Università di Perugia, corsa a rettore: il primo candidato ‘ufficiale’

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Il ghiaccio è rotto. Abbiamo il primo candidato a rettore dell’Università di Perugia che esce allo scoperto e ufficializza la propria corsa per la guida dell’ateneo (anche se la data delle elezioni ancora non è stata decisa) e per prendere il posto di Maurizio Oliviero. È Luca Gammaitoni, professore ordinario di Fisica sperimentale delle interazioni fondamentali e applicazioni, fondatore e direttore del Nips (Noise in Physical Systems Laboratory) dell’Unipg, vincitore dello Special Breakthrough Prize in Fundamental Physics per le onde gravitazionali, già presidente della Fondazione Post, coordinatore del Progetto Vitality del Pnrr e nel 2019 candidato del Partito Democratico alle elezioni regionali. 

“Nell’attesa che vengano espletate le ultime formalità per la modifica dello Statuto dell’Università degli Studi di Perugia e che vengano così, finalmente, convocate le elezioni per il nuovo rettore, ritengo sia venuto il momento di comunicare ufficialmente l’intenzione di presentare la mia candidatura”, scrive in una nota il professore. “È una scelta – specifica – che nasce dalla volontà di contribuire alla chiarezza e di favorire un dibattito pre-elettorale, che vorrei fosse il più aperto, condiviso, libero e trasparente possibile”. 

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Per Gammaitoni “quella che si sta per celebrare è un’elezione importante e delicata, che deve coinvolgere l’intera comunità accademica, nelle sue varie componenti: studenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, accademici. È bene che ci prepariamo tutti con impegno e partecipazione, affinché la scelta che siamo chiamati a compiere porti visione, prospettiva e utili energie per una stagione di nuova crescita del nostro Ateneo”.  

Università di Perugia, i candidati rettore

Gammaitoni ha ufficializzato la candidatura con una nota inviata ai giornali, ma nell’elenco dei ben informati sulle vicissitudini di ateneo ci sono anche altri nomi. Quattro, per la precisione. In rigoroso ordine alfabetico: Carbone, Marianelli, Porena, Signorelli.

Seguiamolo. Paolo Carbone è professore ordinario di Misure elettriche ed elettroniche, vice direttore del Dipartimento di Ingegneria, attuale Presidente del Presidio qualità dell’Università degli Studi di Perugia e secondo i rumors è appoggiato dal professor Franco Cotana. Il secondo, sempre in ordine alfabetico, è Massimiliano Marianelli, professore ordinario di Storia della filosofia, direttore del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione, delegato del Rettore per l’area Didattica, già presidente del Presidio della qualità di Ateneo per tre anni, coordinatore degli accordi con diverse università internazionali, esperienza amministrativa che supera il decennio e attività sindacale nel mondo universitario (Cisl Università). Il terzo è sempre dal Dipartimento di Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione: Daniele Porena, professore ordinario di diritto costituzionale e pubblico, direttore del Centro Interistituzionale di Studi e Alta Formazione in Materia Ambientale, delegato del Rettore alle Riforme, alla Semplificazione e al Supporto legale. Il quarto nome è quello di Marcello Signorelli, professore ordinario di Politica economica, direttore del Dipartimento di Economia, membro del Senato Accademico, componente del Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Economia, promotore e responsabile di diversi accordi Erasmus. 

Università di Perugia, quando ci saranno le elezioni e come si vota

La domanda a questo punto è: quando si vota? Il compito di indire le elezioni spetta al professor Ermanno Cardelli. Sì, perché il sessènnio di Maurizio Oliviero si concluderà il 31 ottobre e da statuto spetta al decano di ateneo – Cardelli, appunto – indire la tornata elettorale almeno sei mesi prima. Le urne dovrebbero quindi aprirsi tra fine maggio e la prima metà di giugno, ma ancora non c’è una data ufficiale. 

A questo vanno aggiunte le “ultime formalità per la modifica dello Statuto”, per usare le parole di Gammaitoni. Cioè la novità dei turni elettorali che passano da tre a due (un primo giro e un eventuale ballottaggio, un po’ come accade per i sindaci) e del riequilibrio del peso ponderato delle compagini universitarie: professori, studenti e personale (gli amministrativi raddoppiano il loro peso). 



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