Borse oggi in diretta | Il Ftse Mib resta in rosso, sotto pressione il lusso e Leonardo. Calano i rendimenti dei titoli di Stato

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FTSE Mib in calo, Leonardo e Terna in crescita

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Wall Street apre contrastata (-0,2% il Dow Jones, positivi S&P 500 e Nasdaq) dopo la pubblicazione degli ultimi dati sul mercato del lavoro, leggermente al di sotto delle attese. “Le cifre sul report nfp di febbraio hanno mostrato un incremento nella creazione di posti di lavoro ma al di sotto delle aspettative di mercato. Il tasso di disoccupazione è leggermente salito. La crescita dei salari è stata perfettamente in linea con le attese”, commenta Filippo Diodovich, senior market strategist di Ig Italia. “Crediamo che il report non modificherà le prospettive sulle azioni della Federal Reserve che per la riunione del 19 marzo dovrebbe lasciare i tassi di interesse invariati nel range attuale dal 4,25%-4,50%. I mercati hanno reagito mostrando un po’ di volatilità, ma senza una particolare direzione”.

All’avvio dei mercati americani il Ftse Mib cede lo 0,8%, a quota 38.484 punti. Guidano il listino Tim (+2,5%), Hera (+2,3%) ed Eni (+2,3%). In coda Leonardo (-4,2%), Campari (-4,1%) e Brunello Cucinelli (-3,6%). Negative anche le altre borse europee con Francoforte, la peggiore, che perde il 2%. 

Ore 14:40 Futures Usa in rialzo, ma il Ftse Mib accelera al ribasso

Nonostante i futures statunitensi positivi (+0,05% quello sul Dow Jones e +0,20% quello sull’S&P500 alle 14:40), a Piazza Affari l’indice Ftse Mib accelera al ribasso (-0,46% a38.602 punti con Buzzi, Campari, Moncler, Brunello Cucinelli, Ferragamo e Stellantis sotto pressione) dopo i dati macro sul mercato del lavoro Usa, importanti in chiave Fed. Gli occupati a febbraio sono risultati pari a 151 mila unità, in aumento rispetto al dato precedente a 125 mila unità, ma la previsione degli economisti era di 159 mila unità. Inoltre, il tasso di disoccupazione a febbraio è stato pari a +4,1%, in rialzo rispetto al precedente +4% (la previsione era +4%). L’euro vale 1,08742 dollari e sale dello 0,85%. Il rendimento del Treasury Usa 10 anni scende al 4,24% e quello del Btp 10 anni al 3,84%.

Ore 13:10 Il Ftse Mib regge alle vendite grazie a Enel e Saipem. Il rendimento del Btp 10 anni resta sotto il 4%

L’indice Ftse Mib regge meglio degli altri all’incertezza dazi. Perde solo lo 0,27% a 38.676 punti alle 13:10 grazie a Saipem, Hera, Enel e Amplifopn che rimbalza dopo il sell-off della vigilia. Il rendimento del Btp 10 anni scende al 3,87% post Bce. Francois Villeroy de Galhau, in un’intervista a Radio Classique, non ha escluso la possibilità di un uteriore taglio dei tassi. “Per il futuro, manteniamo aperte le nostre opzioni”, ha detto. “Dobbiamo essere pronti ad agire e reagire rapidamente, come abbiamo fatto dallo scorso giugno”. Poi ha evidenziato la “grande incertezza del nostro contesto”, precisando che “non è il momento di andare con il pilota automatico”.

Ore 12:20 Ftse Mib in frazionale calo, euro sempre sopra 1,08 dollari 

I mercati azionari europei restano in ribasso (Dax -1,61%, Cac40 -0,84%, Ftse100 -0,4% e Ftse Mib -0,28% a 38.672 punti con i titoli petroliferi che controbilanciano il calo di quelli del lusso e di alcuni bancari) anche se l’economia della zona euro è cresciuta più velocemente di quanto inizialmente stimato nell’ultimo trimestre del 2024, con una revisione al rialzo del pil grazie all’Irlanda. Il pil della zona euro è cresciuto dello 0,2% su base trimestrale, superando la stima precedente dello 0,1%, anche se le cifre per la maggior parte dei Paesi sono rimaste invariate rispetto ai dati preliminari, comprese quelle di Germania e Francia, entrambe in contrazione. Inizialmente si pensava che l’economia irlandese si fosse contratta dell’1,3%, ma ora si stima che sia cresciuta del 3,6%. Lo spread Btp/Bund è stabile a quota 111 punti base e il rendimento del Btp 10 anni viaggia sotto il 4% al 3,93%. L’euro si conferma in rialzo dello 0,59% a 1,084 dollari.

Ore 10:35 Il Ftse Mib lima le perdite con Eni e Saipem, lusso ko. Lo spread cala a 112

L’indice Ftse Mib riduce le perdite (-0,16% a 38.718 punti) grazie a Eni, Saipem e Terna, in rialzo di oltre un punto percentuale, mentre restano in netto calo i titoli del settore lusso come Moncler e Brunello Cucinelli, di riflesso al flop di Ferragamo (-14,50%) post conti 2024, e Campari (-2%). Lo spread Btp/Bund scende a quota 112 con il rendimento del Btp 10 anni al 3,94%.

In linea con quanto atteso da buona parte degli economisti, la Banca Centrale Europea ha confermato, nel corso della riunione di politica monetaria del 6 marzo, un nuovo taglio dei tassi di interesse di riferimento (di 25 punti base, dal 2,75% al 2,50%), informando, però, gli operatori di mercato di come attualmente vi sia una forte incertezza nei fondamentali, che comprendono anche il rischio di un aumento dell’inflazione causata dalle possibili guerre commerciali e da una maggior spesa per la difesa.

L’euro accelera al rialzo sul dollaro, vale 1,086 (+0,75%). La produzione industriale spagnola è scesa dell’1% su base annua a gennaio, contro la crescita del 2% rivista del mese precedente. Su base mensile, invece, ha registrato una flessione dell’1% dopo un aumento rivisto dell’1,1% nel mese precedente. “Sui mercati valutari prevale un clima di attesa per la pubblicazione dei dati macro Usa questo pomeriggio, mentre la coppia euro/dollaro approccia nuovamente l’area a 1,0840”, afferma Michele Sansone country manager di iBanFirst Italia.

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In giornata è atteso l’intervento della presidente della Bce Lagarde a Francoforte, mentre nel pomeriggio sono attesi i dati statunitensi relativi alla variazione dell’occupazione non agricola (proiezioni in rialzo da 143 mila a 159 mila unità), al tasso di disoccupazione nazionale (previsto stabile al 4%) e alle retribuzioni medie orarie (stime in rallentamento dallo 0,5% allo 0,3% su base mensile). Sono, infine, attesi in serata gli interventi del presidente della Fed Powell e del presidente Trump.

Ore 09:05 Ftse Mib in calo con Buzzi e Moncler. Lo spread sale a 115 

Borse europee in calo in avvio di seduta (Dax -1,1%, Cac40 -0,26%, Ftse100 -0,30% e Ftse Mib -0,38% a 38.633 punti) con l’amministrazione Trump che ha sospeso per un mese la tassazione del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, che entrerà in vigore dal 2 aprile, e all’indomani del taglio dei tassi di interesse da parte della Bce di altri 25 punti base che porta il riferimento sui depositi al 2,5%. Francoforte ha optato per una modifica del linguaggio: per definire l’orientamento di politica monetaria è passata dalla qualifica di “restrittivo” a quella di “significativamente meno restrittivo”.

Bce in pausa ad aprile?

Sul mercato monetario della zona euro, segnala Reuters, la chance di un nuovo taglio dei tassi ad aprile è intorno al 40-45% contro il 70% di martedì. Inoltre, secondo fonti vicine al dossier, tra i consiglieri della Bce sta crescendo la propensione a una pausa nel percorso di taglio dei tassi nella prossima riunione del 16/17 aprile. In questo contesto, lo spread Btp/Bund sale a quota 115,3 punti base e il rendimento del Btp 10 anni al 3,98%. Il 6 marzo ha rotto al rialzo per un attimo la soglia del 4%, livello di luglio 2024. In serata, a mercato chiuso, il Tesoro annuncia i dettagli dell’asta di Bot a 12 mesi di mercoledì 12 marzo.

A Milano giù Buzzi, Ferragamo, Moncler, i titoli della difesa. Bene Stellantis

Sul listino milanese sale  Stellantis (+1,20%), dopo che Trump ha rinviato di un mese i dazi a Messico e Canada, non Pirelli (-0,24%), Iveco (-1,5%) e Brembo (-0,83%). Nel comparto della difesa Leonardo storna dell’1,30% a 45,57 euro e Fincantieri è sospesa con un -2,9% teorico anche se i leader europei hanno dato il via libera ai piani per aumentare la spesa per la difesa e continuare a sostenere l’Ucraina dopo aver accolto positivamente la proposta della Commissione Europea sulla flessibilità di bilancio in materia di spesa per la difesa e su emissioni comuni Ue fino a 150 miliardi di euro.

Inoltre, tengono banco ancora le società che hanno pubblicato i conti 2024 come Salvatore Ferragamo, in caduta dell’11,38% a 6,66 euro, dopo aver chiuso il 2024 con un utile operativo adjusted più che dimezzato e un risultato netto in rosso, in un mercato penalizzato da tensioni geopolitiche e incertezze macroeconomiche mentre il gruppo è alla ricerca di un nuovo ad per sostituire Marco Gobbetti. I ricavi consolidati sono scesi del 10,5% a 1,035 miliardi (-8,2% a tassi di cambio costanti). Di riflesso nel settore del lusso anche Moncler perde il 2,5% a 61,7 euro.

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Citi ha confermato il rating neutral e il target price a 7,70 euro su Ferragamo. Lo stesso broker ha tagliato il target price di Campari (-0,91% a 6,31 euro) da 7,75 a 7,50 euro (rating buy). Invece, Barclays ha alzato il target price su Generali (-0,78% a 31,87 euro) da 23 a 24 euro (rating underweight) e quello su Azimut (-0,90% a 26,50 euro) da 22 a 22,5 euro (rating equal weight), viceversa nel caso di Amplifon (-0,83% a 20,23 euro) ha tagliato il target price da 35 a 32 euro (rating overweight).

In calo poi Acea (-0,43% a 16,33 euro), dopo che Suez ha chiarito che non ha allo studio alcun piano per disinvestire la quota del 23,3% detenuta nel capitale della utility romana, e Avio (-1,16% a 18,7 euro) anche se il lanciatore Ariane 6 ha completato con successo il volo VA263 dal Centro Spaziale della Guyana, mettendo in orbita il satellite CSO-3 per le Forze Armate francesi.

Ore 08:10 Europa attesa in calo, con Trump che cambia idea troppo spesso. La parola ai banchieri centrali

Borse europee attese in calo (-0,94% il future sull’Eurostoxx50) in avvio di seduta in scia alla flessione di Wall Street a causa delle politiche commerciali degli Stati Uniti. Il presidente, Donald Trump, ha infatti rinviato di un mese i dazi al 25% sulla maggior parte dei beni messicani e canadesi, che entreranno in vigore dal 2 aprile, il giorno dopo aver concesso una proroga di 30 giorni alle case automobilistiche – Stellantis, General Motors e Ford – che si erano lamentate del fatto che le tariffe Usa al 25% avrebbero causato gravi danni al settore.

“Dopo aver parlato con la presidente del Messico Claudia Sheinbaum”, ha dichiarato il tycoon su Truth, “ho concordato che il Paese non sarà tenuto a pagare dazi su nulla che rientri nell’accordo commerciale con gli Stati Uniti fino al 2 aprile. L’ho fatto”, ha sottolineato il presidente americano, “per rispetto di Sheinbaum. Il nostro rapporto è stato molto buono e stiamo lavorando duramente, insieme, al confine per impedire agli immigrati clandestini di entrare negli Stati Uniti e per fermare il fentanyl”.

L’imposizione iniziale dei dazi aveva già destabilizzato i mercati azionari e il successivo rinvio ha aggiunto ulteriore volatilità, lasciando gli investitori incerti sulle future relazioni commerciali e sulle politiche economiche. I futures statunitensi sono positivi (+0,11% quello sul Dow Jones e +0,24% quello sull’S&P500).

Focus sul mercato del lavoro Usa, deludono gli ordini all’industria in Germania

L’euro sale ancora dello 0,35% a 1,082 dollari in attesa dei dati macro e post taglio dei tassi (scontato) da parte della Bce di 25 punti base al 2,5%. Già pubblicati prima dell’apertura, gli ordini all’industria a gennaio in Germania su base mensile hanno registrato un -7%, in calo rispetto al precedente +6,9% (la previsione era -2,4%). Alle 9 verrà pubblicato il dato sulla produzione industriale a gennaio (precedente: +2,1% anno su anno) della Spagna, alle 11 il pil del quarto trimestre finale (preliminare: +0,1% trimestre su trimestre, +1% anno su anno) dell’Eurozona e alle 14:30 i non farm payroll a febbraio degli Stati Uniti (precedente: +143.000 unità), il tasso di disoccupazione a febbraio (precedente: 4%) e la retribuzione media oraria a febbraio (precedente: +0,5% mese su mese).

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La parola ai banchieri centrali

Alle 10:30 sono attesi i discorsi di Lagarde, Nagel, Knot, Panetta, Buch e alle 16:45 quelli di Centeno e Costa, tutti lato Bce. Nel pomeriggio a partire dalle 16:15 quelli di Bowman, Williams, Kugler, Powell e Mann, lato Fed.

A Milano occhio a Stellantis, Pirelli, Iveco, Brembo, Leonardo, Ferragamo, Campari, Generali, Azimut, Amplifon, Avio e Acea

Sul listino milanese attenzione ai titoli del settore automotive, quindi a Stellantis, Pirelli, Iveco e Brembo dopo che Trump ha rinviato di un mese i dazi a Messico e Canada e a quelli della difesa come Leonardo e Fincantieri dopo che i leader europei hanno dato il via libera ai piani per aumentare la spesa per la difesa e continuare a sostenere l’Ucraina dopo aver accolto positivamente la proposta della Commissione Europea sulla flessibilità di bilancio in materia di spesa per la difesa e su emissioni comuni Ue fino a 150 miliardi di euro.

Inoltre, tengono banco ancora le società che hanno pubblicato i conti 2024 come Salvatore Ferragamo che ha chiuso il 2024 con un utile operativo adjusted più che dimezzato e un risultato netto in rosso, in un mercato penalizzato da tensioni geopolitiche e incertezze macroeconomiche mentre il gruppo è alla ricerca di un nuovo ad per sostituire Marco Gobbetti. I ricavi consolidati sono scesi del 10,5% a 1,035 miliardi (-8,2% a tassi di cambio costanti). Citi ha confermato il rating neutral e il target price a 7,70 euro sull’azione.

Lo stesso broker ha tagliato il target price di Campari da 7,75 a 7,50 euro (rating buy). Invece, Barclays ha alzato il target price su Generali da 23 a 24 euro (rating underweight) e quello su Azimut da 22 a 22,5 euro (rating equal weight), viceversa nel caso di Amplifon ha tagliato il target price da 35 a 32 euro (rating overweight).

Da monitorare poi Acea, dopo che Suez ha chiarito che non ha allo studio alcun piano per disinvestire la quota del 23,3% detenuta nel capitale della utility romana, e Avio dopo che il lanciatore Ariane 6 ha completato con successo il volo VA263 dal Centro Spaziale della Guyana, mettendo in orbita il satellite CSO-3 per le Forze Armate francesi. (riproduzione riservata)



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