Oltre 1200 imprese, centinaia di ricercatori, tre regioni, un unico obiettivo: fare del Nord-Ovest italiano un punto di riferimento per l’industria dei semiconduttori in Europa. È questa la sfida lanciata oggi dal convegno “L’Ecosistema Nord-Ovest dei Semiconduttori”, ospitato all’International Training Centre of the International Labour Organization (ITC-ILO) di Torino. Un appuntamento che ha riunito istituzioni, imprese e centri di ricerca per discutere strategie, competenze e investimenti in un settore definito da molti come il “petrolio del futuro”.
Nel cuore del dibattito, l’urgenza di rafforzare la filiera nazionale ed europea dei semiconduttori, riducendo la dipendenza da Stati Uniti e Taiwan. Il Piemonte, oggi alla presidenza della European Semiconductor Regions Alliance (ESRA), gioca un ruolo di primo piano. “Abbiamo voluto mettere insieme le competenze e le risorse necessarie per rendere il Nord-Ovest Italia un territorio all’avanguardia – ha dichiarato Andrea Tronzano, assessore allo Sviluppo delle Attività Produttive del Piemonte – È il momento di lavorare insieme per un futuro prospero e sostenibile per l’intero ecosistema industriale”.
L’ecosistema del Nord-Ovest è già solido. In Piemonte operano 534 imprese, con un valore della produzione pari a 1,7 miliardi di euro (il 24,3% del mercato nazionale). Il cuore pulsante è Torino, seguita da Novara e Cuneo. Qui si concentrano anche istituzioni d’eccellenza come Politecnico e Università di Torino, INRIM, INFN e Fondazione Links, con oltre 300 ricercatori impegnati.
In Lombardia sono state mappate 622 imprese, di cui 146 “core” e 426 fornitori, con Milano come epicentro. Collaborazioni attive coinvolgono 81 centri, tra cui PoliMi e UniPv. La Liguria, con Genova come centro nevralgico, conta 69 aziende tra produzione e commercio elettronico, sostenute da realtà accademiche come l’Università di Genova e l’Istituto SPIN del CNR.
Dalla consultazione di oltre cento aziende condotta prima dell’evento, emerge un fabbisogno urgente: formare nuove figure tecniche. Ingegneri hardware e software, tecnici di produzione, ma anche addetti al marketing e all’amministrazione. “La sfida è costruire un ecosistema capace di generare occupazione qualificata e innovazione – ha sottolineato Elena Chiorino, vicepresidente del Piemonte – Servono investimenti, sinergie e un forte impegno nella formazione tecnica e specialistica”.
Ma per innovare servono risorse. Il 40% delle imprese intervistate si dice pronta a investire in nuove tecnologie, automazione e testing, ma chiede un sostegno pubblico concreto. Le richieste: fondi europei, crediti d’imposta, agevolazioni fiscali, semplificazioni burocratiche. “Proprio perché il settore non vive un momento positivo, è ora che dobbiamo costruire le basi per il futuro – ha evidenziato Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico della Lombardia – Serve fare squadra e sostenere la complementarietà dei nostri cluster”.
Tra le aziende presenti al convegno, spiccano nomi di rilievo mondiale. Da MEMC Electronic Materials S.p.A. (controllata dalla taiwanese GlobalWafers, con un investimento da 400 milioni a Novara) a Vishay e SPEA, leader nel testing di semiconduttori. Tutti concordi nel chiedere un ecosistema stabile, attrattivo per i talenti, e capace di sostenere la transizione tecnologica.
Il futuro passa anche da Bruxelles. Il documento congiunto che verrà presentato alla Commissione europea a giugno rappresenta un primo passo verso un protagonismo attivo dell’Italia nella definizione delle politiche industriali comunitarie. “Il nostro obiettivo è ridurre la dipendenza dai mercati asiatici e americani, creando una catena virtuosa di competenze e innovazione”, ha affermato Alessio Piana, consigliere allo Sviluppo Economico della Liguria.
L’Iniziativa Chips for Europe, con una dotazione di oltre 15 miliardi di euro, rappresenta una grande opportunità. Gestita dal partenariato Chips Joint Undertaking, offre bandi per progetti di R&S e servizi tecnologici condivisi. In parallelo, l’Italia ha attivato strumenti nazionali come il credito d’imposta semiconduttori e i Contratti di sviluppo, per un totale di 3,3 miliardi. Inoltre, è nata la Fondazione Chips-IT, con sede a Pavia, per rafforzare la rete nazionale di progettazione e trasferimento tecnologico.
Il convegno di Torino ha rappresentato un punto di svolta. “È il momento di reagire con intelligenza alle sfide globali e trasformare le crisi in opportunità”, ha concluso Chiorino. Il Piemonte, alla guida dell’ESRA, intende raccogliere le istanze del territorio e tradurle in proposte operative, affinché l’Europa investa dove davvero serve. L’obiettivo comune: costruire un ecosistema competitivo, resiliente e pronto a guidare l’innovazione tecnologica nel cuore del Vecchio Continente.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link