Al Rossellini il “presidio antifascista” contro la presenza del senatore Roberto Menia all’incontro sulle Foibe. Al Virgilio si manifesta per esprimere solidarietà ai 14 studenti identificati per l’occupazione di fine novembre. All’Enzo Rossi si sciopera per chiedere la derattizzazione della scuola. Sullo sfondo, un clima che resta teso nelle scuole, dopo gli striscioni esposti in diversi istituti di Roma, come l’Orazio, con scritto “Antifascismo=mafia”.
Nei licei di Roma i collettivi studenteschi sono in fibrillazione. I motivi sono diversi e restituiscono un quadro di tensioni che si protrae da settimane. Con un picco proprio tra ieri e oggi, giovedì 6 marzo, con proteste e mobilitazioni in diversi istituti.
Lo sciopero all’Enzo Rossi
All’artistico Enzo Rossi, in via del Frantoio, la mobilitazione è iniziata ieri, quando gli studenti non sono entrati in classe, ma sono rimasti in presidio davanti alla scuola per uno “sciopero di massa” per protestare contro “le condizioni di igiene all’interno della nostra scuola”, in particolare a seguito dell’avvistamento di topi all’interno della scuola. Il bersaglio della protesta non è però la dirigenza scolastica che, dicono gli studenti, “ha fatto il possibile per chiedere la sanificazione della scuola”. Ma la Città metropolitana che, è l’accusa, “non si è mossa prontamente per sanificare la struttura”. Allo sciopero, sostengono gli studenti, seguiranno altre iniziative.
Dalla Città metropolitana fanno sapere a RomaToday che la derattizzazione è stata effettuata ieri “in urgenza, come richiesto dalla scuola”.
Sempre ieri, gli studenti del Gullace hanno manifestato sotto al ministero dell’Istruzione, insieme ai genitori e al comitato Cinecittà Bene Comune per chiedere di sbloccare i fondi per la riparazione della succursale, distrutta da un doppio incendio.
Tensioni al Rossellini
All’istituto di istruzione superiore Roberto Rossellini di via della Vasca Navale è stata una mattinata di tensioni tra studenti e polizia. Motivo dello scontro una questione che già nelle scorse settimane aveva tenuto banco nella scuola: l’incontro sul Giorno del ricordo e, in particolare, la partecipazione del senatore Roberto Menia (FdI). In qualità di relatore della legge 92/2004 per l’istituzione del “Giorno del ricordo” per le vittime delle foibe.
L’appuntamento, in origine, era previsto l’11 febbraio: subito erano seguite le proteste del collettivo, che aveva lanciato la mobilitazione. E la scuola aveva deciso di rinviare l’incontro a data da destinarsi. Una scelta contro cui si era pronunciato anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara: “Auspico che l’evento possa essere al più presto ripristinato. Come ministero, ci adopereremo sempre per garantire che la scuola rimanga un luogo di libero confronto” aveva detto.
E, infatti, l’appuntamento è stato riconvocato per oggi, giovedì 6 marzo. E, anche in questo caso, gli studenti si sono fatti sentire con un “presidio antifascista” davanti alla scuola. A sostegno della protesta anche il collettivo Osa che ha denunciato tensioni con la polizia intervenuta sul posto con “fermi e spintoni”. Alcuni studenti sono comunque riusciti a raggiungere la sala in cui si svolgeva l’incontro, contestando con un megafono il “revisionismo storico nelle scuole”. Annunciato uno sciopero generale degli studenti per il 4 marzo.
Il presidio al Virgilio
Dal Rossellini al Virgilio, in via Giulia, dove oggi pomeriggio alle 17.30 è in programma un presidio di solidarietà per i “14 studenti identificati per l’occupazione della scuola”. I fatti risalgono a fine novembre, quando il liceo, come molti altri istituti superiori della Capitale, è stato oggetto di un’occupazione che, secondo il report della Città metropolitana, ha provocato danni per 60mila euro. Tanto che sono stati gli stessi attivisti del collettivo a organizzare una raccolta fondi per contribuire agli interventi di riparazione.
Secondo quanto riferiscono gli studenti, inoltre, i rappresentanti di istituto sarebbero stati incolpati di “aver provocato il prolungamento dell’occupazione, non avendo dato seguito al mandato della dirigente scolastica, che li aveva incaricati di mediare con gli occupanti”.
Al presidio, a cui hanno annunciato l’adesione i collettivi di numerosi istituti superiori di Roma, sono invitati a partecipare studenti, genitori (una parte di loro già in passato si è schierata con gli occupanti), docenti ed esterni.
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