Analizzare il posizionamento internazionale e la vulnerabilità del sistema produttivo italiano di fronte alle sfide globali, dalle tensioni geopolitiche alla recessione tedesca, fino alle recenti politiche protezionistiche degli Stati Uniti. Questo il focus della XIII edizione del Rapporto Istat sulla Competitività dei Settori Produttivi, presentato a Genova lo scorso 20 marzo e argomento centrale del dibattito tenutosi oggi presso l’Universitas Mercatorum.
In occasione dell’evento, il Dipartimento di Economia, Statistica e Impresa dell’Universitas Mercatorum ha organizzato un incontro di approfondimento con i curatori del Rapporto Stefano Costa e Claudio Vicarelli, Alessandra Micozzi, Prof.ssa di Economia applicata, e Cristina Pensa, Economista del Centro Studi di Confindustria e docente di Economia industriale. Il dibattito continuerà il 7 maggio con un seminario riservato ai dottorandi dell’Ateneo, ampliando così l’approfondimento tecnico e accademico.
Il Rapporto 2025, suddiviso in tre livelli di analisi – macroeconomico, settoriale e microeconomico – offre una panoramica sull’evoluzione delle imprese italiane nel contesto globale. Il primo capitolo esamina le tendenze del commercio internazionale, la posizione competitiva dell’Italia rispetto a Germania, Stati Uniti e Cina, e analizza l’impatto della recessione tedesca sull’economia italiana, nonché le potenziali ripercussioni dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti. Utilizzando il modello macroeconometrico dell’Istat, vengono stimati gli effetti dei due anni di recessione tedesca sulla crescita italiana. Il secondo capitolo esamina l’evoluzione ciclica dei settori industriali e dei servizi, analizzando le loro performance sui mercati internazionali e i cambiamenti nella composizione merceologica e geografica degli scambi. Una survey dedicata raccoglie le opinioni delle imprese sulla solidità dei legami con fornitori e clienti, sia italiani che esteri.
Viene, inoltre, introdotto un indicatore di vulnerabilità settoriale, che mette in evidenza l’eterogeneità del sistema produttivo italiano. Il terzo capitolo, invece, si concentra sulla vulnerabilità a livello aziendale, evidenziando i rischi derivanti dalla dipendenza dall’estero, sia in termini di importazioni che di esportazioni.
“La presentazione della edizione 2025 del Rapporto Istat presso l’Universitas Mercatorum è una importante occasione di discussione degli andamenti dell’economia italiana nel suo contesto internazionale – afferma Giovanni Cannata, rettore dell’Universitas Mercatorum – Una iniziativa che si svolge in continuità con la tradizionale attenzione che l’Ateneo ha nei confronti delle dinamiche congiunturali e strutturali delle imprese italiane. Un’occasione di incontro che dimostra l’importante ruolo di una università telematica nella diffusione della ricerca applicata, svolta in questo caso da istituzioni importanti come l’Istat, tra studentesse e studenti di tutta Italia”.
“Il Rapporto sulla competitività dei settori produttivi è una fonte di informazione economica di primaria importanza per chi si occupa di economia internazionale in Italia – dichiara Luca De Benedictis, direttore del Dipartimento di Economia, Statistica e Impresa dell’Universitas Mercatorum – L’analisi integrata su più livelli permette di cogliere in maniera chiara come le criticità delle imprese italiane abbiano un impatto sugli equilibri macroeconomici. Il Rapporto non è solo un documento di ricerca, ma anche un prezioso strumento didattico, grazie all’uso di metodologie innovative come la network analysis“.
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