“LEGGI MANCIA O BANDI IN MANO AD UNA SOLA PERSONA?”: FONDI PER LA CULTURA, SI APRE DIBATTITO | Notizie di cronaca

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L’AQUILA  -“Ma non saranno meglio le leggi mancia, pur con i milioni di euro distribuiti a pioggia e a discrezione da questo o quel consigliere, ai vari eventi culturali, piuttosto che i tanto evocati bandi con requisiti e con graduatorie conseguenti, che però sono gestiti di fatto da una sola persona, con l’assessore al ramo, Roberto Santangelo d’accordo?”.

Questa è il velenoso quesito che circola negli ambienti di centrodestra in consiglio regionale, ma soprattutto di centrosinistra dove sempre più consiglieri sono ostili alla posizione candidato presidente per il campo largo alle regionali di marzo 2024, Luciano D’Amico, ex rettore dell’università di Teramo, acerrimo nemico dei fondi a pioggia e delle omnibus, definiti “pratica medioevale” e “clientelare”, come quella approvata per 14,4 milioni di euro a novembre per oltre 1.749 beneficiari, molti anche per piccoli e grandi eventi ludici e culturali, spartiti dal solo centrodestra, e con le opposizioni sull’Aventino.

Nelle ultime settinale, ironia della sorte, ugualmente oggetto di veementi polemiche sono stati però anche i bandi dell’assessorato regionale alla Cultura, che fa riferimento all’assessore di Forza Italia Roberto Santangelo, per i “grandi eventi” da 303mila euro, e per “eventi culturali” per 613.000 euro, a causa “dell’incomprensibile” mancato finanziamento di iniziative di indubbio spessore, con l’accusa che ci sono stati “figli e figliastri”.

Nonostante questa volta ci sia stato proprio un avviso pubblico, una commissione d’esame, dei punteggi attribuiti in base a vari criteri, e una regolare graduatoria.

Ed ecco dunque che in seno al consiglio regionale esponenti di maggioranza che dietro le quinte, hanno ironizzato su quei consiglieri che stanno conducendo una crociata contro i “fondi a pioggia”, o “leggi mancia” prendendosi una piccola rivincita.

“Avete visto che in ogni caso la discrezionalità è impossibile?”,  fanno notare. E allora, questa la logica conseguenza, “tanto vale che ciascun consigliere eletto, legittimo rappresentante di un territorio, possa raccogliere le istanze che arrivano dal territorio, anche in termini di eventi e iniziative culturali, dandosi da fare per ottenere le risorse necessarie”.

Anche perché “il rischio è che i fondi vengano invece decisi con discrezionalità anche con lo strumento dei bandi, ma dove a decidere sono pochissime persone, tra i dirigenti degli uffici competenti in materia culturale o quei consiglieri e assessori che hanno maggiore potere di scelta in materia”. Più democratico ed equo è dunque consentire a tutti i consiglieri di fare le loro scelte.

A difendere le omnibus, e per così dire il primato della politica sulla burocrazia, era stato nella maggioranza in modo esplicito il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia, considerando non solo un diritto, ma anzi un dovere di ciascun rappresentante dei cittadini all’Emiciclo, di raccogliere le istanze del proprio territorio, anche in termini di finanziamento agli eventi culturali, e  di dare le risposte attese. Coprendo così in ogni modo l’intero Abruzzo.

Argomenti inaccettabili per D’Amico che invece insiste, anche qui non senza ragioni, che in questo modo il denaro pubblico diventa uno strumento per foraggiare il consenso, in un modo di fatto “clientelare”, di pagarsi le future campagne elettorali creando una dipendenza tra eletto ed elettori. E si determina una eccessiva e poco strategica e lungimirante dispersione dei fondi in mille rivoli, “È questo il meccanismo perverso che produce il risultato di finanziare le sagre di paese, a discapito di enti e manifestazioni quali quella del Jazz all’Aquila”, ha commentato l’esito del bando grandi eventi D’Amico.

Non tutti però la pensano però come D’Amico nei banchi dell’opposizione. Come ad esempio il presidente della commissione Vigilanza, Sandro Mariani, del Partito democratico, che anche in occasione della omnibus di novembre, assieme ad altri colleghi della minoranza avrebbe preferito sedersi al tavolo con il centrodestra per portare risorse agli eventi ritenuti meritevoli dei loro territori di riferimento, altrimenti fatalmente esclusi.

Ironia della sorte, ora l’unico modo per compensare le mancate risorse arrivate con i due bandi dell’assessorato alla Cultura, dovranno essere degli emendamenti e misure ad hoc, sempre che ci siano soldi, presentati in aula da questo o quel consigliere, con la stessa logica e pratica dei tanto vituperati fondi a pioggia.

Tra le esclusioni eccellenti del bando Grandi eventi, lo ricordiamo, ci sono innanzitutto il festival Jazz delle terre del sisma, che ha provocato il maggior scalpore, ma anche la Società della Musica e del Teatro Primo Riccitelli di Teramo e i Solisti aquilani, il Mastrogiurato di Lanciano, il Comune di Tagliacozzo per il Festival Internazionale di Mezza Estate, la Rassegna musica e letteratura dell’associazione musicale Athena dell’Aquila, la Notte dei Faugni di Atri, il Flic, festival Lanciano in contemporanea, i Concerti delle Abbazie della Associazione culturale Luzmek di Teramo.  Nel bando eventi esclusi per fare qualche esempio, la Festa del Narciso di Rocca di mezzo, il John Fante festival, il Festival della lettera d’amore di Torrevecchia teatina, Squilibri, Festival delle Narrazioni di Francavilla al Mare, la corsa degli zingari di Pacentro, il Teatro dei Marsi.

Mentre invece, ha attaccato l’opposizione di centrosinistra, ma anche Forza Italia dell’Aquila, ai ferri corti con l’assessore Santangelo perché non vuole mollare la poltrona da presidente del consiglio comunale dell’Aquila, hanno ricevuto soldi, nel bando eventi, iniziative aquilane care proprio a Santangelo come Sulle Tracce del Drago, per 30.000 euro, e il Gran Sasso Book Fest, per 8.000 euro.

Allargando lo sguardo, in fin dei conti la discrezionalità nella ripartizione dei fondi per la cultura, è stata additata anche per i grandi eventi considerati legittimamente strategici per il centrodestra, e che possono godere di leggi ad hoc, e che di conseguenza hanno ogni anno assicurate risorse molto ingenti.

Come ad esempio la Notte dei Serpenti, il concerto di musica popolare abruzzese di Pescara ideato dal maestro Enrico Melozzi, che l’anno scorso è costato oltre un milione di euro, il festival Dannunziano, il Festival della Transumanza,  il Festival dei popoli europei.

Finanziati dalla giunta regionale, ma organizzati e gestiti dalla fondazione “Consiglio regionale Eventi” , il Crea, ente privatistico ma controllato e finanziato dal pubblico creato in seno all’Ufficio di presidenza alla fine del 2023.

Fondazione oggetto di attacchi in primis, ancora una volta dal consigliere Mariani, perché considerato un “giocattolo” di fatto in mano appunto di Santangelo e del presidente del consiglio Lorenzo Sospiri, anche lui di Forza Italia. Presidente del Crea è infatti Bruno De Felice, fedelissimo di Sospiri, nominato anche dirigente capo di Gabinetto del Consiglio regionale, componente del cda è poi il  capo segreteria di Santangelo, Stefano Cappetti. Terza componente è Incoronata D’Amico, su indicazione del consigliere segretario dell’ufficio di presidenza Luca De Renzis, di Fdi, ma solo dopo dure polemiche. Nessun rappresentante invece per le opposizioni.

Per quanto riguarda comunque le esclusioni eccellenti dai bandi qui menzionati, in soccorso è arrivato un progetto di legge presentato dal capogruppo della Lega in Regione, Vincenzo D’Incecco, che che porta la firma anche dei consiglieri della Lega, Carla Mannetti e di Noi Moderati, Marianna Scoccia, e del presidente del Consigli Sospiri, che prevede, attraverso variazioni al bilancio 2025-2027, dei contributi straordinari per lo svolgimento nel 2025 di manifestazioni rilevanti per l’Abruzzo, per un importo per ora di 150.000 euro.

In particolare, viene riconosciuto un contributo di 30 mila euro ciascuno per la 43esima edizione del Mastrogiurato a Lanciano; per la Perdonanza Celestiniana organizzata dal Comune dell’Aquila; per la Giostra Cavalleresca di Sulmona.

Infine è nato lo scontro sul taglio ai fondi del bando grandi eventi, che imporra per ora un sorteggio tra le associazioni parimerito, ma Marsilio e Santangelo che è una questione tecnica e che si troveranno per risorse per dare piena copertura.

 

 

 

 

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