Una notizia attesa e importante per il cuore produttivo del florovivaismo nazionale: arriva l’esenzione definitiva dal Contributo Ambientale Conai (CAC) per i vasi da coltivazione utilizzati nel ciclo produttivo delle imprese florovivaistiche, indipendentemente dallo spessore del materiale.
Un risultato frutto dell’impegno di Coldiretti a livello nazionale, che assume un valore particolarmente rilevante per il nostro territorio, dove la Piana di Albenga rappresenta un vero e proprio distretto d’eccellenza del settore.
Nel nuovo Regolamento UE 2025/40, Coldiretti ha ottenuto il riconoscimento dei vasi come beni strumentali alla produzione e non come imballaggi, escludendoli quindi dal perimetro del CAC. Una posizione ora confermata ufficialmente anche da CONAI, che in una comunicazione formale indirizzata a Coldiretti il 2 aprile ha chiarito l’esclusione dei vasi “impiegati nei rapporti tra imprese come fattori produttivi” dalla classificazione di imballaggio.
“Si tratta di una vittoria concreta per le imprese florovivaistiche savonesi” commentano Marcello Grenna e Antonio Ciotta, Presidente e Direttore di Coldiretti Savona, “che potranno continuare a lavorare puntando su innovazione, qualità e sostenibilità, senza doversi fare carico di ulteriori costi non giustificati. Ancora una volta Coldiretti dimostra quanto sia fondamentale una rappresentanza forte per difendere il reddito e il futuro degli agricoltori.”
“Il nostro territorio è leader in Italia nella produzione di piante in vaso e questa esenzione rappresenta un riconoscimento anche del valore tecnico e ambientale del nostro lavoro”, aggiungono. “In un periodo segnato da aumenti dei costi produttivi e da sfide ambientali crescenti, ogni azione che tutela le imprese è decisiva.”
Una notizia che arriva in un momento cruciale per il florovivaismo italiano, che nel 2024 ha raggiunto un valore di 3,3 miliardi di euro, trainato dall’export e da una forte vitalità imprenditoriale. Tuttavia, il settore continua ad affrontare sfide complesse: dal caro energia e fertilizzanti agli impatti del cambiamento climatico, fino alla concorrenza internazionale meno attenta agli standard ambientali.
Concludono Grenna e Ciotta: “Ora possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia. La battaglia per la sostenibilità si vince anche così: liberando le imprese da vincoli che non hanno ragione d’essere e valorizzando le eccellenze come quelle della nostra Piana di Albenga”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link