“Oggi si è chiusa una fase conflittuale e si è aperta una pagina, benché in un quadro complesso, su cui scrivere un nuovo futuro per una realtà produttiva rilevante per l’Emilia-Romagna. L’assessore al Lavoro della Regione Emilia-Romagna Giovanni Paglia è intervenuto venerdì 10 a Roma al ministero delle Imprese e del Made in Italy dove, con il ministro Adolfo Urso, è stato raggiunto un accordo tra le parti, azienda e lavoratori, nella vertenza sulla crisi della Berco Spa di Copparo, azienda meccanica della bassa pianura ferrarese.
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Paglia si è soffermato su “un accordo, dopo mesi di difficoltà, che rappresenta un impegno sia dell’azienda che dei lavoratori, sull’obiettivo comune di ridurre al massimo l’impatto sociale e accompagnare al contempo un rilancio dell’impresa”. L’accordo quadro raggiunto, infatti, individua soluzioni condivise per risolvere la crisi e per attenuare il disagio sociale potenziale, toccando tutte le questioni aperte in questi mesi: dal ritiro della procedura di licenziamento alla rinuncia ai ricorsi giudiziari fino alle uscite volontarie incentivate, la richiesta del Contratto di solidarietà per tre anni nonché la revisione della contrattazione aziendale.
La ‘cassa’
L’intesa prevede che la procedura di licenziamento collettivo, avviata nello 7 febbraio e tutt’ora in corso sul sito produttivo di Copparo, sia conclusa con accordo teso a consentire il licenziamento del solo personale che manifesterà la non opposizione, e che sarà sottoscritto separatamente e con i presupposti e le condizioni già definiti nei mesi scorsi. In questo nuovo scenario le organizzazioni sindacali ritireranno il procedimento giudiziario avviato presso la sezione Lavoro del Tribunale di Ferrara.
Inoltre, le parti intendono superare l’attuale condizione di conflitto e avviare ogni iniziativa per la salvaguardia occupazionale nel sito di Copparo: in questa prospettiva la società s’impegna a non avviare iniziative di licenziamento collettivo unilaterali per quattro anni. Per far fronte alla condizione di esubero occupazionale con strumenti di gestione non traumatica, saranno avviati ammortizzatori sociali, una Cassa integrazione guadagni straordinaria, contratto di solidarietà per una durata di almeno tre anni.
Infine, la società ritira la disdetta dalla contrattazione integrativa aziendale del 31 gennaio scorso con effetto dall’1 aprile, data in cui le parti intendono congelare e non rendere attivi tutti gli istituti economici definiti dalla contrattazione integrativa aziendale che prevedano oneri aggiuntivi rispetto a quanto previsto dal Contratto collettivo di lavoro. Sarà avviato da subito un confronto per negoziare una nuova contrattazione collettiva aziendale che sia sostenibile per l’azienda sul piano economico-finanziario, che in ogni caso avrà effetto retroattivo decorrente a partire dall’1 aprile.
Le reazioni
“La Regione – ha aggiunto Paglia – resta a disposizione sia nei dovuti passaggi tecnici relativi agli ammortizzatori sociali che per ragionare, in un secondo tempo e assieme al Mimit, su quali propri strumenti normativi possano essere messi a disposizione per supportare il rilancio del sito di Copparo”. Il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni, presente all’incontro, ha concluso che “dopo tante settimane di impegno, di lotta e di lavoro di ricucitura paziente, siamo arrivati a questo punto, da cui dobbiamo ripartire per la salvaguardia del nostro territorio, la salvaguardia occupazionale e il bene e il futuro di tutti”.
Il senatore Alberto Balboni ha ringraziato “il ministro Adolfo Urso per l’impegno che ha dedicato alla crisi della Berco fin dal primo giorno. La soluzione uscita oggi dal tavolo ministeriale consente di scongiurare tutti i licenziamenti e di porre le basi per un rilancio industriale del sito produttivo di Copparo, che vede così confermata la propria storica vocazione e l’alta professionalità delle proprie maestranze. Quando le istituzioni lavorano tutte insieme per la salvaguardia degli interessi nazionali i risultati alla fine arrivano. Un altro impegno mantenuto dal Governo Meloni”.
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