Confcommercio, non nasconde la propria preoccupazione, manifattura, agroalimentare, trasporti e logistica, turismo, sono tra i settori più colpiti da questa nuova ondata protezionistica, che rischia di compromettere le prospettive di crescita in un contesto economico già fragile. Per questi motivi, chiede l’avvio di una negoziazione tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, che tenga conto non solo delle esportazioni europee di beni, ma anche del forte squilibrio a favore degli statunitensi nei servizi, soprattutto tecnologici e finanziari.
Per la competitività delle imprese e per un migliore funzionamento del mercato interno europeo, c’è bisogno di una politica energetica europeaunitaria che affronti i divari di costo tra i diversi Paesi ed è necessario migliorare le interconnessioni, potenziare le infrastrutture, promuovere investimenti sul nucleare di nuova generazione e contrastare la speculazione finanziaria sui mercati energetici, prosegue il vicepresidente di Confcommercio che nella parte finale del proprio intervento, sottolinea la necessità di rafforzare la transizione digitale, con un maggiore accesso al piano Transizione 5.0 soprattutto per le micro e piccole imprese e occorre recuperare terreno sul tema dell’ intelligenza artificiale. Inoltre, è necessario rivedere il Patto di Stabilità per consentire più flessibilità fiscale per stimolare la crescita ed investimenti, ma anche la possibilità di emettere bond europei.
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