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L’emergenza abitativa a Varese ha raggiunto livelli preoccupanti. Dopo il congelamento degli sfratti durante la pandemia, l’amministrazione comunale ha registrato un aumento esponenziale delle richieste di supporto per l’affitto e per evitare lo sfratto.
Molto preoccupato l’assessore ai Servizi Sociali, Roberto Molinari: «Dopo lo stop degli interventi per Covid, abbiamo assistito a un crescendo continuo di domande di aiuto. Come ente pubblico, non siamo in grado di fornire risposte adeguate».
Il taglio dei fondi nazionali e le conseguenze locali
L’assessore Molinari spiega che il drastico taglio ai fondi nazionali per l’affitto e la morosità incolpevole ha avuto un impatto devastante: «Il governo Draghi aveva stanziato oltre 300 milioni di euro per il fondo affitti e la morosità incolpevole, garantendo aiuti concreti sia agli inquilini sia ai proprietari. Da tre anni, però, il governo Meloni non ha più rinnovato la linea di finanziamento, lasciando in difficoltà molte famiglie e privati».
L’ultima legge finanziaria ha previsto solo 10 milioni di euro per la morosità incolpevole a livello nazionale, una cifra insufficiente per coprire il fabbisogno reale.
In aggiunta, le modifiche all’Assegno di Inclusione, con vincoli più stringenti e requisiti più severi, hanno escluso numerose famiglie dal sostegno economico, aumentando il rischio di disagio abitativo.
Chi è maggiormente a rischio?
La fascia di popolazione più colpita è composta da famiglie, single, anziani e persone con fragilità psichiatrica: «La situazione è esplosiva: molte persone non riescono più ad arrivare a fine mese e noi non abbiamo più risorse per aiutarle. Se non si inverte la tendenza i numeri del bisogno sono destinati a crescere».
(l’assessore Roberto Molinari)
Le strategie del Comune: ampliare il numero di case disponibili e cercare alleanze
Nonostante le difficoltà, il Comune di Varese sta cercando di trovare soluzioni concrete. Attualmente, la città dispone di circa 300 alloggi, ma molti necessitano di interventi di ristrutturazione.
«Cerchiamo di partecipare a tutti i bandi disponibili per ottenere finanziamenti così da sistemare gli alloggi. Nel dicembre scorso, abbiamo aperto un bando per l’assegnazione di 25 alloggi, in collaborazione con Aler, ma abbiamo ricevuto ben 350 richieste, segno che il bisogno supera di gran lunga l’offerta».
Il ruolo della Caritas e il Fondo Schuster
L’emergenza abitativa non riguarda solo il Comune, ma anche le associazioni di volontariato come Caritas, che si trovano sempre più in difficoltà nel rispondere alle richieste di aiuto. «Ci siamo confrontati con Caritas su come sostenere la fascia più povera della popolazione. Purtroppo, anche le associazioni soffrono i tagli ai finanziamenti, limitando le possibilità di aiuto».
Una delle iniziative più promettenti è la proposta della Caritas legata al Fondo Schuster, un progetto che punta a integrare diverse forme di sostegno per chi è in difficoltà.
«Come Comune – racconta Molinari – stiamo valutando la possibilità di mettere a disposizione alcuni appartamenti pubblici, che verrebbero ristrutturati e poi gestiti dalla Fondazione San Carlo, specializzata nell’assistenza alle fragilità. Questo modello non si limita a fornire un’abitazione, ma include un percorso di educazione finanziaria per aiutare le famiglie a raggiungere l’autonomia».
Cos’è il Fondo Schuster?
Il Fondo Schuster, che attualmente dispone di 3 milioni di euro, è sostenuto anche dalla Fondazione Cariplo e a questo progetto verrà destinata anche la raccolta fondi quaresimale.
Il fondo ha tre principali obiettivi:
- Riqualificazione di appartamenti sfitti (50% del fondo): gli alloggi possono essere segnalati tramite email a caritas@caritasambrosiana.it. La Fondazione San Carlo valuterà la fattibilità della ristrutturazione e, in caso di esito positivo, gestirà gli affitti per un periodo definito con i proprietari.
- Garanzia per l’affitto (20% del fondo): supporto alle famiglie che, pur avendo un reddito, faticano a ottenere un contratto d’affitto.
- Sostegno alle spese abitative (30% del fondo): aiuto per famiglie già in possesso di un’abitazione, ma in difficoltà nel pagamento di affitto, bollette e spese di manutenzione.
Modalità di assegnazione
Le segnalazioni delle famiglie avverranno tramite le Caritas territoriali e saranno valutate dalla sede centrale di Milano. I requisiti per accedere alle misure verranno definiti entro la fine di marzo.
«Il Fondo Schuster rappresenta una risposta concreta al problema abitativo: non è assistenzialismo, ma un sistema che punta a dare garanzie ai proprietari e a guidare le famiglie fragili verso una piena autonomia» commenta l’assessore del Comune di Varese.
L’emergenza è un combinato di fattori
L’emergenza abitativa è il risultato di un combinato di fattori: l’aumento della povertà, la riduzione dei fondi nazionali e la crescente difficoltà di molte famiglie a sostenere le spese per la casa.
Roberto Molinari è pessimista: «Se il governo non interviene con misure strutturali e finanziamenti adeguati, la situazione non potrà che peggiorare. Noi stiamo facendo il possibile, ma servono risposte concrete anche a livello nazionale.»
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