Discutere con Platone e Seneca, vivere in prima persona gli avvenimenti più importanti della storia antica e moderna o affrontare in modo realistico i problemi legati al bullismo. A liceo Eleonora d’Arborea la didattica cambia passo e punta tutto sull’intelligenza artificiale. L’istituto di via Carboni Boi e via San Salvatore da Civita ospita 66 classi, di queste 31 sono attrezzate con dispositivi digitali, visori e altri impianti tecnologici.
«Abbiamo istituito due corsi, uno per studenti l’altro per docenti, per un utilizzo etico e consapevole dell’intelligenza artificiale», spiega la dirigente Maria Grazia Sanna. «Iniziativa che siamo riusciti a realizzare con 146.000 euro di finanziamento del Pnrr e grazie all’impegno e alla professionalità dei docenti e dei referenti delle varie attività». Un’esperienza sul campo che ha arricchito gli studenti e le studentesse del liceo. «Un gruppo di ragazzi delle quinte è andato a Milano, nell’ambito dei progetti Pcto, dove ha vissuto tre giorni di full immersion con altri coetanei di tutta Italia per confrontarsi sull’intelligenza artificiale». Qual è l’obiettivo? «I nostri studenti sono nativi digitali – continua Maria Grazia Sanna – per questo vogliamo adeguare l’insegnamento alle nuove tecnologie, che loro conoscono alla perfezione». L’Intelligenza artificiale per la parità di genere. «Le ragazze hanno partecipato alla settimana Stem per farle avvicinare a materie tecnologiche e matematiche che, secondo il Ministero, sono ad appannaggio dei maschi. A settembre , in collaborazione con “Cresciscuola”, abbiamo sviluppato un focus sulle aree disciplinari umanistiche e scientifiche. Un successo”. Torniamo alla realtà virtuale. «Faccio un esempio – aggiunge la dirigente – le spiegazioni su Socrate che comunica in mezzo ai suoi discepoli è certamente molto più stimolante per lo studente che, attraverso visori e dispositivi digitali, diventa parte attiva della materia. Una realtà immersiva che fa vivere ai ragazzi un viaggio virtuale». Non solo materie scolastiche. «Studenti e studentesse hanno realizzato interessanti lavori di storytelling , creando avatar protagonisti della storia di un video contro il bullismo».
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