Dalla cedolare secca commerciale all’abolizione dell’IRAP, i nodi della riforma fiscale


Dalla cedolare secca commerciale all’abolizione dell’IRAP, senza dimenticare l’attesa revisione delle regole IVA: il Governo proroga al 31 dicembre 2025 la scadenza per l’attuazione della riforma fiscale. Restano al momento al palo le novità più onerose

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Cedolare secca commerciale, abolizione dell’IRAP, ma anche un’ampia revisione delle regole IVA: tra i punti aperti della riforma fiscale restano ancora numerose questioni.

Nel corso del Consiglio dei Ministri del 9 aprile 2025 il Governo ha approvato un disegno di legge che allunga i tempi per l’attuazione della legge delega n. 111/2023. Si passa dal 29 agosto al 31 dicembre 2025 e, conseguentemente, slitta in avanti anche il termine per l’emanazione dei correttivi.

Quattro mesi in più necessari per dare concretezza ai tanti principi previsti dalla legge delega in materia di riforma fiscale rimasti ancora inattuati. Il problema però non è tanto sui tempi, quanto sulle risorse.

Riforma fiscale, 15 decreti attuativi in Gazzetta Ufficiale. Non serve solo tempo ma anche risorse

La prima fase di attuazione della riforma fiscale ha portato all’adozione di 15 decreti legislativi già approdati in Gazzetta Ufficiale, al quale si unisce il recente decreto correttivo in materia di concordato preventivo biennale e adempimenti approvato in esame preliminare nel corso del Consiglio dei Ministri del 13 marzo scorso.

Contabilità

Buste paga

 

Da ricordare inoltre i quattro testi unici che puntano a riordinare il sistema tributario, da quello relativo alle sanzioni fino alla normativa in materia di riscossione.

Un lavoro intenso partito con ritmi serrati, che ha però subito una battuta d’arresto a metà dello scorso anno, quando il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha evidenziato la necessità di “mettersi al tavolo” e valutare gli ulteriori passi da compiere, partendo da un’analisi delle risorse a disposizione.

Se la prima tornata di provvedimenti attuativi ha riguardato misure senza particolari effetti sul fronte finanziario, restano ancora da attuare tutti i principi più onerosi.

La proroga di quattro mesi che il Governo si concede è quindi utile per capire in primis a quali fondi attingere, ma anche quali sono le priorità.

Dalla cedolare secca commerciale alla flat tax per i dipendenti, la riforma fiscale è un cantiere in stallo

Vale la pena evidenziare che, sul fronte dei redditi delle persone fisiche, la legge delega prevede la possibilità di estendere il regime della cedolare secca agli immobili commerciali, una novità da tempo attesa dai titolari di partita IVA ma che resta al momento al palo.

Guardando sempre al capitolo delle imposte sui redditi delle persone fisiche, la delega resta ancora inattuata sul fronte della previsione di una flat tax su straordinari e tredicesime, per eliminare il paradosso del rialzo dell’IRPEF sulle somme aggiuntive erogate dalle aziende ai dipendenti.

La flat tax resta poi il fine ultimo del riordino dell’IRPEF, ma è quantomai difficile che si arrivi entro la fine dell’anno all’aliquota unica. Si attende invece l’annunciato taglio per il ceto medio.

Dall’abolizione dell’IRAP alla mini IRES, la riforma fiscale in standby per imprese e professionisti

Cantiere aperto e con il nodo risorse anche per quel che riguarda professionisti e imprese.

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

La legge delega prevede in materia di IRAP il graduale superamento dell’imposta, da sostituire con una sovraimposta dell’IRES.

Si tratta di una riforma delicata, considerando che l’abolizione dell’imposta regionale sulle attività produttive potrebbe impattare sul finanziamento del fabbisogno sanitario. Al Governo è quindi richiesto di lasciare i conti in ordine e, in ogni caso, la delega prevede che lo stop all’IRAP non debba gravare in alcun modo sui redditi da lavoro dipendente e pensione. Una “postilla” che evidenzia ancor di più la delicatezza del tema sul fronte degli equilibri fiscali.

All’attesa sull’IRAP si aggiunge l’incompiuta mini-IRES. Sul fronte della riforma dell’imposta sui redditi di società ed enti, la legge delega prevede quale criterio da seguire la previsione di un’aliquota ridotta per i redditi impiegati in investimenti o assunzioni.

La riforma dell’IVA, un lavoro complesso e costoso

Ad ultimo, ma non certo per importanza, c’è l’attesa riforma dell’IVA da attuare entro il 31 dicembre 2025.

La legge delega prevede di allineare le regole interne alla normativa UE, ma anche ridisegnare le operazioni esenti e le diverse aliquote IVA applicabili caso per caso.

Sul fronte delle regole in materia di detrazioni, l’obiettivo della delega è prevedere una maggiore aderenza del beneficio in relazione all’uso del bene o del servizio, ma anche di adeguare la normativa in materia di fabbricati alle regole previste dalla normativa europea.

Sono questi alcuni dei punti ancora aperti della legge delega, sui quali pesa la mancanza di risorse. Il fallimento del progetto del concordato preventivo biennale, dal quale il Governo puntava di attingere risorse, ha indubbiamente complicato il quadro. Difficile che la proroga sia in questo senso risolutiva.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta