Sono 701 le imprese artigiane bresciane che operano nell’industria dolciaria: nello specifico si tratta di 275 pasticcerie su 382 aziende totali del comparto provinciale, e 426 nel settore dei dolci su 525. Complessivamente occupano oltre 3mila addetti. E l’artigianato pesa per il 77,3% sul totale delle imprese (907).
La nostra quindi è la seconda provincia su scala regionale, dopo Milano che conta complessivamente 1.276 aziende artigiane (2.164 tutte le imprese del comparto). Un dato quello nostrano che ne sottolinea anche la rilevanza nel panorama della pasticceria italiana.
Imprese bresciane, tra tradizioni e nuove sfide
«Le pasticcerie e imprese dolciarie bresciane sono il cuore pulsante delle tradizioni culinarie pasquali – evidenzia Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia. –. Questo rappresenta un segno tangibile della nostra vocazione alla qualità e alla valorizzazione dei prodotti tipici. Bisogna tuttavia affrontare la sfida della carenza di manodopera specializzata, che rischia di compromettere la competitività del settore. Come Confartigianato, continueremo a lavorare a fianco delle imprese per sostenere l’innovazione, la formazione delle nuove generazioni e il riconoscimento del valore che l’artigianato porta all’economia del nostro territorio».
Prodotti che sono il risultato di un lavoro di qualità e si tramandano di generazione in generazione. «Le nostre tavole di Pasqua si arricchiscono con i prodotti della tradizione, che sappiamo fare come pochi altri al mondo – aggiunge –. La sola Lombardia vanta ben 270 prodotti ad elevata vocazione artigianale, da prediligere e gustare nella consapevolezza di aver scelto un prodotto buono, sano e realizzato nei nostri laboratori. Tutto ciò permette di dare lavoro ai pasticceri del territorio e di custodire le ricette tramandate di generazione in generazione».
Non a caso, accanto alla tradizionale colomba e alle uova di cioccolato, i consumatori bresciani mostrano un forte legame con i dolci locali come la Spongada e il Bossolà.
I dati in Lombardia
Complessivamente sono 6.428 le pasticcerie e imprese del settore dolciario interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali in Lombardia. Tutte caratterizzate da un’alta vocazione artigianale. Si tratta di un comparto che include pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato e confetteria: oltre 4mila le imprese artigiane (4.440), che rappresentano il 69,1% del totale del settore.
Aumentano i prezzi
Ma a febbraio 2025 si sono registrati rincari significativi per le materie prime dei dolci di Pasqua, in particolare per il burro (+19,2%), caffè (+18,3%), cacao e cioccolato in polvere (+15,4%) e il cioccolato (+9,7%). Aumento significativo anche per i prezzi di frutti a bacca (+7,0%), pesche e nettarine (+6,7%) e altri agrumi (+6,3%).
In particolare, nella preparazione dei prodotti da forno pesa il rincaro del costo dell’energia: a seguito della fiammata dei costi all’ingrosso tra fine 2024 e inizio 2025, a marzo 2025 i prezzi retail di energia elettrica e gas sono saliti del 10,4% rispetto all’anno precedente.
Non solo: leggeri aumenti anche sui prezzi al consumo. A febbraio 2025 i prezzi degli altri prodotti di pasticceria fresca hanno registrato una crescita del 3,0% in aumento rispetto al +2,5% di gennaio, anche se leggermente più attenuato del +3,3% registrato un anno prima e del +6,5% di due anni prima.
Naturalmente, per i prodotti che concentrano l’utilizzo di materie prime con costi in forte crescita, come le uova di cioccolato, i prezzi al consumo presentano una dinamica più marcata.
Professioni in calo
Parlando invece delle professionalità emerge come i nuovi ingressi in Italia nel mercato del lavoro per pasticcieri, gelatai, panettieri e pastai artigianali siano saliti a 29.910 unità, +22% rispetto all’anno precedente. In Lombardia la percentuale è invece in calo ma sempre alta: non si trovano 1.740 figure su 3.150 previste in entrata (il 55,2% del personale).
Un dato che mette in luce una delle principali sfide per le imprese locali: garantire un’adeguata formazione e attrarre nuovi talenti, per un settore che richiede competenze altamente specializzate. Nella sola nostra provincia di Brescia si stimano infine circa 494 nuove entrate previste, mentre sono 273 quelle ancora oggi di difficile reperimento.
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