Chi è Andrea Pignataro, il miliardario dietro Ion


Andrea Pignataro è uno degli uomini più ricchi d’Italia, eppure rimane una figura quasi sconosciuta. Fondatore e amministratore delegato di Ion Group, ha costruito un impero nel settore dei dati finanziari e dei software per banche e istituzioni. Secondo Forbes, nel 2024 il suo patrimonio stimato ammontava a 27,5 miliardi di dollari, piazzandolo al secondo posto tra i miliardari italiani, subito dopo Giovanni Ferrero.

Nato a Bologna nel 1970, laureato in economia e con un dottorato in matematica conseguito all’Imperial College di Londra, Pignataro ha iniziato la sua carriera come trader alla Salomon Brothers, storica banca d’affari di Wall Street. Da allora ha mantenuto un profilo basso: niente interviste, società non quotate in Borsa e quasi nessuna foto reperibile online. Eppure, da dietro le quinte, ha costruito una delle realtà più potenti e riservate della finanza europea.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Chi è Andrea Pignataro

L’attività imprenditoriale di Andrea Pignataro inizia a Londra, dove nel 1999 fonda Ion Investment Group, in origine una joint venture tra Salomon e una società di software italiana, la List di Pisa. L’idea nasce dal fatto che nel mondo della finanza si sprecava troppo tempo su operazioni che potevano essere automatizzate. Da qui la creazione di una “algo-azienda”, una struttura pensata per elaborare e gestire decisioni tramite algoritmi e dati.

Oggi Ion è un conglomerato con sede legale in Irlanda, ma che opera in tutto il mondo. Possiede aziende come Dealogic (contenuti e analisi finanziarie), Fidessa (software per il trading), e serve clienti del calibro di Amazon, Microsoft e il 30% delle banche centrali mondiali.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Come ha fatto i soldi Andrea Pignataro

Il cuore della ricchezza di Pignataro è Ion Group, la sua creatura imprenditoriale. In poco più di vent’anni, ha trasformato una startup fintech in una holding multinazionale con cinque piattaforme operative che si occupano di analisi dati, mercati, finanza, tesoreria e investimenti.

L’approccio è quello di acquisire aziende nei settori dei dati e della tecnologia finanziaria, senza mai cedere il controllo. Tra il 2004 e il 2024, Pignataro ha comprato più di 30 aziende. Alcune delle più note sono:

  • Cedacri, specializzata in servizi informatici per le banche;
  • Cerved, che raccoglie e analizza dati sui bilanci delle imprese;
  • Prelios, attiva nel settore immobiliare e nella gestione dei crediti deteriorati;
  • partecipazioni bancarie in Mps, Illimity, Cassa di Risparmio di Volterra.

Pignataro ha anche investito in Macron, marchio di abbigliamento sportivo e nella casa editrice La Nave di Teseo. Secondo Forbes, il 100% del suo patrimonio personale è generato da Ion. Un dato che lo ha portato direttamente al secondo posto tra gli italiani più ricchi.

Quanto fattura Ion

Definire con esattezza il fatturato di Ion è complicato, vista la sua struttura societaria molto frammentata e non quotata. Secondo le stime più attendibili, il gruppo ha fatturato circa 3 miliardi di euro nel 2022, in crescita rispetto ai 1,9 miliardi del 2019.

Le attività italiane, nel solo 2023, hanno generato oltre 1 miliardo di euro di ricavi:

  • Cedacri con 489,2 milioni;
  • Cerved con 483,9 milioni;
  • List con 56 milioni;
  • Ion Trading Italy con 19,6 milioni.

La cassaforte del gruppo, Bessel Capital, con sede in Lussemburgo, ha invece registrato 61 milioni di fatturato nel 2023, raddoppiando i 30 milioni dell’anno precedente.

Quanti debiti ha Andrea Pignataro (e Ion Group)

Se i numeri del fatturato sono imponenti, anche quelli del debito lo sono. Il gruppo Ion ha finanziato gran parte della sua espansione tramite prestiti e obbligazioni. Il debito complessivo si dovrebbe aggirare tra i 10 e i 16 miliardi di euro.

Per acquisire Cerved, per esempio, Ion ha emesso obbligazioni per 1,4 miliardi. Per Cedacri, il bond è stato di 650 milioni. Altri 3 miliardi di dollari sono arrivati dal fondo americano HPS Investment Partners, specializzato in debito privato. L’intero debito è gestito attraverso strumenti complessi: bond a tasso fisso e variabile, con scadenze a lungo termine, che permettono al gruppo di rifinanziare in modo sostenibile.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Nel 2025 però sono emersi problemi legali per il gruppo. La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta per presunta evasione fiscale a carico di Ion Group: secondo le Fiamme Gialle, il gruppo avrebbe omesso imposte per circa 500 milioni di euro tra il 2013 e il 2023, con sanzioni e interessi che potrebbero portare il totale a oltre 1,2 miliardi di euro.

L’indagine ruota attorno alla residenza fiscale del gruppo e dello stesso Pignataro: per le autorità italiane, il centro degli interessi economici sarebbe in Italia, nonostante la sede legale di Ion sia in Irlanda. L’imprenditore ha fatto sapere di voler collaborare con gli inquirenti e di ritenersi estraneo alle accuse.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati