“Introdurre nell’anno giubilare una moratoria per gli sfratti per morosità incolpevole, prevedendo forme di indennizzo per i piccoli proprietari, oppure accordi pattizi su base volontaria tra le parti, con forme di mediazione delle Istituzioni o del Terzo Settore”. E’ una delle proposte del card. Baldassarre Reina, vicario generale del Papa per la diocesi di Roma, nell’audizione parlamentare di oggi. “Rifinanziare adeguatamente a livello nazionale il Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli”, prosegue il cardinale, secondo il quale occorre inoltre “introdurre idonee misure per regolamentare prima e scoraggiare poi gli affitti brevi e per incentivare, viceversa, gli affitti di durata regolare, rafforzando pure le garanzie per i proprietari di rapido recupero degli immobili alla scadenza dei contratti di locazione ed istituendo un apposito fondo di garanzia per i piccoli proprietari di immobili”. Per salvaguardare la legalità, inoltre, occorre prevenire e contrastare “le occupazioni abusive di immobili promosse con finalità chiaramente illegali e prevedendo contestuali forme di assistenza alloggiativa per quei nuclei familiari costretti a reperire un alloggio e privi di reali alternative”. Per contrastare la povertà culturale ed educativa, fenomeno cresciuto negli anni, secondo Reina è necessario “lasciare le scuole aperte il pomeriggio ed eventualmente anche nelle ore serali, facendole diventare centri culturali a disposizione del territorio; coinvolgere le associazioni del territorio per realizzare dei doposcuola e attività sportive per i ragazzi e corsi di formazione per gli adulti, come quelli per l’apprendimento dell’italiano da parte di stranieri adulti; promuovere progetti finalizzati con la collaborazione istituzioni pubbliche e realtà del volontariato per l’integrazione dei giovani neet”. Favorire, infine, “il più possibile il tempo pieno nelle scuole, venendo così incontro anche ai bisogni alimentari delle famiglie e alle esigenze lavorative dei genitori in condizioni di particolare disagio”.
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