Catania, regolamenti e marce indietro: acque agitate al Palazzo

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CATANIA – Un paio di regolamenti ritirati, ripensamenti su provvedimenti già presi (vedi Ztl del Castello Ursino) e, in generale, un clima non certo disteso.

Non sembrano serene le acque alle Attività produttive del Comune di Catania, al centro di polemiche che, nate fuori dall’aula, rischiano di trasformarsi in accesi scontri. Nei confronti, in particolare, del neo assessore al ramo, l’ex consigliere Giuseppe Musumeci che ha preso il posto del dimissionario Giuseppe Gelsomino, già collega del gruppo della Lega – Prima l’Italia e ora transitato al gruppo Misto.

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La delibera ritirata

Il ritiro della delibera relativa al nuovo regolamento per la Movida cittadina, dopo che la stessa sorte era toccata a quello dei Dehors, ha infatti provocato dure reazioni, non solo da parte dei consiglieri comunali di opposizione, infuriati dopo aver lavorato al testo, definito “lacunoso e con evidenti criticità” dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, Gianina Ciancio e Graziano Bonaccorsi, ma anche da parte dell’ex titolare dell’assessorato, Gelsomino.

“Io proprio non capisco perché” ribadisce l’ex assessore, che sin da subito si è dichiarato sorpreso per il ritiro dell’atto. Tutte le Commissioni hanno dato pareri, tutte le Commissioni hanno fatto degli emendamenti – prosegue -. Il nuovo assessore dice che era cambiata la normativa, ma bastava fare un emendamento, non di ritirare l’atto”.

La mancata concertazione

Non solo il cambio della normativa, però, sarebbe alla base del ritiro della delibera. Lo afferma chiaramente il neo delegato del sindaco Trantino. “Un assessore che subentra ha il diritto e il dovere di leggersi le carte, convocare le associazioni di categoria e quelle dei cittadini e fare una sintesi – sottolinea Giuseppe Musumeci. Gli uffici mi dicono che questo non è stato fatto”.

Insomma, secondo Musumeci occorreva tastare prima il polso di chi è coinvolto in questa regolamentazione, a partire dai commercianti. D’altronde, non è la prima volta che l’ex capogruppo e ora assessore prende posizione sull’argomento.

Come nel marzo dell’anno scorso quando, insieme a colleghi del gruppo, incontrò i commercianti di Mio Italia contrari alle pedonalizzazioni senza la creazione contestuale di parcheggi e all’istallazione di telecamere per delimitare altre aree a traffico limitato.

“Ci faremo portavoce, all’interno del senato cittadino, della proposta di attivare un processo di pedonalizzazione che tenga conto delle varie esigenze di tutti i soggetti coinvolti – dichiarava Musumeci. È fondamentale trovare soluzioni che possano soddisfare tutti e per farlo occorrono proposte concrete e condivise”.

Il regolamento Dehors

Condivisione che Musumeci vuole attuare anche sulla questione Movida.  “Dobbiamo avviare la concertazione con i rappresentanti dei locali e dei cittadini – insiste -. E poi coinvolgeremo il Consiglio comunale, una delle battaglie che ho fatto quando ero seduto dall’altra parte”.

Un passaggio non necessario per l’ex assessore Gelsomino, secondo cui “la concertazione si fa con le Commissioni consiliari di merito che prendono le decisioni – dice -. Comunque, l’assessore ha deciso così. Io sto aspettando ancora il regolamento Dehors”, prosegue, tirando in ballo un altro regolamento presentato e poi ritirato.

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“Era il 2 gennaio e dovevamo presentarlo entro venti giorni – continua . Il 22 mi sono dimesso. Siamo a marzo e non capisco perché si perda ancora tempo. Il documento è pronto”. Eppure, stando a quanto affermato da Musumeci, l’atto tornerà in aula tra mesi. “Prima porteremo a termine il regolamento della Movida, e subito dopo passeremo a quello dei Dehors – dice. Non credo prima dell’estate”.

L’ex assessore “perplesso”

Una dichiarazione che “mi lascia perplesso – commenta Gelsomino. È una cosa che voleva il sindaco e io l’ho fatta sotto impulso del primo cittadino. È un regolamento che vuole la città, non i commercianti. Ci sono nuove installazioni in alcune piazza e io non capisco come possano essere realizzate”.

La palla al Consiglio comunale

La tensione è evidente e sono in tanti a chiedersi cosa stia succedendo intorno ai regolamenti comunali. “Vorrei capirlo anch’io” – tuona Gelsomino, che si dichiara vicino al sindaco. “Chiederemo lumi in Consiglio comunale e chiederemo all’assessore perché non vuole portare il regolamento dei Dehors in aula.

Forse ci sono dei commercianti che non vogliono, forse c’è qualcuno che sta dicendo di non farlo. Non lo so. Secondo me è giusto che si faccia. Ripeto, l’assessore sarà così bravo a spiegare quale sia il motivo e il consiglio comunale trarrà le proprie conseguenze”.

Il “fattore Spoto”

Intanto, a ribadire la necessità di regolamentare alcuni aspetti della vita cittadina è anche la consigliera Serena Spoto, autonomista di Grande Catania e presidente della sesta commissione consiliare. La stessa ad aver salutato con favore la delibera sulla Movida, poi ritirata, parlando di “una soluzione condivisa che ha l’obiettivo di incontrare le esigenze dei residenti e quelle dei commercianti e che, certamente, sarà partecipata con altre fasi di dialogo.

Ma la situazione che si vive, soprattutto in via Gemmellaro, impone un intervento immediato – diceva appena 15 giorni fa. Ribadisco che il regolamento andava portato in aula e dibattuto – afferma oggi. Era un atto che poteva essere migliorato così come era stato migliorato dal lavoro delle commissioni.

È comunque necessario regolamentare questioni critiche in città per questo il mio plauso va al sindaco Trantino e all’amministrazione che, sin da subito, ha svolto un lavoro importante per portare i regolamenti in aula. Speriamo arrivino presto – conclude  – perché tutto questo non sia vanificato”.

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