Sono 1 milione e 900mila gli avvisi di pagamento recapitati da Obiettivo Valore ai napoletani nel solo 2024. In pratica 2 per ogni cittadino, lattanti compresi. Ma spesso le richieste sono ingiustificate: imposte già versate, pagamenti rateizzati regolarmente adempiuti, curatori iscritti a ruolo al posto dei falliti, l’elenco delle “anomalie” è assai lungo. E se sono migliaia le richieste di sgravio e i ricorsi annunciati contro l’operato della società di riscossione incaricata dal Comune di Napoli, le “numerose le criticità emerse nelle procedure di riscossione dei tributi poste in essere” sono al centro dell’attenzione della commissione comunale alla Trasparenza presieduta da Iris Savastano che sulla questione ha tenuto un’apposita riunione con la responsabile dell’Area Entrate del Comune di Napoli Paola Sabadin, i rappresentanti di Napoli Obiettivo Valore S.r.l., esponenti dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli, e l’avvocato Rocco Zuccarella.Â
Obiettivo Valore: 1 miliardo di incassi in 10 anni
“L’obiettivo dell’Amministrazione è incassare 1 miliardo di euro in 10 anni e solo nel 2024 sono stati incassati 115 milioni di euro. Tuttavia, la preoccupazione della commissione – spiega la presidente Savastano – è comprendere perché le modalità di recupero siano in molti casi aggressive”.
Esecuzioni forzate e pignoramenti anomali
“Sono numerose – spiega Savastano – le segnalazioni da parte dei cittadini relative a comportamenti anomali da parte della società , che ha proceduto con fermi amministrativi di auto di disabili o pignoramenti di pensioni di invalidità , o emettendo ingiunzioni di pagamento rispetto a sanzioni amministrative già pagate.
Abbiamo chiesto chiarimenti sul perché la società non effettui, prima di inviare le ingiunzioni, una ricognizione dei pagamenti dovuti e perché la sua azione non corrisponda alle pronunce dei giudici. Occorre spiegare, inoltre, perché prima di procedere alle esecuzioni forzate non vengano inviati avvisi ai contribuenti.
È necessario quindi approfondire il modus operandi della società e capire perché non vengano rispettati i principi di lealtà e collaborazione”.Â
Per l’avvocato Rocco Zuccarella i tratta di fermi e pignoramenti in presenza di istanze di rateizzazione o sospensive del Giudice tributario in presenza di ricorsi, sono “esempi di vessazioni”.
Le perplessità dei professionisti che si occupano di tributiÂ
Se le società di riscossione sono state in pratica sanate dal Governo con l’ultimo decreto Milleproroghe, come ricordato dal segretario dell’Ordine dei commercialisti di Napoli Fabio Cecere, il presidente della commissione Riscossione dell’Ordine, Giuseppe Pedersoli, ha evidenziato come il problema sia di carattere giuridico e non politico: “È vero che le tasse vanno certamente pagate, ma è anche vero che la richiesta va fatta nei tempi e nei modi giusti – ha detto Pedersoli – Se è servita una norma per consentire a Napoli Obiettivo Valore, almeno per il futuro, di operare, allora significa che il problema c’era e che bisognerà fare una riflessione sul carattere retroattivo del provvedimento. Sarebbe stato, infine, più corretto attendere la pronuncia della Cassazione sulla legittimità della società prima di continuare con le attività di riscossione”.
Le ragioni di Obiettivo Valore
Mirco Gentilini di Napoli Obiettivo Valore ha spiegato che a società ha iniziato la sua attività nel 2023 e, in pratica, ha ammesso che l’invio degli atti di notifica è partito molto velocemente per gli impegni assunti nell’ambito del Patto per Napoli: “Nel 2024 – ha detto – sono stati spediti un milione e novecentomila atti ed è evidente che su questo volume di attività vi possano essere stati errori, ricordando, però, che la legge non prevede la possibilità di pignorare le pensioni e che a fronte di richieste di rateizzazione la procedura di fermo si blocca”.Â
Pe quanto riguarda le procedure, per Gentilini “La società opera nel pieno rispetto delle norme e delle persone e che prima che partano le azioni esecutive il contribuente riceve due notifiche, una del Comune e una della società , e ad oggi i dati ci parlano di due milioni di atti spediti e di 35mila rateizzazioni. Ogni dieci giorni, poi, si svolgono riunioni operative con gli uffici comunali per tenere conto di eventuali criticità e segnalazioni, in quanto è il Comune a definire l’indirizzo generale sulle attività del concessionario.  Ha infine ribadito che gli atti inviati ai contribuenti hanno scadenza a 60 giorni, pertanto non si parte subito con le azioni esecutive, e che gli sportelli della società sono sempre a disposizione dei cittadini – ogni giorno si ricevono in media 150 persone – e sono previsti anche due giorni nei quali è possibile recarsi nelle sedi delle Municipalità per ogni chiarimento”.Â
Per il consigliere comunale Toti Lange (Misto), tuttavia, “il concessionario non mette il contribuente in condizioni di avere risposte e questo potrebbe determinare conseguenze tragiche nelle persone più fragili. Il concessionario deve farsi carico dell’indicazione politica che viene dal Consiglio di avere un fisco amico e per questo sarebbe utile prevedere che la società si faccia carico delle segnalazioni dei cittadini raccolte dai consiglieri per dare risposte immediate ai dubbi interpretativi”.
L’intesa
La presidente della commissione Trasparenza Iris Savastano ha condiviso la proposta dell’Ordine dei commercialisti di avviare una collaborazione con la società di riscossione, proponendo che l’intesa sia allargata anche all’Ordine degli avvocati, per garantire che siano date risposte rapide alle legittime aspettative dei cittadini.
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