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GUBBIO (05/03/2025) – Parità di genere e lotta alla violenza sulle donne sono i temi che la Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio porrà al centro del dibattito in occasione della Giornata Internazionale della Donna, attraverso due importanti eventi promossi per l’8 e il 9 marzo prossimi presso la Biblioteca Sperelliana con il coinvolgimento di esperti, istituzioni e associazioni del territorio.
L’8 marzo, in particolare, sarà dedicato al convegno “Diritto al riconoscimento della violenza di genere: tutela e prevenzione”, un momento di approfondimento giuridico e sociale per analizzare le normative esistenti e gli strumenti di tutela per le vittime di violenza. L’incontro vedrà la partecipazione dell’avvocato Francesca Pieri, consigliera presso l’Ordine degli Avvocati di Perugia e coordinatrice della commissione “Progetto Donna”, dell’avvocato Giacomo Mancini, esperto in diritto di famiglia e minori, e del capitano Pasquale Moriglia, comandante della Compagnia Carabinieri di Gubbio. L’evento, in programma nella Sala Ex Refettorio della Sperelliana alle 16 di sabato 8 marzo, sarà accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Perugia per la formazione professionale e costituirà un’importante occasione di confronto tra esperti del settore e cittadinanza.
Il giorno successivo, il 9 marzo, alle ore 16.30, sarà inaugurata la mostra “Parlare per poter vivere libere”, un percorso espositivo volto a promuovere la consapevolezza e la libertà delle donne attraverso il dialogo e la condivisione di esperienze. All’incontro interverranno Lucia Rughi, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Gubbio, Maria Grazia Giannini, presidente dell’associazione “Il Bucaneve ODV”, e Cecilia Passeri, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio. Saranno presenti anche Chiara Petrocchi, referente del Centro Antiviolenza Maria Eda Panfili, Francesca Cortesi, consigliera segretaria dell’Ordine degli Psicologi dell’Umbria, lo Sportello Lilla con Giulia Nardi. Previsto anche il contributo musicale di Gregorio Paffi. L’incontro sarà moderato dalla psicologa e psicoterapeuta Elisa Ciaccasassi e si concluderà con un aperitivo di saluto aperto a tutti i partecipanti.
“Il lungo e difficile cammino delle donne verso il riconoscimento dei diritti politici, sociali ed economici – sottolinea l’assessore Lucia Rughi – ha segnato in modo indelebile la storia del nostro Paese, contribuendo a renderlo più equo, più giusto e più aperto. Le battaglie delle donne hanno trasformato il tessuto sociale e culturale, ampliando gli orizzonti della democrazia e affermando con forza il principio di uguaglianza. Tuttavia, la strada verso una parità reale è ancora molto lunga e costellata di ostacoli che non possiamo ignorare. Ancora oggi molte donne si trovano a fronteggiare situazioni di precarietà lavorativa, spesso relegate in settori meno tutelati o spinte nell’economia sommersa, con stipendi più bassi e minori tutele rispetto agli uomini. Ancora oggi il peso del lavoro di cura ricade in larga parte sulle loro spalle, in un sistema che fatica a riconoscere e sostenere concretamente il valore del loro contributo. I tagli ai servizi pubblici hanno spesso accentuato, nel tempo, queste disuguaglianze, lasciando molte donne sole nella gestione della famiglia e delle difficoltà quotidiane. Per questo non possiamo e non dobbiamo smettere di rivendicare diritti fondamentali come la parità salariale, pensioni dignitose, una reale condivisione del lavoro domestico e un accesso equo alle opportunità professionali e sociali. La piena partecipazione delle donne alla vita economica, politica e culturale non è solo un’esigenza di giustizia, ma una condizione essenziale per il progresso dell’intera società. Senza pari opportunità reali, non può esistere una vera democrazia. Ecco perché – chiude Rughi – l’8 marzo non può e non deve essere solo un giorno di celebrazione ma un’occasione di riflessione collettiva, un momento per interrogarsi sulle disuguaglianze ancora presenti e sugli strumenti necessari per superarle, un giorno in cui donne e uomini insieme possano guardare al futuro con la volontà di costruire una società più giusta, più inclusiva, più rispettosa della dignità di tutti”.
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