenta del 3,6% (da 10.176 a 10.540). In flessione le denunce dei lavoratori italiani (-2,5%), mentre aumentano quelle degli stranieri (+3,5%).

L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+27,6%) e per gli over 54 (+5,2%). Si registra, per contro, un calo nella fascia che va dai 15 ai 54 anni (-3,6%).

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti) presentate entro il mese di gennaio 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 45, 12 in più rispetto alle 33 registrate a gennaio 2024, 11 in più rispetto al 2023 e al 2021, 12 in più rispetto al 2022 e al 2020 e 14 in più rispetto al 2019.

Rapportando il numero dei casi mortali in occasione di lavoro (al netto degli studenti) agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza passi da 0,13 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del gennaio 2019 a 0,19 del 2025 (+46,2%) e aumenti del +35,7% rispetto a gennaio 2024 (da 0,14 a 0,19).

L’incidenza delle denunce di infortunio mortale in occasione di lavoro sul totale dei decessi denunciati (al netto degli studenti) è passata dal 70,5% del 2019 al 76,3% del 2025 (è stata del 73,3% nel 2024).

L’incremento ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 28 a 41 denunce mortali. Parità in Agricoltura (4 casi in entrambi i mesi) e calo nel conto Stato (da 1 a 0).

Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Ovest (da 11 a 14 denunce), nel Nord-Est (da 8 a 9), al Centro (da 7 a 9) e al Sud (da 4 a 12), e un calo nelle Isole (da 3 a 1). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Puglia (+5 casi), il Veneto (+4) e l’Umbria (+3), mentre per i cali più evidenti la provincia autonoma di Bolzano, il Friuli Venezia Giulia e il Lazio (-2 ciascuna).

L’incremento rilevato nel confronto dei mesi di gennaio 2024 e 2025 è legato soprattutto alla componente maschile, le cui denunce mortali in occasione di lavoro sono passate da 30 a 41, mentre quella femminile da 3 a 4. Aumentano le denunce per i lavoratori italiani (da 25 a 35) e per gli stranieri (da 8 a 10).

L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 25 (da 0 a 3), tra i 30-44enni (da 1 a 8) e tra i 55-59enni (da 6 a 17). Riduzioni tra i 25-29enni (da 2 a 1), tra i 45-54enni (da 16 a 9) e tra gli over 59 (da 8 a 7).

DENUNCE DI INFORTUNI IN ITINERE

Gli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (al netto degli studenti), denunciati all’Inail entro il mese di gennaio 2025 sono stati 5.424, in calo del 2,9% rispetto ai 5.584 del primo mese del 2024, del 3,1% sul 2020, del 13,6% sul 2019, e in aumento del 71,7% sul 2021, del 39,9% sul 2022 e del 5,9% sul 2023.

L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni (al netto degli studenti) è passata dal 15,0% del 2019 al 15,3% del 2025.

A gennaio di quest’anno il numero delle denunce di infortuni ha segnato un -2,2% nella gestione Industria e servizi (dai 4.876 casi del 2024 ai 4.771 del 2025), un -5,9% in Agricoltura (da 68 a 64) e un -8,0% nel Conto Stato (da 640 a 589).

L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce solo al Centro (+1,4%) e riduzioni nel Nord-Est (-9,4%), nel Sud (-3,7%), nel Nord-Ovest (-0,5%) e nelle Isole (-0,3%), Tra le regioni con i maggiori incrementi dei casi si segnalano il Lazio (+65), la Liguria (+43) e il Friuli Venezia Giulia (+37), mentre i decrementi maggiori si registrano in Veneto (-144), in Umbria (-59) e in Piemonte (-54).

La diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata soprattutto alla componente maschile, che registra un -5,8% (da 2.726 a 2.569 casi), contro un -0,1% di quella femminile (da 2.858 a 2.855). Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (-4,0%) al contrario di quelle degli stranieri (+1,7%). L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 20 (+8,9%) e tra i 55-69enni (7,7%) e decrementi nella fascia dai 20 ai 54 anni (-6,2%).

Le denunce di infortuni in itinere con esito mortale (al netto degli studenti) presentate nel 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 14, due in più rispetto alle 12 registrate nel 2024 (+16,7%).

L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni mortali (al netto degli studenti) è passata dal 29,5% del 2019 al 23,7% del 2025 (è stata del 26,7% nel 2024).

L’incremento ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 11 a 13 denunce mortali, mentre in Agricoltura è stato denunciato un caso mortale in entrambi i mesi e nel conto Stato nessuno.

Dall’analisi territoriale emergono incrementi al Centro (da 1 a 6 denunce) e nel Nord-Est (da 2 a 5) e cali nel Nord-Ovest (da 6 a 3) e al Sud (da 3 a 0).

L’incremento rilevato nel confronto tra il 2024 e il 2025 è legato solo alla componente maschile, le cui denunce mortali in itinere sono passate da 10 a 12, mentre quella femminile presenta due denunce in entrambi i mesi. Aumentano le denunce dei lavoratori italiani (da 7 a 10) e calano quelle degli stranieri (da 5 a 4).

DENUNCE DI INFORTUNI DEGLI STUDENTI

Le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di gennaio 2025 sono state 6.286, in aumento del 2,6% rispetto alle 6.128 del 2024. Tale incremento è da imputare soprattutto all’estensione della tutela Inail agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado in vigore dal settembre 2023, prevista dal decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 e confermata anche per l’anno scolastico 2024-2025.

L’incidenza degli infortuni occorsi a studenti rappresenta circa il 15% del totale delle denunce registrate nel 2025. Il 43% interessa le studentesse (+4,0% l’incremento tra il 2024 e il 2025), il 57% gli studenti (+1,6%). Tre infortuni su quattro riguardano studenti under 15 anni, un quarto quelli dai 15 anni in poi.

La Lombardia è la regione che presenta più denunce (24,0% del totale nazionale, +8,7% sul 2024), seguita da Veneto (13%, +12,7%), Piemonte (11%, +4,3%) ed Emilia Romagna (11%, +2,3%).

Il 97% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 3% gli studenti delle scuole non statali e private. Poco più di 100 gli infortuni denunciati dagli studenti coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO).

Una sola denuncia di infortunio con esito mortale degli studenti di ogni ordine e grado presentata all’Inail entro il mese di gennaio 2025, nessuna nel 2024.

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Per una riconciliazione con le tabelle mensili degli Open data pubblicate, si evidenzia che le denunce di infortunio, comprese quelle relative a studenti, pervenute complessivamente all’Inail nel mese di gennaio 2025 sono state 41.800, in calo dello 0,9% rispetto alle 42.166 del primo mese del 2024. I casi mortali denunciati sono stati rispettivamente 60 contro 45 (+33,3%).

DENUNCE DI MALATTIE PROFESSIONALI

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel mese di gennaio 2025 sono state 6.587, 369 in più rispetto allo stesso mese del 2024 (+5,9%). L’aumento è del 38,5% sul 2023, del 99,8% sul 2022, del 114,1% sul 2021, del 42,1% sul 2020 e del 34,2% sul 2019.

I dati rilevati a gennaio di ciascun anno mostrano incrementi delle patologie denunciate nelle gestioni Industria e servizi (+6,2%, da 5.203 a 5.526 casi) e Agricoltura (+7,1%, da 948 a 1.015), e un decremento nel conto Stato (-31,3%, da 67 a 46).

L’aumento interessa il Nord-Est (+14,3%), il Nord-Ovest (+12,8%), il Sud (+8,7%) e il Centro (+1,4%). In calo le Isole (-5,2%).

In ottica di genere si rilevano 321 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 4.649 a 4.970 (+6,9%), e 48 in più per le lavoratrici, da 1.569 a 1.617 (+3,1%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 5.662 a 5.997 (+5,9%), sia quelle degli stranieri, da 556 a 590 (+6,1%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo mese del 2025, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.

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