«Fuori dal consiglio perché non ci è consentito di svolgere il nostro ruolo» – BisceglieLive.it

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 


Una posizione chiara, sintetizzabile nella richiesta di rispetto nei confronti delle proprie prerogative. I consiglieri comunali di minoranza hanno spiegato ai giornalisti, durante una conferenza stampa che si è svolta in sala capigruppo a Palazzo di Città, quali ragioni – naturalmente dal loro punto di vista – li hanno convinti a disertare le riunioni dell’assemblea elettiva. Dei sei firmatari dell’invito rivolto ai mezzi di comunicazione erano presenti in quattro: assenti, invece, sia Paolo Ruggieri che Luigi Cosmai. La doverosa premessa dei componenti delle opposizioni è che ogni tentativo di dialogo con Angarano, con i suoi assessori e con gli ambienti della maggioranza sarebbe risultato vano.  «Nei giorni scorsi abbiamo incontrato il Prefetto Silvana D’Agostino per riferire dell’impossibilità di adempiere al nostro ruolo, presentando una dettagliata documentazione per dimostrarlo» ha svelato Gianni Casella, del gruppo “Nelmodogiusto” (per il quale era al tavolo anche Giorgia Preziosa), illustrando innanzitutto una doglianza. «Nel momento in cui chiediamo l’accesso agli atti, come nei casi dei pini abbattuti in via Giuseppe Di Vittorio, dei lavori all’ex piazza del pesce, al teatro Garibaldi, alla scuola Monterisi e riceviamo la documentazione dopo oltre due mesi, e diversi solleciti, è evidente come ci venga impedito di esercitare un diritto. Ci scontriamo con dei muri di gomma. La città è immersa in una nube di gas soporifero che la rallenta in tutto e per tutto». Un’analisi durissima: «Non possiamo andare in consiglio comunale perché ci è impedito di esercitare il nostro diritto di provare anche ad aiutare un’amministrazione insufficiente e incapace».

Francesco Spina, segretario provinciale di Azione, ha incalzato: «Dove sono finiti i sei debiti fuori bilancio relativi a servizi per le fasce deboli, e dall’importo complessivo intorno ai 200 mila euro, ritirati in consiglio lo scorso 23 dicembre?» ha chiesto l’ex sindaco. «Dalla maggioranza, nel momento in cui è stato disposto il rinvio di quei punti, si è precisato l’intento di aggiornarli alla settimana successiva ma sono trascorsi oltre due mesi e ora si approva un bilancio di previsione che non tiene conto di questo» ha aggiunto. «Giovedì pomeriggio ho inviato una pec per chiedere la sospensione dell’approvazione del bilancio».

L’ex primo cittadino ha posto l’attenzione sul ricorrere della firma dello stesso dirigente nei quattro diversi pareri necessari per l’illustrazione del bilancio. Ulteriori criticità, secondo Spina, riguardano una nota rilasciata dal Dipartimento funzione pubblica della presidenza del Consiglio dei ministri circa la potenziale incompatibilità di un altro dirigente comunale lamentando il silenzio totale sulla vicenda. Un’altra storia toccata è il «caso Lidl» dopo l’annullamento, da parte del Consiglio di Stato, del permesso a costruire della struttura di via  Giovanni Bovio nella quale, al momento, prosegue l’attività del supermercato. Considerazioni sparse anche sulle opere pubbliche («se non si chiudono più un motivo ci sarà»), sull’opportunità di proseguire con gli affidamenti a trattativa privata e per brevi periodi di alcuni servizi pubblici essenziali come l’igiene urbana e la refezione scolastica, sulla situazione nella nuova area mercatale.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Mimmo Spina, di Fratelli d’Italia, ha rivolto l’attenzione sulle difficoltà vissute dai dipendenti del servizio di igiene urbana fra condizioni di lavoro ritenute precarie e le già note vicende salariali, evocando le ripercussioni degli aumenti Tari («che saranno nell’ordine di un ulteriore 30-40%») e contestando l’imposizione, per i commercianti, delle coperture dei carrellati a proprie spese: «Speriamo che al danno non segua la beffa, per gli esercenti, di ritrovarsi a pagare pure l’occupazione di suolo pubblico. Ma poi, da chi e con chi è stato discusso questo provvedimento?».

E alla domanda (l’unica della conferenza…) posta da Bisceglielive riguardo l’arretramento generale della politica, Casella ha riposto: «La politica deve tornare ad assumersi la responsabilità della gestione della comunità. Se e quando i dirigenti seguono una propria via, non condivisa dalla politica, e la politica lascia fare esclusivamente ai dirigenti viene meno qualsiasi logica di equilibrio istituzionale». E Spina: «Non mettiamo sotto accusa le persone ma la mancanza di rapporto e confronto fra le istituzioni. I dirigenti, pur facendo il proprio dovere (e su questo non ci sono dubbi), non seguono le indicazioni della politica, è evidente». Fino a quando il processo decisionale non ritornerà nel senso di un forte ruolo della politica noi non parteciperemo più ai consigli comunali».

Il passo successivo, già preannunciato, è un’interrogazione delle minoranze al ministero dell’interno. La diserzione, per il momento, è il clamoroso strumento di protesta scelto dai consiglieri di opposizione.

giovedì 6 Marzo 2025



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link