L’ostacolo più grande è affrontare l’impegno economico. “I flussi dei mutui hanno registrato una flessione lo scorso anno, poi sono ripresi, i giovani possono ricorrere al fondo garanzia”
“Il mercato immobiliare del nostro territorio, sia per gli affitti che per le compravendite, è molto influenzato dalle dinamiche economiche e sociodemografiche. Ormai trovare un immobile in condizioni adeguate sia per l’affitto che per l’acquisto è sempre più difficile e costoso e dove le nuove costruzioni, rispettose degli obiettivi di risparmio energetico, hanno prezzi davvero notevoli” così afferma il Dott. Andea Binello, Direttore Generale di Banca Annia, la banca di credito cooperativo che ha sede a Cartura.
Come è cambiato il mercato immobiliare nel vostro territorio negli ultimi anni?
A prescindere dall’impatto del Superbonus per le ristrutturazioni che meriterebbe un’analisi specifica, dal nostro osservatorio anche il mercato immobiliare, come tanti altri settori economici, negli ultimi anni si è polarizzato concentrandosi verso gli estremi e cioè da un lato verso immobili di ampia metratura e di pregio per vari motivi (come ad esempio elevate classe energetica, comodità, verde, spazi, servizi) e dall’altro verso immobili di prezzo contenuto da sistemare con una spesa limitata per destinarli a residenza per categorie economiche con minori possibilità o all’affitto. A questa situazione si aggiunge anche il fatto che l’aumento dei tassi, che hanno raggiunto la punta massima tra la fine dell’anno 2023 e l’inizio dell’anno 2024, ha contribuito a ridurre le compravendite di abitazioni almeno fino all’autunno dello scorso anno. A partire dal mese di settembre del 2024, grazie al calo dei tassi più evidente e ad un lento e progressivo recupero del potere di acquisto delle famiglie, le compravendite delle abitazioni sono invece in ripresa.
Perché il numero di mutui per la casa è diminuito?
In Veneto nel primo semestre del 2024 i flussi di nuovi mutui hanno registrato una flessione dell’11,7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso, in attenuazione rispetto al semestre precedente (-23,4%). A questo calo si è associata una diminuzione meno accentuata delle compravendite di abitazioni (-5,6%). L’attenuazione nel calo delle nuove erogazioni è prevalentemente ascrivibile alla flessione del costo dei finanziamenti: tra la fine del 2023 e il secondo trimestre del 2024 il tasso medio sui nuovi mutui a tasso fisso è diminuito di 0,7 punti percentuali (-0,4 per i finanziamenti indicizzati). Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 il trend di crescita della domanda di mutui per l’acquisto delle abitazioni è proseguito, complice il continuo ed intenso calo dei tassi (ormai 1,5 punti in meno pari ad un calo del 40% rispetto all’inizio del 2024), e la domanda si sta orientando maggiormente verso il tasso variabile ora più conveniente, anche se sempre esposto al rischio di un rialzo futuro dei tassi. La nostra Banca nel 2024 ha erogato oltre 700 mutui, per un totale di oltre 80 milioni di euro, per l’acquisto della prima casa.
I giovani in particolare si trovano in difficoltà nell’acquisto di una casa, come agevolarli?
Il problema dei mutui per i giovani con redditi bassi, instabili e che spesso iniziano a lavorare molto più tardi rispetto alle generazioni precedenti e quindi hanno meno risparmi accumulati per acquistare un’abitazione, a maggior ragione visti i prezzi attuali, si può risolvere anche grazie alle garanzie statali. Il Fondo di garanzia mutui prima casa gestito da CONSAP (società del Ministero dell’Economia e delle Finanze) esiste dal 2013 per concedere una garanzia dello Stato per il mutuo richiesto. La condizione base per aderire al Fondo era avere non più di 35 anni di età, ora portati a 36, e acquistare un immobile non di lusso da destinare a prima casa, del valore non superiore ai 250.000 euro. Dal 2021 servono anche un ISEE non superiore ai 40.000 euro, la cittadinanza italiana o il permesso di soggiorno e nessun altro immobile di proprietà adibito a prima casa.
E le imprese locali di costruzione o vendita cosa chiedono alla banca?
Le imprese locali di costruzione sono molto importanti per il territorio perché contribuisco a creare posti di lavoro e fatturato diretto, indiretto e nella catena delle forniture di prodotti e servizi. Rispetto al passato, quando le imprese di costruzioni chiedevano finanziamenti prossimi al 100% dell’intervento, investendo pochi denari propri, negli ultimi anni, anche grazie a nuove regole imposte dalla vigilanza in ambito bancario ed a una maggiore consapevolezza e solidità delle imprese di costruzioni locali, la quota di capitale investita direttamente dalle imprese è aumentata e quindi alle banche richiedono un finanziamento pari al 50% al massimo dell’acquisto del terreno e tra un 60% e un 70% del costo di costruzione. L’elevata domanda supporta il lavoro delle imprese di costruzione che spesso vendono tutti gli appartamenti in costruzione prima della fine dei lavori con preliminari che aiutando l’impresa a chiedere meno finanziamento alla Banca e a terminare più rapidamente l’intervento.
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