Intesa Sanpaolo al Vinitaly: governare l’incertezza, strategie per il futuro dell’agroalimentare
In occasione di Vinitaly 2025, Intesa Sanpaolo rinnova il suo impegno verso le imprese agroalimentari italiane: per questa edizione, nell’ambito della consolidata partnership con la manifestazione, la Banca organizza il convegno “Governare l’incertezza. Strategie per il futuro dell’agroalimentare”, in programma martedì 8 aprile, con l’obiettivo di fornire strumenti concreti per affrontare i rischi e trasformarli in opportunità.
L’incontro, focalizzato sulla gestione del rischio d’impresa nel settore vitivinicolo, vedrà l’intervento di Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo, insieme ad Andrea Lesca, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Insurance Agency, Francesca Zingales Botta, Head of Commodity Solutions di IMI Corporate & Investment Banking, e Stefania Trenti, Responsabile Industry & Local Economies Research Intesa Sanpaolo.
In un momento di forti pressioni sul commercio globale Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo nell’ambito della Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, sottolinea:
“Il settore agroalimentare, e in particolare quello vitivinicolo, si trova ad affrontare sfide decisive legate all’internazionalizzazione, alla sostenibilità, alla digitalizzazione e al ricambio generazionale. Per questo, oltre agli strumenti finanziari, mettiamo a disposizione tutte le competenze che può offrire il nostro Gruppo in ambito assicurativo, corporate e sulla gestione del rischio d’impresa, che rappresenta una componente inevitabile e un indicatore di un contesto in movimento. Oggi le aziende necessitano di visione, preparazione e capacità di adattamento. Un’attenta pianificazione e una consulenza specializzata, grazie agli strumenti messi in campo, consentono di navigare in questo scenario complesso e, in definitiva, di trasformare l’incertezza in opportunità di crescita”.
Dalla sua nascita nel 2021, la Direzione Agribusiness ha consolidato una leadership di mercato nel comparto agroalimentare italiano, con una particolare attenzione al settore vitivinicolo.
Strumenti concreti per il comparto vitivinicolo
L’obiettivo di Intesa Sanpaolo è rafforzare la solidità delle imprese del settore vitivinicolo, supportandole nel miglioramento della pianificazione finanziaria, nella valorizzazione del marchio e della qualità, e nello sviluppo di nuovi canali di vendita.
Particolare attenzione viene posta alle oltre 7.000 aziende clienti della Direzione Agribusiness e appartenenti al comparto vitivinicolo, uno dei simboli più potenti del Made in Italy.
Il Pegno Rotativo sui prodotti agroalimentari a denominazione d’origine protetta, inclusi i prodotti vitivinicoli DOC/DOCG, è una garanzia utilizzabile dalle aziende produttrici che aderiscono ad un disciplinare di produzione ed al relativo Consorzio di Tutela e che rispettano un periodo di invecchiamento. In questo ambito l’impegno della Direzione Agribusiness è testimoniato anche dagli €80 milioni concessi per pegno rotativo su prodotti agroalimentari DOP, di cui €20 milioni su vino DOC/DOCG/IG caratterizzati da periodi di invecchiamento.
“L’obiettivo di Intesa Sanpaolo è rafforzare la solidità delle imprese del settore vitivinicolo, supportandole nel miglioramento della pianificazione finanziaria, nella valorizzazione del marchio e della qualità, e nello sviluppo di nuovi canali di vendita – sempre con grande attenzione alla gestione dei rischi legati a questo specifico modello di impresa, – commenta Cattozzi – così come siamo al loro fianco nel passaggio generazionale, una delle sfide più delicate per le aziende. Le aiutiamo a interpretare questo momento non come un dovere, ma come un’opportunità di crescita, evitando di insistere su un modello di business obsoleto, aprendosi invece a un graduale rinnovamento dell’assetto di governance, senza perdere il valore creato nel tempo”.
Il contesto globale
Il recente inasprimento dei dazi ha riflessi ad ampio raggio su molta parte della produzione italiana. Tra i comparti distrettuali più esposti ci sono il vino da tavola, gli spumanti, l’olio d’oliva, pasta, derivati del latte, frutta e ortaggi lavorati/conservati. Categorie merceologiche per le quali il peso del mercato americano sull’export complessivo è maggiore. Le esportazioni dei distretti italiani verso gli Stati Uniti nel 2025 potrebbero, dunque, vivere una stagione complicata.
Secondo una survey interna condotta da Intesa Sanpaolo presso le filiali specializzate nell’Agribusiness, tra le reazioni che le imprese stanno valutando in risposta all’inasprimento dei dazi, circa la metà dei rispondenti indica la ricerca di nuovi clienti in nuovi mercati, e un terzo indica la possibilità di aprire filiali commerciali o produttive negli USA. Si rileva anche un certo attendismo nel posticipare le tempistiche degli investimenti; mentre un 20% circa indica l’eventualità di rivedere i listini per il mercato statunitense.
Lo studio presentato in occasione del Vinitaly dal Research Department di Intesa Sanpaolo ha messo in evidenza che l’export agroalimentare italiano ha registrato un’ottima evoluzione anche nel 2024: +8,3% a prezzi correnti rispetto al 2023, per un controvalore di €67,5 miliardi. Gli Stati Uniti sono un mercato rilevante per l’alimentare italiano: il peso degli USA sul totale dell’export dell’alimentare e bevande è del 13,4%, superiore alla media del manifatturiero (10,4%). Per alcuni comparti il peso sale ben oltre il 20%, con punte del 28% circa per le bevande dissetanti e acque minerali e del 25% circa per l’olio e per il vino. Bene anche le esportazioni di vino nel 2024: oltre 8 miliardi di vendite sui mercati esteri (+5,5% rispetto al 2023), trainate dai risultati oltreoceano (Stati Uniti +10,2%, Canada +15,2%) a cui si aggiungono il contributo del mercato tedesco (+3,7%) e di quello britannico (+1%).
Il ruolo della Direzione Agribusiness
La Direzione Agribusiness, con sede a Pavia, oggi è punto di riferimento per tutto il settore e presidia le principali aree a vocazione vitivinicola del Paese. Detiene una rete nazionale di 250 punti operativi, di cui 95 filiali, e circa 1.100 specialisti.
Oltre a un catalogo completo di prodotti finanziari pensati per sostenere le imprese del settore, offre un sostegno consulenziale mirato, affiancandosi come partner strategico nel rafforzamento della struttura finanziaria e nella pianificazione degli investimenti. Un impegno particolarmente rilevante in un momento di profonda evoluzione del mercato del vino, segnato da sfide legate alla sostenibilità, all’innovazione e all’accesso ai mercati internazionali.
Grazie a un modello specializzato, la Direzione Agribusiness accompagna le imprese lungo tutte le fasi del ciclo aziendale integrando strumenti finanziari e servizi di consulenza, offrendo un supporto tangibile e personalizzato in relazione alle diverse filiere agroalimentari.
Il Programma Agribusiness
Per rispondere a bisogni e peculiarità delle filiere più significative per l’agroalimentare, di cui quella del vino è tra le più rilevanti, è stato strutturato il Programma Agribusiness con prodotti finanziari e non finanziari dedicati a sostenere tutte le fasi del ciclo di vita aziendale:
- Supporto alle imprese nel quotidiano con prodotti transazionali, finanziamenti a breve termine e altro ancora;
- Crescita grazie a finanziamenti a medio lungo termine per supportare i programmi di investimento e sviluppo del business con soluzioni alternative, quali il noleggio operativo di strumenti e attrezzature, consulenza e supporto per l’accesso ai mercati internazionali;
- Sviluppo Sostenibile attraverso finanziamenti e soluzioni per le imprese che si impegnano a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e innovazione;
- Protezione con polizze assicurative per proteggere e tutelare il business e le persone in caso di imprevisti.
Una strategia per trasformare l’incertezza in opportunità
Nell’ambito di una complessiva attenzione nel mettere al centro le filiere agroalimentari italiane, Intesa Sanpaolo ha sviluppato il Programma Sviluppo Filiere volto ad agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, fornitrici strategiche delle aziende capo-filiera, tra cui quelle del comparto vitivinicolo. Ad oggi sono attivi 905 contratti di filiera di cui nel comparto agroalimentare sono stati attivati 171 contratti di filiera – con 31 filiere ESG – coinvolgendo oltre 8.000 fornitori, un giro d’affari complessivo di oltre €22 miliardi e oltre 22.000 dipendenti del capo-filiera.
Dal rapporto quotidiano della Direzione Agribusiness con le realtà anche del mondo del vino emerge la necessità di adottare strategie efficaci per mantenere la competitività in un momento congiunturale caratterizzato da forte incertezza, dove i servizi di business strategy offerti dalla banca assumono un valore ancora più cruciale, aiutando le imprese ad adattarsi ai cambiamenti e a tutelare la loro crescita sui mercati internazionali.
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