Negozi di abbigliamento, nel Padovano calo dei consumi superiore al 5%


Ogni giorno, in Italia, chiudono 18 negozi al dettaglio del settore moda. «D’altra parte – ammette Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Confcommercio Veneto ed Ascom Padova – se consideriamo che il consumo di moda delle famiglie italiane è sceso del 10% negli ultimi 5 anni, la contrazione è una logica conseguenza. Senza dimenticare che dobbiamo confrontarci anche con le discutibili politiche commerciali dei nostri stessi fornitori, attraverso e-commerce, outlet, sample sale e family & friends che si guardano bene di rispettare il principio dello “stesso mercato, stesse regole».

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Secondo Capitanio la strada per contrastare questa “desertificazione”, non può che passare «attraverso un “patto etico” di filiera con i fornitori. Al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso la nostra rappresentanza nazionale ha proposto una detrazione d’imposta per l’acquisto di prodotti sostenibili, un’aliquota Iva agevolata, per il rilancio dei consumi di moda e una cedolare secca sugli affitti commerciali con riduzione concordata dei canoni, un contributo per lo smaltimento dei magazzini e detrazioni per l’innovazione e l’ammodernamento del retail, oltre a detrazioni per chi si insedia in negozi sfitti. Potrà bastare alla luce di ciò che è successo nel 2024 quando si è registrato un saldo negativo tra aperture e chiusure di negozi, con una perdita, nell’intero Paese, di 6.459 punti vendita? Non è così scontato, ed è un peccato visto che il settore, con i suoi 164.369 negozi che danno lavoro a 299.793 persone è pur sempre un comparto importante».

Anche a Padova non è che le cose vadano meglio: «Il 2025 ha confermato il calo dei consumi – svela Capitanio – segnando una diminuzione del 5,5%. Un nostro sondaggio tra i colleghi della città e della provincia di Padova, ha fissato al 60% le aziende che hanno segnalato una riduzione delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Oggettivamente non è un bel segnale. Eppure qualcosa di positivo c’è: sempre più colleghi si affidano all’innovazione, alla resilienza e grazie all’abbassamento della soglia del tax free shopping da 154,96 euro a 70 euro operata dal Ministero del Turismo, anche allo shopping tourism, quello che potremmo definire le “rimesse” dei turisti stranieri. Un segmento, attualmente ancora limitato, ma che per Padova e le Terme potrebbe rappresentare un volano per il retail locale».



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