“Usare flessibilità per salvare le imprese”


“Dobbiamo sfruttare al massimo la flessibilità delle normative sugli aiuti, offrendo contributi, garanzie pubbliche sui prestiti e sgravi fiscali alle aziende danneggiate dal lockdown, e sospendere temporaneamente i vincoli del Patto di Stabilità. In una fase di contrazione economica generalizzata, come quella attuale, una maggiore flessibilità di queste norme è cruciale”. Così Alessandra Papini, segretario generale Confartigianato Imprese Arezzo facendo seguito alle dichiarazioni del presidente nazionale di Confartigianato, Marco Granelli, che ha avvertito sul rischio di una “pandemia economica” innescata da shock esterni e ha esortato le istituzioni a intervenire con urgenza. In particolare per quanto riguarda le norme di credito che in questa fase devono essere superate.

Le regole di “forbearance” (o forborne) sono norme europee che disciplinano la concessione di credito verso imprese in temporanea difficoltà finanziaria. In pratica, questa procedura può scattare quando una banca rinegozia un prestito o concede una moratoria ad un’impresa che ha richiesto questo intervento anche solo per scongiurare una possibile crisi di liquidità. L’azienda rischia quindi di essere inserita in una lista di monitoraggio che limita fortemente l’accesso ad altre operazioni.

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“Dobbiamo prevenire una crisi di liquidità a catena nel sistema produttivo, mantenendo operative aziende che potranno tornare competitive una volta superata la fase critica” continua Papini. Al centro delle proposte di Confartigianato c’è l’obiettivo di preservare posti di lavoro e competenze. “Garantire flessibilità sul piano finanziario in fase di crisi vuol dire – conclude- dare fiducia agli imprenditori che investono e mantengono attive le proprie aziende anche nelle difficoltà”.



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