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I delegati del governo di Taiwan hanno avuto i primi colloqui sui dazi con quelli degli Stati Uniti. Lo ha riferito oggi l’Ufficio per i negoziati commerciali taiwanese, senza fornire dettagli sui partecipanti al confronto, che si è svolto in videoconferenza. Secondo quanto riferito, la discussione si è concentrata sui dazi, sulle barriere non tariffarie e su una serie di altre questioni economiche e commerciali, tra cui i controlli sulle esportazioni. Ulteriori consultazioni sono previste “nel prossimo futuro”. L’ufficio del rappresentante Usa per il Commercio non ha rilasciato informazioni al momento.
Ieri la portavoce dell’esecutivo taiwanese, Michelle Lee, citando il primo ministro Cho Jung-tai, ha annunciato “colloqui diretti ed efficaci” con gli Stati Uniti, sui dazi, attualmente sospesi. I “dazi reciproci” imposti dal presidente statunitense Donald Trump sulle importazioni provenienti da decine di Paesi, tra cui un’imposta del 32 per cento su quelle taiwanesi, sarebbero dovuti entrare in vigore ieri, salvo poi essere posticipati di novanta giorni. Il governo di Cho Jung-tai ha già approntato un piano da 2,7 miliardi di dollari diretto a mitigare l’impatto dei dazi e sostenere le imprese taiwanesi.
Il premier ha presentato il piano di sostegno la scorsa settimana, che sarà finanziato attraverso un bilancio speciale che necessita dell’approvazione parlamentare. Nel dettaglio, il governo prevede di spendere 2,1 miliardi di dollari nella riduzione dei tassi di interesse sui prestiti, nella riduzione dei costi amministrativi e nell’estensione delle esenzioni fiscali per le industrie taiwanesi colpite dai dazi. La somma servirà anche ad aiutare le imprese a diversificare i propri mercati e a investire in ricerca e sviluppo. Il resto del bilancio contribuirà a sostenere il settore agricolo attraverso prestiti, abbuoni di interessi, sussidi per le attrezzature e misure correlate. A inizio settimana, il presidente Lai Ching-te ha affermato che il governo cercherà di negoziare con Washington un “trattamento bilaterale a tariffa zero”. Inoltre, il presidente ha promesso di ampliare gli acquisti di prodotti statunitensi per ridurre lo squilibrio commerciale tra Taipei e Washington.
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