Tasse, misure per le imprese, migranti, sicurezza e squadra di ministri: cosa c’è nel nuovo contratto di governo tedesco


Quarantacinque giorni dopo le elezioni CDU, CSU e SPD hanno presentato un contratto di governo di 144 pagine. I leader dei tre partiti lo hanno annunciato in una sovraffollata conferenza stampa alle 15. Per Friedrich Merz “un piano forte con il quale vogliamo far avanzare il nostro Paese” e con cui “la Germania ottiene un governo capace di agire e che ha la forza di farlo”. “Vogliamo contribuire a plasmare il cambiamento nel mondo per la Germania” ha aggiunto, è “un segnale potente per la nostra Nazione” e “l’Europa può fare affidamento sulla Germania”. Gli ha fatto eco il presidente della SPD Lars Klingbeil: “Il mondo si sta orientando in modo nuovo – ha detto – Dobbiamo gettare dei ponti, tenendo insieme la società”. Anche per Markus Söder la situazione è chiara: “Il Paese deve affrontare recessione e stagnazione, minacce dall’est e guerra commerciale dall’ovest” e per questo occorre “investire, riformare, consolidare”. I punti più difficili da risolvere sono stati immigrazione, fiscalità e pensioni. Lars Klingbeil – secondo indiscrezioni prive di smentite sarà il futuro ministro delle Finanze – rispondendo ad una domanda ha rivelato che la piena realizzazione del contratto è subordinata alle condizioni finanziarie.

Incentivi per l’economia – Nuove opzioni di ammortamento per le imprese saranno seguite a partire dal primo gennaio 2028 dalla riduzione in cinque fasi dell’aliquota dell’imposta sulle società di un punto percentuale. La tassa sull’elettricità sarà ridotta per tutti “al minimo europeo” e saranno diminuite anche le accise per gli oneri di rete. Spariranno i supplementi per il gas e sarà introdotto un prezzo per l’energia industriale per le produzioni energivore. Dalle promesse elettorali CDU è sparito il ritorno al nucleare.

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Fiscalità – La CDU evita la patrimoniale invocata dalla SPD ma deve digerire che permanga il contributo di riunificazione per i redditi più elevati. L’imposta sui redditi piccoli e medi verrebbe comunque ridotta a partire da metà della legislatura, vale a dire tra circa due anni, ma non sono stati fatti dettagli. L’indennità per i pendolari verrà aumentata in modo permanente a 38 centesimi per chilometro percorso dall’inizio del 2026. La riforma della legge sul freno al debito dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2025 e una commissione di esperti si riunirà per discuterne. Decisa l’eliminazione delle leggi sui riscaldamenti e sul controllo dei subfornitori nelle catene di produzione. Apertura tecnologica per dare sicurezza all’industria automobilistica, tolto il bollo per auto elettriche aziendali fino al 2035 e previsto l’ampiamento delle stazioni di carica oltre a social leasing per i detentori di redditi più bassi.

Modernizzazione dello Stato – Prevista una spinta decisa alla digitalizzazione ed uno snellimento dell’8% degli impiegati nell’amministrazione pubblica. Ma se Söder ha rimarcato entro l’impegno alla riduzione delle spese amministrative la decisiva riduzione dei tempi per i controlli di sostenibilità ambientale, Saskia Esken (SPD) ha sottolineato l’impegno agli investimenti nella neutralità ambientale.

Misure sociali – L’attuale reddito di cittadinanza voluto dalla SPD sarà drasticamente riformato in un’“Assicurazione di base per chi cerca lavoro” concepita per favorire meglio il rientro sul mercato. I rifugiati ucraini non riceveranno più il reddito di cittadinanza. Il salario minimo salirà a 15 euro. Le ore di straordinario saranno esentasse. Permarrà il tetto agli incrementi degli affitti. Gli studenti potranno contare su un aumento del BaFin ed avere una garanzia di trovare un alloggio fuori sede. Negli asili riprenderanno i programmi di avviamento linguistico precoce per superare le barriere tra nazionalità diverse di provenienza dei bimbi. Il biglietto unico nazionale per i trasporti rimarrà in vigore a prezzo pagabile. Stabilità alle pensioni al 48% dell’ultimo stipendio sino al 2031. Perpetuati anche tre punti di pensione per le madri; inoltre, una commissione dovrà verificare la piena parità salariale tra uomini e donne. Sulla cancellazione della parziale liberalizzazione della cannabis resta l’impegno alla valutazione in autunno, in realtà già previsto nella legge.

Offensiva nei respingimenti – Giro di vite nell’immigrazione. I programmi di ammissione volontaria “per quanto possibile” saranno aboliti. La cittadinanza tedesca non verrà più concessa dopo tre anni, ma solo dopo cinque. Sarà ampliata la lista dei Paesi di provenienza sicura, verso i quali poter effettuare respingimenti. Klingbeil ha peraltro sottolineato che permarranno validi il principio del diritto d’asilo, così come la difesa dei cittadini di origine straniera. Ai rifugiati con status di protezione limitata non sarà tuttavia più consentito per due anni portare con sé i propri familiari in Germania. Il ricongiungimento familiare dovrebbe essere consentito per questo gruppo di persone solo in casi di difficoltà. Attualmente è ammesso un contingente di 1.000 permessi di ingresso al mese.

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Sicurezza – Gli indirizzi IP dovranno essere conservati per tre mesi e si istituirà un Consiglio di sicurezza federale presso la Cancelleria. Garantita la continuazione del programma “Vivere la democrazia” contro la diffusione dell’estremismo.

Difesa – Con la definizione di un fondo straordinario di 400 miliardi è stato allargata la capacità di spesa militare garantendo sicurezza nella pianificazione di investimenti per le forze armate. Merz ha parlato di un booster per gli investimenti con un ammortamento decrescente del 30% annuale nel triennio 2025-2027. C’è inoltre animo di ritornare ad un servizio di leva volontario sulla base del modello svedese.

Ministri – La SPD riceve sette ministeri, uno in più del previsto: Finanze, Difesa, Giustizia, Lavoro, Ambiente, Sviluppo e Edilizia e alloggio. La CDU oltre al Cancelliere esprime sei Ministri: Economia, Esteri (che non aveva da 60 anni), Istruzione e famiglie, Trasporti, Digitalizzazione e Sanità. La CSU ottiene tre dicasteri: Interni, Agricoltura, Ricerca arricchito anche con Navigazione spaziale. Non sono state stabilite le cariche, anzi Klingbeil ha dichiarato apertamente che sui nomi si deciderà dopo che gli iscritti avranno approvato l’accordo, ma si specula quantomeno sulla seguente squadra: Lars Klingbeil (SPD) Ministro delle finanze e Vicecancelliere; Barbel Bäs (SPD) Ministro del Lavoro; Johann Wadephul (CDU) Ministro degli Esteri; Alexander Dobrindt (CSU) Ministro degli Interni; Dorothee Bär (CSU) Ministra per la Ricerca e Attività spaziali; Boris Pistorius (SPD) resterebbe Ministro della Difesa.

È la quinta volta che la Germania avrà un Governo di grande coalizione tra CDU, CSU e SPD, anche se Markus Söder l’ha voluto differenziare dai precedenti definendolo un “nuovo inizio”. In effetti la GroKo c’è già stata tra il 1966 ed il 1969 con il Cancelliere Kurt-Georg Kiesinger (CDU) e tre volte, sempre a guida CDU, con la Cancelliera Angela Merkel nei periodi 2005-2009; 2013-2018 e 2018-2021. Nelle elezioni a febbraio l’Unione dei partiti democristiani CDU/CSU ebbe il 28,5% dei voti e la SPD solo il 16,4%, mentre la AfD è diventata la seconda forza politica; i sondaggi più recenti pongono quest’ultima anzi alla pari con l’Unione. Resta perciò dibattuto se non si dovesse addivenire ad una diversa formula di governo.

La SPD vuole fare approvare il contratto di Governo di 144 pagine dai suoi membri nell’arco di dieci giorni, ma con le vacanze pasquali potrebbe durare un po’ più a lungo. Ci sarà anche un congresso ristretto della CDU il 28 aprile. Nella settimana dal 5 maggio, probabile il 7, Friedrich Merz potrà essere votato Cancelliere; resterà da vedere se otterrà la maggioranza assoluta di 316 voti già al primo turno. Unione CDU/CSU e SPD hanno insieme nel nuovo Bundestag 328 seggi, ma alcuni deputati socialdemocratici hanno indicato di non voler votare Merz e così pure nelle fila di CDU/CSU c’è malcontento per come questi abbia rotto l’impegno elettorale di non fare nuovi debiti. Al terzo turno però gli basterà comunque la maggioranza semplice. I quattro leader hanno sottolineato tutti che è cresciuta la fiducia reciproca, ma mentre Esken sottolineava come si diano del tu, Söder agitava la mano a rimarcare che in effetti si è fatta di necessità virtù, usando toni ottimisti distaccandosi dalla sfiducia cavalcata dalla AfD.



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