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Nei giorni scorsi abbiamo ampiamente trattato il tema del bonus assunzioni che, nella versione prevista dal decreto interministeriale prima pubblicato e poi ritirato, sarebbe molto ridotto nel periodo di applicazione, ecco tutte le novità
Nei giorni scorsi abbiamo documentato la querelle sul bonus assunzioni giovani, donne e Sud previsto dal cd “Decreto Coesione”, il Decreto Legge numero 60/2024, convertito nella Legge 95/2024.
Questo bonus è previsto come decontribuzione – quindi riduzione del costo del lavoro per le aziende – sulle assunzioni poste in essere nel periodo tra il 1° settembre 2024 ed il 31 dicembre 2025.
L’agevolazione prevista era subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea, arrivata lo scorso 31 gennaio 2025, con esito favorevole all’applicazione della misura.
Il successivo 27 febbraio, i ministeri dell’economia e del lavoro emanano un decreto interministeriale, pubblicato sul sito istituzionale del dipartimento per l’attuazione del programma di Governo, che, andando oltre la legge e la stessa autorizzazione comunitaria:
- tagliava l’agevolazione per le assunzioni poste in essere dalle aziende nel periodo compreso tra il 1° settembre 2024 ed il 31 gennaio 2025 (quindi tagliando di molto il beneficio a quelle aziende che, in buona fede, avevano messo a budget delle assunzioni con un costo ridotto rispetto a quello che si sarebbe avuto senza l’agevolazione);
- tagliava l’agevolazione per le assunzioni poste in essere, in ogni caso, prima della presentazione della domanda all’INPS. Domanda che ancora non si può presentare dato che la circolare non è ancora uscita.
- Ministero del Lavoro e MEF – Decreto attuativo bonus giovani
- Termini e modalità attuative dell’esonero dal versamento del 100 per cento degli oneri previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, ai fini dell’incremento del lavoro giovanile stabile, nel rispetto della normativa UE. (Bonus Giovani).
Lo scorso 4 marzo abbiamo quindi, per primi, segnalato su queste pagine la differenza di previsione che caratterizzava il decreto interministeriale rispetto alla legge e all’autorizzazione comunitaria.
- Autorizzazione UE al «Decreto Coesione» – 31 gennaio 2025
- L’autorizzazione UE conferma la possibilità che l’Italia adotti i bonus assunzioni previsti dal Decreto Coesione, senza prevedere nessun vincolo di irretroattività. Tuttavia, il successivo decreto interministeriale, poi ritirato, non prevede la possibilità di applicare il bonus assunzioni giovani, Sud e donne prima della data di presentazione della domanda all’INPS (tagliando di fatto questo bonus per le aziende che si erano affidate in buona fede a questo strumento previsto dalla legge)
Il successivo 5 marzo il link che ospitava il decreto non funzionava più, mentre il giorno dopo, giovedì 6 marzo, il decreto risultava “non adottato” sul sito istituzionale del dipartimento per l’attuazione del programma di Governo.
Occupandoci prevalentemente di formazione per le aziende, soprattutto in materia di fiscalità e lavoro, ci siamo fortemente soffermati su questo tema, avendo registrato numerose richieste, proprio da parte delle aziende che svolgono con noi i diversi percorsi di formazione in materia.
Ci hanno chiesto, soprattutto, come muoversi nel caso in cui siano state fatte assunzioni nel periodo “tagliato” in questo momento dal decreto interministeriale.
Abbiamo quindi segnalato (e consigliato) alle nostre lettrici e ai nostri lettori interessati che:
Occorre comunque attendere la circolare INPS sul tema, che, come già fatto in passato, potrebbe tecnicamente consentire alle aziende di richiedere il beneficio anche per i periodi precedenti alla presentazione della domanda.
Solo dopo si potrà dare un giudizio completo della vicenda
Nei giorni scorsi abbiamo comunque scritto agli uffici competenti, alle forze politiche di maggioranza e di opposizione e alle associazioni di categoria.
Abbiamo quindi appreso che durante questa settimana – probabilmente tra martedì 11 e mercoledì 12 – alcuni partiti di opposizione all’attuale maggioranza parlamentare presenteranno un’interrogazione parlamentare scritta al Ministero del Lavoro in cui chiederanno:
- per quali motivi il decreto attuativo, già firmato e bollinato, sia poi stato ritirato e oggi risulti addirittura “non adottato”;
- se i ministeri competenti intendano ripresentarlo ed, eventualmente, con quali modifiche;
- se l’agevolazione potrà essere, come previsto dalla legge, applicata a tutte le assunzioni che le aziende hanno posto in essere nel periodo previsto dalla legge, in particolare tra lo scorso 1° settembre 2024 ed il successivo 31 gennaio 2025 e anche oltre, considerando che la domanda non si può ancora presentare (in questo modo evitando di danneggiare le imprese che, in totale buona fede e in affidamento, hanno posto in essere assunzioni credendo che queste ultime potessero beneficiare delle agevolazioni sopra spiegate).
Di conseguenza, già questa settimana, le aziende interessate potranno ottenere una risposta ai loro dubbi, con anticipo rispetto alla circolare INPS sul tema di prossima pubblicazione.
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