La presidente del Consiglio Giorgia Meloni volerà a Washington il prossimo 17 aprile per incontrare Donald Trump e discutere della spinosa questione dei dazi imposti sugli import europei. Nel frattempo, il governo italiano ha messo sul tavolo una manovra da 25 miliardi di euro, tra risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e fondi di coesione, per sostenere le imprese italiane in questa fase di incertezza economica.
Il negoziato con gli Stati Uniti: la formula “zero per zero”
La proposta che Meloni porterà a Trump si basa sulla formula “zero per zero”, già avanzata dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Si tratta di un accordo che prevede l’eliminazione reciproca dei dazi su una serie di prodotti, al fine di ridurre le tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti.
“È questo il negoziato che deve vederci tutti impegnati e a tutti i livelli”, ha dichiarato Meloni, sottolineando che l’introduzione di dazi rappresenta una decisione “assolutamente sbagliata” che finirà per danneggiare tanto l’Europa quanto gli Stati Uniti. Tuttavia, al momento, non è possibile quantificare con precisione l’impatto delle misure sulle esportazioni italiane, che rappresentano circa il 10% del totale nazionale verso gli USA.
Per Meloni, quindi, è fondamentale evitare “panico” e “allarmismo”, che potrebbero causare più danni delle stesse barriere doganali. Il governo italiano si sta coordinando con l’UE per definire una posizione comune, privilegiando un approccio “non escalatorio”.
Un appello all’Europa: “Se sta ferma, muore”
Meloni ha lanciato un forte appello all’Unione Europea, chiedendo una revisione urgente delle politiche attuali. “Se l’Europa pensa di sopravvivere a questa fase continuando a iper-regolamentare tutto, semplicemente non sopravviverà”, ha affermato. Tra le priorità indicate dal governo italiano c’è una riforma del Green Deal, considerato “ideologico e non sostenibile” nella sua forma attuale.
Secondo Meloni, è necessario alleggerire il carico normativo che soffoca le imprese europee, promuovendo invece la competitività e accelerando il completamento del mercato unico. Tra le proposte concrete figura anche una “moratoria regolatoria” temporanea, per consentire alle aziende di adattarsi al contesto economico globale.
Inoltre, Meloni ha sottolineato la necessità di proteggere il mercato interno europeo dagli effetti della “sovrapproduzione” proveniente da Paesi come la Cina e altri partner asiatici. Una maggiore semplificazione, ha aggiunto, è essenziale per garantire che le regole UE non diventino “dazi autoimposti”.
25 miliardi per imprese e lavoratori
Parallelamente alla diplomazia internazionale, il governo italiano ha annunciato un piano di sostegno economico da 25 miliardi di euro, reperiti attraverso la rimodulazione del PNRR e dei fondi di coesione. Queste risorse, ha precisato Meloni, non avranno un impatto diretto sulla finanza pubblica.
- 14 miliardi di euro saranno destinati a rafforzare l’occupazione e aumentare l’efficienza produttiva, nell’ambito della revisione del Recovery Plan italiano.
- 11 miliardi di euro verranno riprogrammati dalla politica di coesione, recentemente approvata dalla Commissione Europea su proposta del vicepresidente Raffaele Fitto, per supportare imprese, lavoratori e settori più colpiti dai dazi.
Il governo sta inoltre lavorando al Piano Sociale per il Clima, finanziato con 54 miliardi di euro dall’UE nel periodo 2026-2032. Per l’Italia sono previsti circa 7 miliardi di euro, destinati a ridurre i costi energetici per famiglie e microimprese e a incentivare tecnologie pulite.
Infine, verranno potenziati gli strumenti di sostegno all’export, a partire dal sistema coordinato dall’Agenzia ICE, Simest e Sace, per aiutare le imprese italiane a diversificare i mercati di sbocco.
Un “nuovo patto” con le imprese
Meloni ha invitato le associazioni economiche a stringere un “nuovo patto” con il governo per affrontare insieme la sfida dei dazi. “Dobbiamo fare fronte comune”, ha detto, ribadendo l’importanza di una collaborazione tra istituzioni e imprese per superare le difficoltà attuali.
L’incontro di oggi a Palazzo Chigi, cui hanno partecipato i vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini (in videocollegamento), oltre ai ministri Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso, Francesco Lollobrigida e Alessandro Foti, è stato un primo passo verso questa collaborazione.
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