Arrivano i nuovi sgravi per le aziende per le assunzioni degli under 35 e gli incentivi all’autoimpiego previsti dal decreto Coesione del 7 maggio 2024, finora mai applicati. Previsti fino a 800 euro di sconto al mese per le aziende e 500 euro diretti, sempre al mese, per chi vuole aprire attività in settori strategici, attingendo a un fondo ad hoc da oltre un miliardo. Per due o tre anni a seconda del tipo di contributo.
Dopo alcuni errori e rallentamenti nei passaggi decisivi con la Commissione europea, i decreti attuativi interministeriali a cui ha lavorato il ministero del Lavoro dovrebbero essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale entro la fine della prossima settimana o al massimo all’inizio di quella dopo. Il decreto sull’autoimpiego e le assunzioni nelle pmi attive nelle transizioni ecologica e digitale è già stato firmato, mentre l’altro, dopo un ulteriore passaggio con Bruxelles è pronto per essere firmato e pubblicato in versione corretta.
Bonus giovani fino a 650 euro
Il bonus giovani è uno esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico delle aziende (tranne quelli dovuti all’Inail) fino a un massimo di 500 euro al mese per le assunzioni a tempo indeterminato di under 35 (se è il loro primo contratto stabile) operate dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025 sul territorio nazionale, compresa l’area Zes del Mezzogiorno. Per queste ultime assunzioni, però, se effettuate dal 31 gennaio 2025 (data dell’autorizzazione Ue) il bonus sale fino a 650 euro (ma i lavoratori devono essere stati disoccupati nei due anni precedenti). Entrambi gli aiuti valgono per massimo due anni e l’esonero non si applica ai contratti di apprendistato.
Il contributo sarà riconosciuto in modo retroattivo alle aziende, ma il governo ha dovuto fare un ulteriore passaggio con Bruxelles affinché il bonus da 500 euro partisse da settembre. Il via libera della Commissione europea era infatti arrivato il 31 gennaio. Pertanto era stato dato l’ok a un primo decreto che riconosceva tutti gli sgravi solo per le assunzioni fatte da fine gennaio (pubblicato sul sito del Dipartimento per il programma di governo). Questo aveva scatenato le proteste delle opposizioni (in primis il Movimento 5 Stelle) e delle imprese che avevano già fatto le assunzioni prevedendo l’arrivo degli sgravi. Ora il problema sembra essere stato definitivamente risolto.
L’esonero non è cumulabile con altri sconti o riduzioni delle aliquote e i datori di lavoro, nei sei mesi precedenti all’assunzione, non devono aver fatto licenziamenti per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi nella stessa unità produttivà della persona che verrà assunta. Non solo: nei sei mesi successivi non devono licenziare per giustificato motivo oggettivo il lavoratore assunto o un lavoratore impiegato con la stessa qualifica nella stessa unità produttiva.
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Il contributo per le imprese strategiche
Il secondo via libera in arrivo è a un doppio bonus, sempre per i giovani under35, ma riservato ai settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e per la transizione digitale, tecnologica ed ecologica, con finestra temporale da luglio 2024 a dicembre 2025. Il primo bonus è per fare impresa: si tratta di un contributo mensile di 500 euro ai giovani disoccupati che vogliono avviare un’attività . Vale per tre anni (in tutto si possono avere fino a 18mila euro) ed è ottenibile in base alla media degli investimenti in tecnologie green e digitali sul totale investimenti d’impresa. Il secondo vale per le piccole e medie imprese attive in questi settori, per le assunzioni di under 35: è uno sgravio contributivo sul modello del bonus giovani fino 800 euro mensili per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato, sempre per tre anni.
Oltre agli investimenti specifici, per ricevere i bonus vengono valutati anche la media della domanda di lavoro e i valori medi di competitività delle imprese per ogni singolo dipendente rispetto a ricavi totali, salario medio e investimenti totali. Gli stessi giovani che avviano l’attività , se fanno assunzioni di giovani di età inferiore a 35 anni,a tempo indeterminato, sempre tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, hanno diritto allo sgravio triennale nel limite di 800 euro mensili per lavoratore. Le domande di ammissione ai bonus andranno presentate via internet all’Inps che ne verificherà l’ammissibilità e, in caso di esito positivo, quantificherà gli importi da riconoscere per ogni anno. L’incentivo non si può cumulare con altri esoneri o sgravi e non si applica al lavoro domestico e ai rapporti di apprendistato, ma è compatibile con la maxi-deduzione fiscale, prorogata fino al 2027.
«Con questo provvedimento – ha commentato la ministra del Lavoro, Marina Calderone – sosteniamo lo sforzo dei nostri giovani che, investendo sull’impegno personale in settori strategici in ambito green e digitale, mettono a disposizione della collettività nuova linfa per disegnare l’Italia del futuro, creando potenziale nuova occupazione».
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Il bonus donne “svantaggiate”
Non è chiaro quale sarà l’impatto di queste misure sull’occupazione, visto il loro carattere limitato nei requisiti e nel tempo, ma di sicuro, secondo gli esperti del mercato del lavoro italiano, ogni sforzo è necessario per tentare di aumentare l’occupazione giovanile, mantenendo gli under 35 nel nostro Paese e attivi. Il trend di aumento degli occupati che prosegue ininterrotto dall’estate del 2021, infatti, sta coinvolgendo poco i giovani, tra cui recentemente sono tornati a diminuire i contratti e aumentare gli inattivi, chi non cerca nemmeno un lavoro. Nella fascia tra i 25 e i 34 anni, oggi ci sono 10mila persone in più senza un lavoro rispetto a un anno fa. E il calo c’è stato soprattutto nell’ultimo mese: tra gennaio e febbraio il numero di occupati è sceso di 42mila persone. Mentre nel 2024 113mila persone tra i 14 e i 40 anni hanno lasciato l’Italia per cercare miglior vita all’estero.
Nonostante i miglioramenti evidenti degli ultimi anni, un altro storico gap italiano rispetto al resto d’Europa è la bassa percentuale di occupazione femminile (53,1% contro una media Ue al 66,3%). Per aiutare le donne disoccupate da almeno due anni (o sei mesi nel Mezzogiorno) sempre il decreto Coesione prevedeva uno sgravio per le assunzioni a tempo intederminato fino a 650 euro al mese. L’aiuto è stato ribattezzato “bonus donne svantaggiate”. Ma il decreto attuativo per questo contributo, nonostante il via libera della Commissione europea, ancora è in fase di elaborazione.
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