Serie C, il Crotone si complica la vita col Giugliano ma alla fine trova l’acuto e fa festa

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Gioia, paura ed estasi finale. Nel frullatore dello Scida sono concentrati molteplici contenuti e argomentazioni che confezionato un successo thrilling, prima sapientemente realizzato, poi rimesso in gioco e afferrato nell’assalto finale che ha riportato tutto nella logica iniziale. Con il Crotone che intasca il terzo sorriso consecutivo allo Scida, annusa il podio del campionato e si conferma squadra dalle mille risorse, anche nella specifica circostanza qualche defaillance sul piano mentale, tecnico e di personalità. Che rischiavano di compromettere un verdetto ad un certo punto in cassaforte, poi sciaguratamente depauperato salvo la gemma finale di Cargnelutti che ha regalato un’appendice da urlo. E col Benevento alle porte, condizione mentale per prepararsi al faccia a faccia in Campania.

LE SCELTE
Giron, Tumminello e Barberis ai box, Gomez e Murno recuperati. La temuta maxi-emergenza viene esorcizzata dalla convocazione dei due attaccanti, con la formazione che diventa quella identica proposta de settimane fa congro il Monopoli. Con Murano davanti a tutti, Silva e Vitale sulle corsie esterne e Gomez qualche metro indietro rispetto al numero 11 ma col compito di affiancarsi e alternarsi nel lavoro. Più indietro il tandem Gallo e Vinicius a presidiare la mediana e Groppelli a rilevare compiti e zona abitualmente riservati a Giron. Conferme anche per Guerini, Cargnelutti e Di Pasquale davanti a Sassi.

LA PARTITA
Pronti via e il Crotone mette già la freccia. L’azione è un piccolo manuale, con Cargnelutti che imbecca sulla corsa Silva, il brasiliano sgomma sulla fascia e in velocità raccoglie la sfera deponendola al centro dove Gomez è il più lesto ad avventarsi e spedire in fondo alle spalle di Russo. Sono passati 24 secondi e lo Scida può esultare. Il Crotone si gasa e prende possesso feroce della sfida, costringendo il Giugliano a guardare. E scoccato il quarto d’ora, è tempo di una nuova esultanza. La griffe è identica, ma stavolta cambia l’assistenza, che vede protagonista Vitale col suo mancino che pesca Gomez al centro dell’area, imperioso nell’elevazione che vale il 2-0 e il decimo centro stagionale. Fanno 100 tra i professionisti nel giorno della centesima presenza con la maglia del Crotone. Una goduria per il popolo rossoblù, che pregusta un percorso sul velluto. Ma le insidie del match sono imprevedibili, e dal nulla arriva infatti lo squillo del Giugliano che riapre i giochi. La formazione campana sfonda sulla corsia mancina dei rossoblù, con un affondo che trova impreparati Groppelli e Di Pasquale, entrambi tagliati fuori e la palla che transita radente nell’area piccola con Padula che anticipa tutti e supera Sassi. L’equilibrio si impossessa di una fase che vede il Crotone meno fluido e armonioso e il Giugliano più coraggioso. Ma i rossoblù sono sempre sul pezzo, pronti ad assaltare ogni pertugio. L’illuminazione di Gomez che serve in profondità Murano diventa un altro spartiacque della partita, perché sulla palla vagante che viaggia sulla trequarti il portiere del Giugliano si avventa travolgendo Murano, un intervento che obbliga il direttore di gara al rosso. Campani in dieci e finale di tempo col Crotone che prova a rimettere un margine rassicurante, sciupando però un paio di favorevoli circostanze e lasciando tutto invariato.
La superiorità numerica e nel punteggio lasciano supporre una ripresa in controllo, ma la realtà presenza subito un contesto diverso, ovverosia con il Giugliano che aggredisce e il Crotone che si contrae e rallenta, come se impaurito dal rischio di una rimonta. Il palleggio è farraginoso, le azioni scarseggiano e sul campo la differenza di effettivi non si avverte. E con la beffa in agguato, che si traduce nel pareggio confezionato dal perentorio stacco aereo di Nepi che capitalizza un calcio piazzato riportando tutto in parità. Un duro colpo per un Crotone che nonostante l’uomo in più accusa una flessione sul piano mentale che condiziona la resa in termini di qualità e pulizia. Longo rimescola le carte inserendo forze fresche, così come anche Bertotto. Il muro del Giugliano tiene e i minuti passano inesorabili. Servirebbe un guizzo, che arriva a due minuti dal gong, quando Ricci scodella in area un piazzato sul quale Cargnelutti si avventa di testa e spedisce in porta mandando in estasi lo Scida. Pericolo scampato e finale con qualche brivido che però non mette a repentaglio quel vantaggio che il Crotone custodisce con cura e attenzione. Con il terzo sigillo consecutivo allo Scida che vale un tesoro.

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