L’energia e i suoi costi tornano a tenere banco nelle discussioni di famiglie e imprese. L’ultima occasione è il decreto Bollette 2025, introdotto per fronteggiare i rincari energetici che, ancora una volta, non accennano ad abbassarsi e, soprattutto, a trovare una soluzione. Tra combustibili fossili che tornano in auge, un fotovoltaico che ancora stenta a diventare dominante e un nucleare che manda in crisi la solida Francia, la questione energetica è destinata, di nuovo, a richiedere risorse economiche per dominare una situazione di difficoltà reale e speculativa.
Lo sanno bene le associazioni di categoria del nostro territorio, in particolare Confartigianato Imprese Bergamo, che da tempo ascolta le richieste di centinaia di piccole e micro aziende che fronteggiano il caro-energia, giostrandosi nei balletti dei prezzi. Rispetto a questo tema, qualcosa è stato deciso con il decreto Bollette varato lo scorso 28 febbraio. La norma, infatti, prevede che le aziende in bassa tensione con una potenza disponibile superiore a 16,5 kilowatt beneficeranno dell’azzeramento per un semestre della spesa per gli oneri di sistema legati al sostegno alle energie rinnovabili e alla cogenerazione (componente Asos). Nella sostanza questo azzeramento corrisponde a una riduzione media dell’82% della voce oneri di sistema in bolletta. L’agevolazione verrà applicata automaticamente, senza bisogno di compiere alcuna domanda.
Confartigianato stima in 800 milioni l’impatto economico della misura a favore delle Pmi sulle casse dello Stato, mentre ulteriori 600 milioni sono stanziati per le imprese energivore. Per i clienti domestici, invece, è previsto un bonus straordinario di 200 euro per chi ha un Isee fino a 25 mila euro. Inoltre, se già beneficiario del bonus sociale energia, questo contributo si somma a quello già previsto. Il bonus è disponibile per chi ha già presentato l’Isee e sarà applicato automaticamente sulle bollette. Queste iniziative mirano a ridurre il peso delle bollette energetiche e a sostenere economicamente le famiglie e le imprese e sono già valide a partire dall’1 marzo scorso.
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