StMicroelectronics punta su Catania per il futuro della produzione


STMicroelectronics ha reso noti oggi ulteriori dettagli del programma di riorganizzazione della sua struttura produttiva globale, annunciato nell’ottobre 2024. L’obiettivo è rafforzare la competitività dell’azienda, consolidare la sua posizione nel settore dei semiconduttori e garantire la sostenibilità a lungo termine del modello di produttore integrato di dispositivi (IDM, Integrated Device Manufacturer). Questo approccio – spiega l’azienda – punta a sfruttare asset strategici a livello globale nella ricerca e sviluppo tecnologico, nella progettazione e nella produzione su larga scala.

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Catania – si legge nella nota inviata da StM – continuerà a essere un centro di competenza e produzione specializzato per i dispositivi di potenza e i semiconduttori WBG (Wide Band Gap), come il carburo di silicio (SiC) e il nitruro di gallio (GaN). Lo sviluppo del nuovo campus dedicato al SiC procede secondo i piani, con l’avvio della produzione su wafer da 200 mm previsto per il quarto trimestre del 2025. Questo progetto rafforzerà ulteriormente la leadership di ST nelle tecnologie di potenza di nuova generazione.

Le risorse attualmente impiegate nella produzione su wafer da 150 mm e nell’EWS saranno rifocalizzate per supportare la produzione di semiconduttori di potenza in silicio e SiC da 200 mm, inclusi i dispositivi GaN-su-silicio. Questo passaggio rappresenta un’evoluzione strategica per consolidare la posizione di StM nel settore delle tecnologie di potenza di prossima generazione.

Il ministro Urso: “Ora tavoli di approfondimento”

Si è tenuto al Mimit il primo tavolo plenario sul piano industriale di Stmicroelectronics, alla presenza dell’azienda, dei sindacati e dei rappresentanti delle Regioni Siciliana e Lombardia. L’incontro, convocato d’intesa con il Mef e presieduto dal ministro Adolfo Urso, rappresenta “l’avvio del confronto sul piano industriale e sugli investimenti futuri dell’azienda in Italia”. Ora, partiranno “tavoli tecnici per approfondimenti ulteriori, anche su base regionale”, ha annunciato il titolare del dicastero di via Veneto. E ha aggiunto: una volta concluso il tavolo con Stm e definito il protocollo d’intesa tra le parti, verrà avviato “un tavolo nazionale di settore sulla microelettronica, con Stm e gli altri attori industriali, inclusa la filiera produttiva, insieme alle Regioni interessate, associazioni di imprese e sindacati, oltre agli altri soggetti pubblici coinvolti. È necessario sviluppare una maggiore consapevolezza e definire una strategia di sviluppo nazionale per il settore”.

“Nessun sito verrà chiuso” ma fino a 2800 esuberi

L’azienda intanto però “dovrà chiarire in modo puntuale il significato e le prospettive di lungo periodo del Piano industriale 2025-2027, per valutare sia l’impatto che esso potrà avere sull’Italia nel breve periodo, sia le sue prospettive strategiche”, ha sottolineato poi Urso. Stm ha poi confermato che nessuno degli attuali siti, in Italia e nel mondo, verrà chiuso, mantenendo ciascuno il proprio ruolo e la propria missione specifica. L’azienda intende inoltre avviare un dialogo costruttivo con le parti sociali, fornendo tutti i chiarimenti già richiesti al tavolo da parte della Regione e dei sindacati, al fine di individuare soluzioni condivise con la garanzia del Mimit.

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StMicroelectronics ha, però, annunciato 2.800 uscite volontarie a livello globale nei prossimi tre anni, “principalmente nel 2026 e 2027″, oltre al turnover naturale. Nel corso del ridisegno della struttura produttiva di StM nei prossimi tre anni – spiega ancora l’azienda – le dimensioni della forza lavoro e l’insieme delle competenze richieste evolveranno”.



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