luci e ombre nel territorio della Toscana Nord-Ovest


Credito: luci e ombre nel territorio della Toscana Nord-Ovest

Lucca in
controtendenza per prestiti alle imprese (+11,2%), cali a Massa-Carrara (-2,9%)
e Pisa (-6,3%).

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Viareggio, 15 aprile
2025.
Nel 2024, l’andamento del
credito alle imprese nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa si è
distinto per una significativa eterogeneità, con la provincia di Lucca in netta
controtendenza rispetto al quadro regionale e nazionale. È quanto emerge
dall’analisi condotta dall’Istituto di Studi e Ricerche e dalla Camera di
Commercio della Toscana Nord-Ovest, sulla base dei dati aggiornati della Base
Dati Statistica della Banca d’Italia e quello della sede di Firenze. In Toscana
e in Italia, il 2024 si è caratterizzato per un calo generalizzato del credito
alle imprese, rispettivamente pari al -2,9% e al -3,5%. In questo contesto, la
provincia di Lucca rappresenta un’eccezione rilevante, registrando un
incremento dell’11,2%, mentre Massa-Carrara e Pisa confermano l’andamento
negativo, con una flessione rispettivamente del -2,9% e del -6,3%.

“I dati sul credito – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di commercio della Toscana
Nord-Ovest – sono indicativi di alcune dinamiche locali che attraversano il
nostro tessuto produttivo. Pur non avendo competenze dirette in materia
bancaria, come ente camerale siamo fortemente impegnati a sostenere la
competitività delle imprese attraverso strumenti concreti: contributi a fondo
perduto, bandi per l’innovazione, e supporto alla digitalizzazione. Il nostro
obiettivo è offrire alle aziende – soprattutto le più piccole – gli strumenti
per affrontare un mercato in continuo cambiamento e cogliere le opportunità di
crescita.”

La provincia di Lucca ha
evidenziato nel 2024 una crescita del credito alle imprese pari a 528 milioni
di euro di nuovi prestiti concessi, portando il totale degli impieghi vivi a
circa 5,3 miliardi di euro: un livello vicino a quello pre-pandemico. Si tratta
di un dato che testimonia la vitalità del sistema produttivo locale e una
rinnovata fiducia sia da parte delle imprese che del sistema bancario. La
dinamica è trainata in particolare dai flussi dei finanziamenti a medio-lungo
termine destinati a investimenti produttivi, cresciuti del 39% rispetto al
2023, a conferma di una volontà diffusa tra le aziende di innovare, rinnovare
impianti e attrezzature, e rafforzare la propria capacità competitiva. Tuttavia,
questa crescita non è stata equamente distribuita. Le grandi imprese hanno
beneficiato di un aumento del credito del 16,1%, mentre per le piccole – che
rappresentano la stragrande maggioranza del tessuto produttivo lucchese – si è
registrato un calo del 10,9%. Una polarizzazione che desta preoccupazione,
poiché rischia di accentuare le disuguaglianze e di ostacolare la diffusione
dell’innovazione e dell’occupazione nei settori più fragili. Sul piano della
qualità del credito, Lucca mostra segnali incoraggianti: il tasso di
deterioramento – ovvero la quota di prestiti alle imprese che ha subito un
peggioramento della qualità – è sceso all’1,1%, in netto miglioramento rispetto
all’1,7% del 2023 e ben al di sotto della media regionale (2,15%). Un segnale
positivo che riflette una maggiore solidità del sistema imprenditoriale locale
e una migliore capacità di onorare gli impegni finanziari assunti.

La provincia di Massa-Carrara
conferma le difficoltà già emerse negli anni precedenti. Il credito complessivo
è diminuito dell’1,1%, con una contrazione più marcata per il segmento imprese
(-2,9%). Le aziende mostrano una crescente difficoltà a reperire risorse
finanziarie: i margini disponibili si sono ridotti, mentre l’utilizzo delle
linee di credito esistenti è aumentato, segno di un sistema imprenditoriale
sotto pressione sul fronte della liquidità. Anche in questo caso, le piccole
imprese sono le più penalizzate: il credito loro destinato è diminuito del 10%,
limitando la possibilità di pianificare nuovi investimenti, innovare prodotti e
processi, o semplicemente consolidare la propria attività. Un segnale positivo
arriva però dai finanziamenti a medio-lungo termine destinati a investimenti
produttivi, che hanno registrato un +23% rispetto al 2023, pari a circa 10
milioni di euro in più. Un dato che suggerisce un certo dinamismo, almeno da
parte di quelle realtà che riescono ancora a pianificare interventi di
ammodernamento. Sul fronte della qualità del credito, però, la situazione
appare più fragile. Il tasso di deterioramento del credito alle imprese è
salito al 3,5%, in peggioramento rispetto al 2,8% del 2023 e ben oltre la media
regionale. Un dato che evidenzia la maggiore vulnerabilità del sistema
economico provinciale.

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Anche la provincia di Pisa ha
registrato un calo consistente del credito alle imprese (-6,3%), più
pronunciato della media regionale e nazionale. Tuttavia, a differenza di altre
aree, l’analisi evidenzia come il calo non sia da attribuire a una riduzione
dell’offerta bancaria, quanto piuttosto a un indebolimento della domanda. I
margini disponibili, cioè la quota ancora utilizzabile delle linee di credito
concesse, sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al 2023. Questo
suggerisce che le banche non abbiano ridotto l’accesso al credito, ma che siano
le imprese stesse ad aver ridotto la propensione a richiedere nuovi
finanziamenti, probabilmente per effetto dell’incertezza economica,
dell’aumento dei tassi d’interesse o della scarsa fiducia nel ritorno degli
investimenti. Particolarmente significativa, in questo senso, è la flessione dei
flussi di finanziamento a medio-lungo termine per investimenti produttivi,
crollati del 65,5% rispetto al 2023. Una contrazione trasversale, che ha
interessato sia le piccole imprese (-7,5%) che quelle più strutturate (-5%). Il
tasso di deterioramento del credito alle imprese pisane è rimasto stabile al
3%, ma comunque superiore alla media regionale e nazionale. Questo dato
conferma una certa fragilità del sistema, che non sembra aver ancora recuperato
una piena capacità di tenuta, nonostante l’apparente stabilità nei rapporti tra
imprese e istituti di credito.

La nota completa con grafici
e tabelle dettagliate per ciascuna delle tre province, comprensiva anche dei
dati sul credito alle famiglie e sull’offerta di servizi creditizi, è
disponibile in allegato e scaricabile dal sito
www.isr-ms.it.






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