L’americana Techstars investe nel capitale di 6 startup italiane: Arbor Insight, Bettaknit, Lemons in the Room, Litlyx, Materiaintel e Vocations

La statunitense Techstars Central, il più grande investitore pre-seed al mondo con investimenti in oltre 4.800 startup in fase early-stage, ha perfezionato cinque operazioni di investimento nel capitale di Arbor Insight, Bettaknit, Lemons in the Room, Litlyx, Materiaintel e Vocations, tutte startup innovative di diritto italiano (si veda qui il comunicato stampa).

Queste startup italiane fanno parte di un più ampio gruppo di 12 startup europee che sono state selezionate per partecipare alla sesta classe di Techstars Transformative World Torino, acceleratore che dal 2020 ha supportato oltre 100 fondatori le cui aziende hanno raccolto complessivamente più di 120 milioni di dollari (si veda qui il comunicato stampa).

Le altre startup selezionate sono: AlterEcho, con sede a Copenaghen, in Danimarca, specializzata in robotica a incarnazione remota per la produzione asettica; Axem (Budapest, Ungheria), specializzata in software embedded; frnt (Londra, Regno Unito), specialista dell’analisi post-stream per lo shopping dal vivo:  Granter.ai (Lisbona, Portogallo), il primo agente AI al mondo per le sovvenzioni; Recrewty (Podgorica, Montenegro), startup che migliora le operazioni di assunzione con test psicometrici su misura;  spacebrains (Bratislava, Slovacchia), con la missione di portare i talenti STEM agli innovatori industriali.

Il programma, guidato dal managing director Martin Olczyk, e dedicato alle tecnologie per un mondo che cambia, è supportato da Intesa Sanpaolo Innovation Center, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, il cui sostegno è stato determinante nel trasformare Torino in un dinamico hub di innovazione

Il contributo dei partner ha aiutato la città a guadagnarsi il titolo di “Capitale Europea dell’Innovazione 2024/2025” conferito dalla Commissione Europea, che ha premiato la città per il suo approccio completo alla sperimentazione e alla trasformazione. Ricordiamo anche che negli anni, grazie a iniziative come il Techstars Transformative World, Torino è entrata nei top 100 ecosistemi emergenti  a livello mondiale e fra i primi 40 ecosistemi europei per performance, come certificato dall’ultimo report Global Startup Ecosystem Report 2024.

A livello globale, Techstars conta su 124 miliardi di capitalizzazione di mercato cumulativa se si considerano le società accelerate, di cui 21 società valgono oltre un miliardo di dollari, sono presenti più di 3.700 mentori eun milione di dollari è la dimensione media del primo round post-programma.

Tornando agli investimenti nelle startup italiane, Bird & Bird ha assistito sul piano legale Techstars. Gli investimenti sono stati portati a termine mediante la sottoscrizione di strumenti convertibili, propri della cultura venture capital nordamericana, adeguati al sistema italiano. Qui di seguito i dettagli sulle sei startup italiane appena entrate nel programma.

Arbor Insight, con sede a Bolzano, è stata co-fondata da Edwin Pircher e sviluppa una tecnologia all’avanguardia e pratiche sostenibili con l’obiettivo di rivoluzionare l’agricoltura, rendendo le vite più facili e i raccolti più abbondanti.

Bettakint, la società con sede a Prato, è stata fondata dalle sorelle Barbara, Elisabetta e Federica Fani e ha rivoluzionato la “maglieria fai da te” con i suoi kit maglia e uncinetto e grazie al suo approccio alla produzione improntata alla sostenibilità. BettaKnit raccoglie una grande community di “knitters”, persone accomunate dalla passione per il lavoro a maglia e attraverso il suo e-commerce ha messo a disposizione di artigiani, creativi e appassionati di tutto il mondo, filati di alta qualità, in fibre naturali, tutti prodotti in Italia.

Proseguendo, Lemons in the Rooms, con sede a Firenze, sviluppa invece soluzioni di Virtual Reality per il settore sanitario, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di cura attraverso la realtà virtuale e la terapia immersiva. “Stiamo provando a sviluppare soluzioni innovative per ospedali e cliniche private per portare lo human touch nel settore dell’Healthcare”, ha raccontato Alessandro Napoli, ceo & co-founder della startup.

Litlyx, co-fondata dal ceo Antonio Verdiglione e con sede a Roma, offre una piattaforma open-source per l’analisi del web, un’alternativa a Google Analytics basata su strumenti di AI. Il progetto è di crescere non solo a livello europeo ma anche globale.

MateriaIntel, con sede a Roma, è una piattaforma di analisi di mercato basata sull’AI per gli adeguamenti del carbonio alle frontiere (Border Carbon Adjustments). L’obiettivo della startup, di cui Francesco Martella è ceo & co-founder, è fornire agli stakeholder informazioni approfondite in tempo reale e basate sull’intelligenza artificiale adatte ad affrontare un mercato che è in profonda trasformazione.

E ancora, fondata da Alessio Gavinelli e Alessandro Galli la startup Vocations, con sede a Novara, ha creato e sviluppato un agente che, in autonomia, visita i siti Internet delle aziende con le annesse offerte lavorative. Le pagine vengono monitorate in maniera costante e, attraverso l’intelligenza artificiale, Vocations riesce a capire di che tipo di offerta di lavoro si tratti, quale sia l’offerta economica, di quale settore si tratti, in quale città si trovi l’azienda e così via. In altre parole, a classificare le offerte di lavoro. A seguire la startup crea delle liste parallele di offerte non “sporcate” dal marketing adoperato dalle aziende sui motori di ricerca. “Offerte pure”, le definiscono Gavinelli e Galli. In tal modo, hanno creato un sistema attraverso cui le persone riescono a trovare il lavoro che desiderano in funzione delle proprie competenze e più facilmente.