dopo 35 anni arriva l’ennesimo colpo di scena – Il Caffe

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Il Comune di Pomezia è stato costretto dal Tribunale a ‘prenotare’ l’acquisto di alcuni terreni ubicati nella zona della Sughereta, dei quali vuole entrare in possesso, oggi di proprietà di una società per la quale sono in corso le pratiche fallimentari.

Il Comune di Pomezia si trova al centro di una disputa legale che si protrae da oltre tre decenni, legata alla mancata cessione a favore del Comune stesso di terreni nella zona della Sughereta, oggetto di una convenzione urbanistica stipulata nel 1990, ma mai pienamente realizzata.

Pomezia, la contesa dei terreni in zona Sughereta

Il 16 dicembre scorso, il Comune di Pomezia ha presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio per chiedere il trasferimento immediato di questi terreni contesi per scongiurare il rischio di svendita da parte della società che ne è ancora titolare, in corso di fallimento.

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L’amministrazione teme infatti che le aree, considerate strategiche per lo sviluppo urbano, possano essere vendute o peggio ancora svendute per soddisfare i creditori del fallimento.

Con l‘ordinanza del 9 gennaio, il TAR ha respinto la richiesta avanzata dal Comune, ritenendo che il rischio prospettato non fosse sufficientemente fondato.

I giudici impongono la trascrizione in conservatoria, ma i tempi si allungano

Ma nonostante il mancato accoglimento (almeno temporaneo) della richiesta del Comune, il Tribunale ha indicato nella trascrizione del ricorso in conservatoria un meccanismo di tutela idoneo a preservare i diritti del Comune di Pomezia.

Il Comune ha quindi incaricato lo scorso 27 febbraio un legale di procedere alla prenotazione dell’atto presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari, nella speranza di ottenere finalmente, dopo 35 anni, questi terreni.

Col rischio certo che i tempi si allunghino ancora per mesi e forse anni. Ma con la speranza che non vengano ceduti ad altri, visto che sarebbero essenziali per lo sviluppo infrastrutturale del comune.

Il Tribunale permette al Comune di ‘prenotare’ i terreni

Questo passaggio, però, permetterà nel frattempo al Comune di Pomezia di poter vantare una sorta di prenotazione sull’aree interessate, in attesa della definizione del contenzioso.

La misura rappresenta un’importante garanzia per evitare che i terreni possano essere oggetto di atti dispositivi da parte della curatela fallimentare.

La vicenda, che coinvolge il fallimento della società Gruppo Bonifaci S.r.l., si è recentemente arricchita di un nuovo capitolo con l’intervento del TAR del Lazio.

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Una vicenda lunga oltre trent’anni

La questione ha origine da un accordo siglato tra il Comune di Pomezia e la società Sughereto Park S.r.l., che prevedeva la cessione di aree destinate a opere pubbliche nel comprensorio P6, una zona strategica situata nei pressi della Riserva della Sughereta.

L’accordo, parte di una più ampia convenzione urbanistica, non ha mai trovato completa attuazione a causa dell’inattività edilizia nell’area.

Pomezia, lottizzazione incompiuta in zona SugheretaPomezia, lottizzazione incompiuta in zona Sughereta
Pomezia, lottizzazione incompiuta in zona Sughereta

Nel 2019, il fallimento del Gruppo Bonifaci S.r.l., che nel frattempo aveva acquisito la società originaria, ha ulteriormente complicato la situazione, lasciando in sospeso la cessione dei terreni al Comune.

Dopo anni di attesa, l’amministrazione comunale ha deciso di intraprendere un’azione legale per ottenere il trasferimento diretto delle aree, con l’obiettivo di preservarne la destinazione pubblica.

Un nodo cruciale per lo sviluppo urbano

Le aree in questione, situate nel comprensorio P6, rivestono un ruolo strategico per lo sviluppo infrastrutturale di Pomezia.

La loro destinazione a opere pubbliche, prevista dalla convenzione urbanistica del 1990, è considerata fondamentale per la crescita della città e la creazione di nuovi servizi per la collettività.

La battaglia legale in corso si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione del patrimonio pubblico, con l’amministrazione comunale determinata a tutelare l’interesse della comunità.

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La decisione finale del TAR sarà determinante per il futuro di un’area che attende da oltre 35 anni di essere restituita alla cittadinanza con una nuova vocazione pubblica.


Leggi anche: Inceneritore di Roma: “Attenti a quei due”, si va verso il ricorso alla Corte europea



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