Intervistati da Bruno Vespa a Cinque minuti, Cristian Camisa, presidente Confapi, e Massimiliano Giansanti, del comparto dell’agricoltura italiana, commentano l’incontro di Palazzo Chigi con la premier e il governo, dopo l’annuncio dei 25 miliardi da mettere a disposizione da Pnrr, fondi di coesione e Patto sul clima per tutelare le aziende italiane dal contraccolpo dei dazi dagli Stati Uniti.
Cristian Camisa commenta: “È stata una riunione positiva, abbiamo deciso di lavorare tutti insieme, noi tendiamo a vedere il bicchiere mezzo pieno, la strategia della premier Meloni è stata positiva. L’incontro con Trump è una buona occasione”. Il presidente di Confapi aggiunge che una delle prime mosse è “eliminare i dazi autoprodotti” e “limitare i dazi del 104%”, imposti alla Cina, per evitare che i prodotti di Pechino ci invadano.
Camisa precisa: “Abbiamo chiesto un cambio del credito d’imposta, per sterilizzare l’effetto dei dazi. E poi, creare un hub delle Pmi per diminuire i costi di distribuzione: potrebbe essere a Miami, per l’agroalimentare e la meccanica”.
Massimiliano Giansanti ha sottolineato che “c’è bisogno di fondi straordinari, di una rimodulazione del Pnrr, promuovere i prodotti agroalimentari sui mercati nordamericani, come italiani siamo i principali esportatori europei dell’agroindustria”. Quando Vespa gli chiede se abbiano calcolato quanto si perderebbe se i dazi scendessero al 10%, Giansanti replica: “Facile, il nostro export vale 8 miliardi, se scendono al 10% perdiamo 800 milioni”.
A proposito di Vinitaly, infine, Giansanti ricorda che “emergono mercati interessanti, Far East, l’est Europa”. Ma un tema da affrontare è il grande “stock di invenduto”.
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