Torna a crescere il numero di imprese giovanili nel Padovano: secondo i dati del Centro studi della Camera di Commercio di Padova, resi noti durante la Talent Week, le imprese guidate da under 35 nel 2024 sono aumentate dello 0,4% rispetto all’anno precedente, un dato in controtendenza rispetto al valore complessivo delle aziende, che nello stesso anno ha segnato una flessione dello 0,5%. Ma il “rimbalzo” positivo si verifica anche rispetto al numero di imprese guidate da giovani nel 2023, quando erano diminuite del -0,8%, un calo più marcato rispetto al dato complessivo del numero di imprese (-0,3%). Dopo due anni in negativo, quindi, il saldo delle imprese giovanili è tornato in positivo: oggi le aziende padovane guidate da under 35 sono 6.173, il 7,3% del totale.
Un segnale di fiducia nel rapporto tra giovani e imprenditorialità, tema che è stato al centro dell’evento “Talent pitch. Il mondo che vogliamo: voce alla generazione Z” che è andato in scena lunedì pomeriggio negli spazi di Smact Competence Center. Più di 40 studenti universitari e degli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado si sono suddivisi in tre gruppi di lavoro su: i risultati sono stati presentati ieri sera e sono stati discussi oggi da esponenti istituzionali, delle imprese e della formazione. Il primo gruppo ha lavorato sul tema della fuga dei talenti e dell’attrattività del territorio, proponendo alcune soluzioni: istituire tavoli di confronto permanenti di consultazione tra università e imprese, costruire piani formativi per sviluppare le esperienze e competenze mancanti per le aziende, istituire sussidi, bandi e opportunità lavorative per trattenere i giovani tra i 18 e i 35 anni sui territori a rischio spopolamento. Il secondo gruppo di lavoro si è concentrato sul tema del calo demografico nel mondo del lavoro. Le soluzioni proposte vanno dal rinnovare le dinamiche aziendali aprendo nuove prospettive grazie all’ascolto dei giovani, al rendere i tirocini un’opportunità per rendere davvero utili i giovani, utilizzandoli come “antenne” per aiutare le aziende a stare al passo con le tendenze che emergono negli altri Paesi europei, fino al rafforzamento degli strumenti di welfare contro il calo demografico, come i congedi di maternità e paternità retribuiti, maggiori investimenti nei nidi e sostegni economici per i neogenitori con investimenti sia da parte dello Stato che delle imprese. “Incentivare l’occupazione” è il tema su cui si è confrontato il terzo gruppo. Le idee emerse vanno da finanziamenti e progettualità volte ad incentivare studio e formazione di competenze trasversali, fino a un ragionamento strategico per rendere il Veneto terra di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Se da un lato l’AI rischia di causare la perdita di molti posti di lavoro in settori facilmente automatizzabili, è il ragionamento di studenti e studentesse, dall’altro può diventare una leva di crescita per l’economia, a patto di non subire le conseguenze, ma di mettersi alla testa del suo sviluppo. Per farlo servono enormi investimenti, e da qui nasce la proposta di aggregare le risorse economiche delle tante piccole e medie imprese del territorio per creare un unico grande fondo che investa nello sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale.
Tobia Zorzetto, vice presidente del Comitato per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile della Camera di Commercio di Padova e imprenditore, ha lanciato un’indagine fra gli studenti degli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado e gli studenti universitari, promossa dal Comitato in collaborazione con l’Università di Padova: un progetto che si propone di rilevare gli ostacoli – culturali, sociali, materiali – che frenano i giovani che si affacciano al mondo del lavoro rispetto alla prospettiva di avviare un’attività di impresa.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link