Le aziende non stanno più a guardare: l’intelligenza artificiale generativa non è solo un argomento da convegni, ma una forza che sta plasmando il loro DNA operativo. La recente indagine globale di McKinsey sull’AI – The State of AI – evidenzia come le organizzazioni stiano iniziando a creare le strutture e i processi necessari per generare valore tangibile dalla gen AI. Sebbene sia ancora l’alba di questa trasformazione, le imprese stanno attivamente ridisegnando i flussi di lavoro, elevando la governance e mitigando i crescenti rischi connessi a questa tecnologia.
Le grandi aziende, con un fatturato annuo superiore ai 500 milioni di dollari, si stanno muovendo più rapidamente delle realtà più piccole. Complessivamente, l’adozione dell’AI continua a crescere, con oltre tre quarti degli intervistati che dichiarano un utilizzo in almeno una funzione aziendale, e l’impiego specifico della gen AI è in forte espansione.
McKinsey The State of AI 2025: chi guida la trasformazione, il CEO e la centralità della governance AI
Chi siede al timone di questa trasformazione è un fattore critico di successo. L’analisi di McKinsey mostra che la supervisione della governance AI da parte del CEO – ovvero le politiche, i processi e la tecnologia necessari per sviluppare e implementare sistemi di AI in modo responsabile – è l’elemento più correlato a un maggiore impatto sul profitto (EBIT) derivante dall’uso della gen AI. Questo è particolarmente vero nelle aziende più grandi. Il 28% degli intervistati che utilizzano l’AI afferma che il proprio CEO è responsabile della governance AI, sebbene questa percentuale scenda al 17% nelle organizzazioni con un fatturato superiore a 500 milioni di dollari, dove spesso la responsabilità è condivisa con il consiglio di amministrazione.
Come sottolinea Alexander Sukharevsky, senior partner di McKinsey, per ottenere un valore reale dall’AI è necessario un approccio top-down con un C-suite pienamente impegnato e, idealmente, un consiglio di amministrazione coinvolto. Delegare l’implementazione al solo dipartimento IT o digitale si rivela spesso una “ricetta per il fallimento”.
Ridisegnare i flussi di lavoro: la chiave per sbloccare il valore della Gen AI
Il vero valore dell’AI emerge da un ripensamento profondo del funzionamento aziendale. L’indagine McKinsey rivela che, su 25 attributi testati, la riprogettazione dei flussi di lavoro ha l’effetto maggiore sulla capacità di un’organizzazione di tradurre l’uso della gen AI in un impatto sull’EBIT. Le aziende stanno iniziando a rimodellare i propri processi operativi man mano che implementano la gen AI: il 21% degli intervistati che utilizzano questa tecnologia afferma di aver fondamentalmente ridisegnato almeno alcuni flussi di lavoro. Questa trasformazione non è solo tecnologica, ma richiede una gestione del cambiamento e una mobilitazione efficaci, elementi per i quali la leadership del C-suite è indispensabile.
McKinsey The State of AI 2025: modelli centralizzati e Ibridi per l’implementazione dell’AI
Le aziende stanno adottando diverse strategie per strutturare l’implementazione dell’AI, spesso centralizzando alcuni elementi cruciali. Per quanto riguarda il rischio e la compliance, così come la governance dei dati, il modello pienamente centralizzato, come un centro di eccellenza, è il più comune. Per il talento tecnologico e l’adozione di soluzioni AI, invece, prevale un modello ibrido o parzialmente centralizzato, con alcune risorse gestite a livello centrale e altre distribuite tra funzioni o unità di business. Le aziende più piccole tendono a centralizzare maggiormente questi elementi.
Navigare tra i rischi: mitigazione e revisione dei contenuti generati dall’AI
L’adozione della gen AI porta con sé una serie di rischi che le organizzazioni stanno attivamente cercando di mitigare. Rispetto all’inizio del 2024, un numero maggiore di aziende dichiara di gestire attivamente i rischi legati all’inaccuratezza, alla cybersecurity e alla violazione della proprietà intellettuale, tre delle principali cause di conseguenze negative. Le grandi aziende sono più propense a mitigare un numero maggiore di rischi, in particolare quelli legati alla cybersecurity e alla privacy. La revisione dei contenuti generati dall’AI è un altro aspetto cruciale della governance: il 27% degli intervistati afferma che la propria organizzazione verifica tutto il contenuto creato dalla gen AI prima del suo utilizzo, mentre una quota simile ne controlla il 20% o meno.
Le best practice per scalare la Gen AI e ottenere valore
Nonostante l’entusiasmo, la maggior parte delle aziende non ha ancora visto un impatto significativo a livello di profitto dall’uso della gen AI. Tuttavia, le organizzazioni che implementano pratiche di adozione e scaling ben definite iniziano a vedere i risultati. Tra le pratiche più correlate a un maggiore impatto sull’EBIT spiccano il monitoraggio di KPI ben definiti per le soluzioni gen AI e, nelle aziende più grandi, la definizione di una roadmap chiara per l’adozione della gen AI.
Meno di un terzo degli intervistati dichiara che la propria organizzazione segue la maggior parte delle 12 best practice identificate, il che sottolinea come queste pratiche, sebbene cruciali, non siano ancora ampiamente implementate.
L’impatto dell’AI sul capitale umano: nuove figure professionali e reskilling
L’AI sta ridefinendo le competenze richieste dal mondo del lavoro. Le aziende che utilizzano l’AI continuano ad assumere figure professionali specializzate, con una leggera diminuzione nella ricerca di specialisti in data visualization e design, ma con un aumento di interesse per ruoli legati alla gestione dei rischi come gli specialisti in AI compliance ed ethics. Le grandi aziende sono più attive nell’assunzione di un’ampia gamma di ruoli AI, come data scientist, machine learning engineer e data engineer. Parallelamente, molte organizzazioni hanno intrapreso percorsi di reskilling dei propri dipendenti a seguito dell’adozione dell’AI e prevedono un aumento di queste attività nei prossimi tre anni.
Sebbene la paura di una massiccia perdita di posti di lavoro sia diffusa, una pluralità di intervistati (38%) prevede un impatto limitato sulle dimensioni della propria forza lavoro nei prossimi tre anni. Tuttavia, si attendono riduzioni di personale in funzioni come le service operations e la supply chain, mentre si prevedono aumenti in IT e product development.
McKinsey The State of AI 2025: l’uso dell’AI continua la sua ascesa inarrestabile
L’adozione dell’AI continua a crescere rapidamente. Nel 2024, il 78% degli intervistati dichiara che la propria organizzazione utilizza l’AI in almeno una funzione aziendale, un aumento significativo rispetto al 72% di inizio 2024 e al 55% dell’anno precedente. Le funzioni in cui l’AI è più utilizzata sono IT e marketing e vendite, seguite dalle service operations.
Anche il numero di funzioni aziendali in cui viene impiegata l’AI è in aumento, con la maggioranza degli intervistati che segnala un utilizzo in più di una funzione.
La gen AI ha visto una crescita simile, con il 71% delle aziende che la utilizzano regolarmente in almeno una funzione, rispetto al 65% di inizio 2024. Le aree principali di applicazione della gen AI sono marketing e vendite, sviluppo prodotti e servizi, service operations e software engineering.
Anche l’uso personale di strumenti gen AI è in forte crescita, con i dirigenti C-level che guidano questa tendenza. I contenuti più frequentemente generati con la gen AI sono testi, seguiti da immagini e codice informatico.
Catturare il valore: siamo solo all’Inizio
Le aziende stanno iniziando a percepire gli effetti della gen AI sui ricavi all’interno delle business unit che la utilizzano, con una quota crescente di intervistati che segnala un aumento del fatturato. Allo stesso modo, si registra un aumento delle aziende che vedono riduzioni di costo significative grazie alla gen AI. Tuttavia, l’impatto complessivo sul profitto aziendale (EBIT) è ancora limitato per la maggior parte delle organizzazioni.
Come sottolinea Michael Chui, senior fellow di McKinsey, siamo ancora nelle prime fasi della “rivoluzione AI” e il pieno impatto si manifesterà quando le imprese si adatteranno pienamente alle nuove capacità offerte da queste tecnologie. Le aziende più grandi stanno investendo maggiormente in talento AI e nella mitigazione dei rischi, ponendo le basi per una cattura di valore più efficace nel futuro. Il 2025 e gli anni successivi saranno cruciali per osservare come le aziende seguiranno la roadmap per un’implementazione di successo della gen AI.
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